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Apple paga 25 milioni di dollari per discriminazione all’incontrario

Lo strano caso della discriminazione al contrario di Apple. Lo potremmo titolare così un articolo che spiega quanto accaduto nel corso della giornata di ieri quando il Dipartimento di Giustizia ha annunciato di avere raggiunto un accordo con Apple che al termine di una trattativa ha acconsentito a pagare 25 milioni di dollari in sanzioni civili e ristori alle persone danneggiate per avere discriminato cittadini americani e non americani con permessi di soggiorno senza scadenza.

Sì, avete capito bene: la pena non è per avere escluso minoranze razziali, immigrati senza permesso di soggiorno o avere attuato una selezione basandosi sul genere, ma per avere operato per favorire nell’assunzione persone prive di un permesso di lavoro a tempo indeterminato.

Alla base della sanzione c’è il programma federale denominato PERM (Permanent Labor Certification Program). Secondo questo regolamento un datore di lavoro americano può richiedere un visto lavorativo a beneficio di dipendenti stranieri così da permettere loro di avere un permesso di soggiorno a tempo indeterminato ma offrendo a tutti, anche a chi è in un’altra posizione dal punto di vista della cittadinanza, la possibilità di fare domanda.

Foto Tim Cook account @X

Ma invece che pubblicizzare le pozioni aperte, così da consentire a chiunque di fare richiesta per il posto di lavoro (incluso chi non necessita di un visto), Apple avrebbe preteso, dice il DOJ, di segnalare via posta la propria disponibilità all’assunzione, questo mentre non faceva la stessa cosa per la posizione “Non-PERM” per le quali era possibile accedere mediante un sistema aperto e trasparente per via elettronica.

Il risultato? Praticamente nessuno straniero con un permesso a tempo indeterminato o cittadino americano è stato assunto per le posizioni PERM. In pratica si è verificata una discriminazione, come accennato, inversa: chi aveva un permesso di lavoro o è statunitense per passaporto ha avuto meno possibilità di essere assunto, favorendo invece persone che avevano un visto temporaneo e volevano diventare dipendenti a tempo indeterminato.

«Quando abbiamo realizzato – ha detto Apple – di non avere inavvertitamente seguito le procedure richieste, abbiamo acconsentito a un accordo con il dipartimento di giustizia, rispondendo alle preoccupazioni espresse. Abbiamo disposto un robusto piano per rimediare e soddisfare le regole di varie agenzie governative e continueremo ad assumere lavoratori americani e a crescere negli Stati Uniti»

Ora ad Apple sarà richiesto di condurre il reclutamento lavorativo in maniera più vasta e trasparente, includendo i posti PERM sul suo sito e accettando per essi domande per via elettronica. Sarà anche possibile cercare le posizioni PERM mediante un sistema di ricerca dei posti disponibili.

Apple a riparazione dello “strano caso di discriminazione all’incontrario” pagherà 6,75 milioni di dollari in sanzioni civili e creerà un fondo per 18,25 milioni di dollari a risarcimento delle vittime della discriminazione.

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