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Microsoft: chi di licenze ferisce, di tasse perisce

22 milioni di euro: questa la multa, certo non indifferente, che sarà  costretta a pagare Microsoft per evasione fiscale, tra il 1997 e il 2001, in Corea del Sud.

Le accuse del Governo del paese asiatico si appuntano sulle modalità  di importazione, evidentemente ritenute non propriamente confacenti alle leggi locali, di pacchetti di software poi venduti in loco.

Microsoft comunque deve ritenersi soddisfatta se si considera che il South Korean National Tax Service aveva inizialmente chiesto il pagamento di circa 48 milioni di euro.

La notizia giunge poche ore dopo l’annuncio che ha messo a rumore parte dell’industria informatica, secondo cui Microsoft intende richiedere il pagamento dei diritti all’uso di FAT – File Allocation Table e di ClearType.

Il brevetto di FAT risale al 1976 e appartiene all’azienda di Bill Gates, ma veniva liberamente usato in special modo dai produttori di memorie flash e fotocamere digitali, tra queste il colosso Lexar Media. Ora chi ha implementato questo sistema dovrebbe versare sul conto corrente di Microsoft un quarto di dollaro per ogni scheda venduta fino ad un massimo di 250.000 dollari per ogni azienda.

Tra coloro che potevano essere coinvolti nella vicenda c’era Apple: avrebbe potuto introdurre la formattazione FAT in Panther salvo poi rinunciarvi. Sarà  un caso o un po’ di lungimiranza?

Per quanto riguarda ClearType, invece, si tratta di una tecnologia di visualizzazione dei testi su display LCD come quelli delle fotocamere digitali, palmari o cellulari. La richiesta di Microsoft è di un pagamento da 1 a 3 dollari per ogni pezzo.

Per la nuova licenza ClearType, Microsoft cita Agfa Monotype, come tra i primi ad adottarla.

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