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Google, la Giustizia USA vuole spezzettare la divisione pubblicità

Con il seguito di otto stati, il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti sta facendo causa a Google per l’attività pubblicitaria dell’azienda: in una denuncia presentata nelle scrose ore presso un tribunale federale in Virginia, l’agenzia ha accusato Google di monopolizzare illegalmente il mercato della pubblicità digitale.

Nella denuncia si legge che “il comportamento anticoncorrenziale di Google ha aumentato le barriere all’ingresso a livelli artificialmente elevati, ha costretto i concorrenti chiave ad abbandonare il mercato per gli strumenti tecnologici pubblicitari, oltre a dissuadere i potenziali concorrenti dall’adesione al mercato, lasciando i pochi concorrenti rimanenti emarginati e ingiustamente svantaggiati”.

Come osserva Bloomberg, la causa rappresenta il primo tentativo significativo dell’amministrazione Biden di sfidare il potere di una delle più grandi aziende tecnologiche degli USA. L’agenzia ha precedentemente citato in giudizio Google nel 2020. All’epoca, il Dipartimento di Giustizia, sotto il procuratore generale William Barr, ha affermato che la società aveva il monopolio della ricerca e della pubblicità legata alla ricerca.

Google, la Giustizia USA vuole spezzettare la divisione pubblicità

In un post sul blog pubblicato dopo la notizia della causa del Dipartimento di Giustizia, Google ha accusato l’agenzia di “tentare di riscrivere la storia a spese di editori, inserzionisti e utenti di Internet”. Inoltre, Google sostiene che la concorrenza nel settore della tecnologia pubblicitaria è aumentata in modo significativo negli ultimi anni.

Ad esempio, la società sottolinea il recente acquisto da parte di Microsoft dell’ex ala tecnologica pubblicitaria di AT&T Xandr e osserva che l’acquisizione ha permesso l’accordo pubblicitario “di riferimento” di Microsoft con Netflix. Il tutto, aggiunge Google, senza che il governo abbia avuto da ridire.

Google accusa il Dipartimento di Giustizia anche di aver descritto in modo sbagliato il funzionamento dei suoi prodotti pubblicitari. L’azienda afferma che il suo stack di prodotti funziona con tecnologie concorrenti, rendendo “facile” per editori e inserzionisti scegliere i servizi che vogliono utilizzare:

Nessuno è costretto a usare le nostre tecnologie pubblicitarie: scelgono di usarle perché sono efficaci

Una stima suggerisce che Google controlla fino al 26,5% del mercato degli annunci digitali negli Stati Uniti. L’unità pubblicitaria dell’azienda dovrebbe generare circa 73,8 miliardi di dollari di entrate pubblicitarie negli Stati Uniti nel corso del prossimo anno, con gran parte dei ricavi provenienti proprio dalla ricerca.

Sembra che tra Apple e Google sia ancora in corso una guerra silenziosa. Tutte le notizie di macitynet dedicate a Finanza e Mercato sono disponibili a partire dai rispettivi collegamenti.

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