Fare facile il difficile, questa era la missione assegnata al team che ha disegnato l’iPhone originale. Di come nacquero alcune delle caratteristiche più note del cellulare Apple tra le quali lo slide to unlock, la funzione che sblocca l’accesso alla schermata iniziale, si è parlato nel corso del processo che vede opposte la Mela a Samsung. Protagonista della giornata, oltre a Phil Schiller, è stato Greg Christie, oggi uno dei vicepresidenti di Apple, ma anche uno degli ingegneri che hanno creato l’iPhone Edge, il primo telefono della Mela.
Christie era già stato intervistato da diversi giornali nei giorni precedenti il processo proprio per preparare la giornata di oggi. Lo scopo era quello di dimostrare quanti sforzi e quanta cura Apple abbia messo nel trovare soluzioni distintive che sono poi state copiate dagli avversari, tra cui soprattutto Samsung. Di fronte al giudice il manager Apple non ha detto cose nuove, ma ha ribadito con forza il concetto basilare intorno a cui ruota l’accusa ai produttori dei Galaxy. «Una delle più grandi sfide che abbiamo di fronte – ha detto Christie – è che dobbiamo vendere prodotti a gente che non fanno per vivere quello che facciamo noi tecnici ed Apple tiene ben in mente questo principio. Vogliamo che le persone normali, persone che hanno di meglio da fare che imparare come funziona un computer, possano usare un prodotto come facciamo noi».
Lo slide to unlock fu un parto molto complicato. Christie ha detto che Apple voleva che il telefono fosse subito pronto per telefonare e pensava dovesse essere sempre attivo, ma questo avrebbe significato consumi troppo alti. In più le telefonate sarebbero potute partire inavvertitamente. Di qui nacque la necessità di inventare, dopo una serie di prove e controprove, un sistema di blocco e di sblocco che potesse ridurre lo sforzo per l’utente finale. La soluzione fu trovata con lo slide to unlock, un vero marchio di fabbrica di Apple e di iOS e una reinvenzione del tasto di accensione e spegnimento del telefono.
Christie ha poi raccontato quel che abbiamo già scritto, di come si stato spesso costretto a lavorare segregato e a tenere incontri con Jobs per diverso tempo in una piccola stanza, buia e sporca, senza finestre intorno alla quale vigeva una elevatissima sicurezza. Ad un certo punto fu proibito in maniera assoluta di parlare del progetto del telefono con chiunque non fosse mai entrato nella stanza piccola e sporca. Il gruppo lavorava all’interfaccia umana del telefono, tra cui c’erano i brevetti che ora Apple ritiene siano stati copiati da Samsung: oltre allo slide to unlock, i quick links, la ricerca universale, la sincronizzazione in background e la correzione automatica. Una serie di brevetti che rendono, appunto, facile quello che è difficile.
