Apple non ha ancora annunciato nulla, ma c’è già chi fa la code per iPhone X. Lo riferisce il sito CNBC spiegando che alcuni clienti della Mela sono già in fila davanti un Apple Store a Sydney.
L’inizio della fila davanti ad uno store di Sydney è stata intercettata dal giornalista Luke Hopewell che ha pubblicato una foto su Twitter. Una fonte di CNBC avrebbe confermato la presenza di persone in attesa. Evidentemente delle due l’una: o c’è molto fiducia in ciò che presenterà Apple o c’è molta follia, visto che nel corso degli ultimi anni Cupertino ha lavorato proprio per abbattere le file, con preordini via Internet e prenotazioni in store (con assistenza dei dipendenti) senza costringerli a lunghe attese e a fastidiose, per quanto folcloristiche code notturne.
Del resto, ammesso che si tratti davvero di persone disponibili alle code per iPhone X e non di esibizionisti a caccia di notorietà o di profittatori che sperano di poter vendere i primi telefoni a dieci volte il prezzo annunciato, chi si è messo in fila potrebbe essere costretto ad attendere settimane se vuole un iPhone X. Alcune voci puntano anche ad un preannuncio con una reale disponibilità ad ottobre.
Two days ahead of the actual announcement itself, the first person has made camp outside the Sydney Apple Store for #iPhone8 pic.twitter.com/7R6TLYrtja
— Luke Hopewell ⚡️ (@lukehopewell) September 11, 2017
Come abbiamo già avuto modo di scrivere in passato, a partire dal primo iPhone, l’elemento caratterizzante che ha segnato nel bene e, per alcuni, nel male la storia dei nuovi prodotti Apple dopo il 2007 è stata la follia delle lunghe code al di fuori degli Apple Store, nata come momento di spontanea curiosità, desiderio di possedere e scoprire per primi un oggetto, testimonianza della passione smisurata per quello che inizialmente era un marchio per appassionati.
Negli anni il fenomeno ha catturato sempre più l’interesse dei media che mai prima di quelle interminabili file si erano accorti di quanto efficace fosse il potere di affabulazione di un uomo visionario e quanto alta fosse l’attrattività di un oggetto trasformato da uno strumento di comunicazione attraverso la sola voce ad una porta spalancata verso un universo tutto nuovo di relazioni sociali, vita digitale e verso l’affermazione di un marchio che è ancora oggi in espansione.