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Russia «Sbloccheremo l’iPhone del killer di Ankara» con o senza l’aiuto di Apple

La richiesta delle autorità turche a Cupertino per lo sblocco dell’ iPhone del killer di Ankara, il giovane ufficiale di polizia che ha assassinato l’ambasciatore russo, richiama direttamente il caso di San Bernardino. Ancora una volta le forze dell’ordine richiedono un intervento di Apple per sbloccare l’iPhone di un attentatore e, ancora una volta, il suo aiuto potrebbe non arrivare mai. L’idea di un eventuale rifiuto sulla richiesta di sblocco dell’iPhone 4s del killer di Ankara nasce dalla precedente esperienza con il caso di San Bernardino di cui tanto si è parlato negli scorsi mesi, in quanto sulla bilancia c’era da un lato la sicurezza nazionale e dall’altro il crollo della privacy di tutti gli utenti Apple nel mondo.

In quei giorni ad Apple veniva chiesto uno strumento per lo sblocco universale di tutti gli iPhone, per consentire così all’FBI di entrare liberamente nell’iPhone 5c dell’attentatore in cerca di prove. Così facendo però allo stesso tempo le forze dell’ordine USA avrebbero avuto in mano anche un passe-partout per invadere la privacy di tutti gli utenti Apple, in qualsiasi momento, senza il loro consenso e senza che ne venissero a conoscenza.

 

Erano in fin dei conti questi i motivi per cui la multinazionale di Cupertino si era categoricamente rifiutata e probabilmente saranno ancora le stesse ragioni per le quali Apple potrebbe opporre nuovamente il suo rifiuto per lo sblocco dell’iPhone 4s di Mevlut Mert Altintas, un giovane agente dei reparti antisommossa che negli scorsi giorni ha ucciso l’ambasciatore russo Andrey Karlov con tre colpi di pistola al grido “Allahu akbar”.

Questa volta però la Russia parrebbe essere già pronta all’eventuale “No” di Apple. Secondo quanto avrebbe riferito un alto funzionario turco, il governo russo avrebbe infatti già preparato una «squadra tecnica speciale» per aiutare la Turchia nello sblocco dell’iPhone del killer di Ankara.

Sarà interessante seguire gli sviluppi di questa vicenda nei prossimi giorni per il coinvolgimento di Apple e il suo eventuale, probabile rifiuto a procedere. In ogni caso va ricordato che lo sblocco degli iPhone con versioni iOS datate, sprovvisti anche del chip di sicurezza Secure Enclave, risulta decisamente molto più semplice rispetto ai modelli più recenti, con crittografia a livello di sistema operativo, rilevamento impronta Touch ID e chip di sicurezza integrato.

Anche se ufficialmente non è mai stato confermato, sembra che l’FBI abbia ottenuto l’aiuto della israeliana Cellbrite per sbloccare l’iPhone di San Bernardino: la stessa società specializzata in sicurezza e analisi forensi possiede già da tempo soluzioni hardware e software in grado di recuperare dati da praticamente qualsiasi dispositivo, smartphone inclusi. Una operazione di questo tipo su un iPhone 4s non richiede certo l’intervento di Cupertino.

 

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