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iPhone 2019 avrà R1, il co-processore del chip A13: ecco a cosa serve

Il chip A13 degli iPhone in arrivo domani sarà affiancato da un nuovo co-processore. Secondo le indiscrezioni si chiamerà R1, contrazione dell’etichetta “Rose”, e prenderà il posto del co-processore serie M che abbiamo visto fino ad oggi.

In realtà non è chiaro se Apple lo chiamerà R1 oppure, vista la nomenclatura A13 del processore principale, deciderà di partire già da subito con R13 uniformando così tutto il pacchetto alla stessa numerazione. D’altronde è quel che successe nel 2014 con la prima versione del chip M introdotto su iPhone 5s che, per l’appunto, partiva subito con la nomenclatura M7 proprio perché il processore di quel dispositivo si chiamava A7.

Quale che sia il nome però poco importa perché se Apple abbandona la sigla M per la nuova R, un po’ come ha fatto qualche mese fa con l’annuncio di iPadOS per differenziarlo da iOS, vuol dire che il cambiamento è piuttosto importante e merita una distinzione che parta fin dal nome.

iPhone 2019 avrà R1, il co-processore del chip A13: ecco a cosa serve

In base a quanto si apprende, questo nuovo co-processore dovrebbe in realtà fare quel che oggi fa il chip serie M, ovvero informare il sistema operativo sulla posizione del dispositivo nello spazio registrando cioè tutte le attività relative al movimento registrate da accelerometro, giroscopio, bussola, barometro e microfoni.

La differenza più importante starebbe proprio nel numero di sensori controllati da questo nuovo co-processore e grazie ai quali, riguardo alla posizione del dispositivo, sarebbe in grado di produrre un’immagine molto più accurata. In più – si legge – ci sarebbe un’unità di misura inerziale (IMU), un’antenna a banda larga (UWB), il controllo del chip Bluetooth 5.1 (per i dati relativi all’Angle of Arrival e all’Angle of Departure) e l’acquisizione dei dati delle telecamere, nello specifico quelli relativi al motion capture e all’optical tracking.

Se ci si sofferma un attimo a pensare, parte di questo sistema dovrebbe essere quello che in realtà ritroveremo negli Apple Tag, ovvero dei piccoli accessori che consentiranno agli utenti di rintracciare gli oggetti al quale sono fissati (mazzo di chiavi, reflex, portafogli, ecc.) con una precisione di 10-15 centimetri.

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