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MacBook Pro 13, ecco perché Apple è rimasta al Core 2 Duo

È stata la causa in corso tra Nvidia ed Intel ad avere indotto Apple a non abbandonare il processore Core 2 Duo per il MacBook Pro da 13 pollici e non, come sostenevano alcuni informatori, la volontà di creare artificiosamente un gap tra i modelli con schermo da quindici pollici e quelli con display più piccolo. A lanciare questa ipotesi è il solitamente preciso ed informato in materia di componenti e tecnologie, Ars Technica.

Il sito parte per svolgere il suo pensiero proprio dalla vicenda che oppone Nvidia ed Intel, una controversia che sta avendo risvolti legali e che impedisce allo stato attuale, ad Nvidia di disegnare chip grafici integrati accanto ai quali collocare i processori Arrandale, ovvero tutti i processori Core i3, Core i5 e Core i7. Apple posta di fronte all’alternativa di usare un processore Core i3 con un processore integrato Intel HD o quella di restare vincolata ai Core 2 Duo di precedente generazione usando un più potente chip Nvidia, avrebbe abbracciato quest’ultima opzione chiedendo ad Nvidia di disegnare un nuovo processore grafico integrato (il GeForce 320M) ma con prestazioni superiori a quelle del Nvidia 9400M usato dalla precedente generazione di portatili.

I vantaggi di questa scelta sarebbero stati molteplici. In primo luogo la sezione grafica dei MacBook Pro da 13 pollici ha ottenuto prestazioni anche dell’80% superiori a quelle della precedente versione (e secondo Nvidia di 10 volte sopra quelle degli Intel HD) e dato a Grand Central Dispatch tre volte le risorse per la tecnologia GPGPU. La circuiteria da 40 nanometri della GeForce 320M permetterebbe anche un risparmio di corrente del 40% rispetto alla GeForce 9400M e sarebbe uno dei segreti che hanno consentito ai nuovi MacBook Pro di arrivare a 10 ore di autonomia.

Secondo Ars Technica la rinuncia ai Core i3 che sono solo marginalmente più veloci dei Core 2 Duo, a fronte di un simile incremento di prestazioni della sezione grafica, non inciderebbe sulle prestazioni complessive della macchina. L’unico modo per creare dei MacBook Pro da 13 pollici più potenti di quelli attuali usando un processore Core i3 sarebbe stata l’adozione di una scheda grafica discreta, soluzione adottata nei MacBook Pro da 15 e 17 pollici, ma secondo il sito questo, per ragioni di spazio sulla scheda madre, non sarebbe stato possibile se non riducendo la dimensione della batteria e probabilmente anche obbligando gli ingegneri Apple a creare un differente sistema di raffreddamento visto anche gli stretti spazi del case.

A puntare nella direzione indicata da Ars Technica sulla ragioni per cui Apple è rimasta con i Core 2 Duo c’è anche una email in cui Steve Jobs spiegava ad un cliente “Abbiamo preferito avere una grafica ad altissimo livello più 10 ore di autonomia rispetto ad un incremento modesto della velocità della CPU. Gli utenti otterranno un maggior incremento delle prestazioni dalla veloce sezione grafica”

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