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Niente verdetto nel processo che vede schierate Apple vs Masimo

Nessun verdetto nell’udienza che ha visto schierate una contro l’altra Apple e Masimo, quest’ultima una azienda specializzata in dispositivi medici secondo la quale il sensore di Apple Watch che permette controllare i livelli di ossigeno nel sangue è stato creato grazie a segreti industriali oggetto di appropriazione indebita.

Masimo chiedeva fino a 1,85 miliardi di dollari, indicando questa cifra come l’ammontare di profitti illeciti che Apple avrebbe ottenuto grazie alla sua tecnologia ma lunedì 1 maggio i giurati della Corte federale di Santa Ana (California) hanno riferito al giudice di non essere riusciti a raggiungere il consenso su una posizione comune, con sei su sette giurati che si sono espressi a favore di Apple (il verdetto deve essere espresso all’unanimità; il verdetto non unanime porta alla ripetizione del processo).

“Non siamo riusciti ad giungere a una conclusione congiunta”, è riportato nel documento finale del panel di giurati (tutte donne) consegnato al giudice. In precedenza la giuria aveva riferito che sei dei componenti si erano espressi a favore di Apple e uno di Masimo, e il componente contrario non aveva cambiato idea. Il giudice distrettuale James Selna ha quindi dichiarato nullo il procedimento.

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Bloomberg spiega che Masimo e Cercacor Laboratories (spinoff di Masimo che ha diritto di licensing su alcuni brevetti), ha citato in giudizio Apple affermando che quest’ultima avrebbe indebitamente sfruttato segreti commerciali legati ad una tecnologia che usa sensori di luminosità per misurare l’ossigeno nel flusso sanguigno, la stessa tecnologia usata in Apple Watch.

“Nonostante la nostra delusione per il fatto che la giuria non sia riuscita a raggiungere il verdetto, intendiamo ritentare il procedimento e adire le vie legali contro Apple”, ha indicato Masimo in una dichiarazione.

L’azienda specializzata in strumenti medici inizialmente aveva chiesto fino a 3,1 miliardi di dollari ma il giudice aveva respinto molte delle rivendicazioni prima ancora di avviare le consultazioni in merito da parte della giuria, riducendo il potenziale esborso massimo a 1,85 miliardi.

Durante l’arringa finale, Joseph Re, legale di Masimo, ha ricordato che Apple ha assunto ex dipendenti di Masimo e Cercacor, e che il CEO di Apple, Tim Cook, aveva bocciato una proposta interna all’azienda che mirava all’acquisizione di Masimo.

Apple ha replicato evidenziato i numerosi dipendenti che hanno lavorato sui sensori di Apple Watch, e tutti quelli interrogati sulla questione nel corso delle tre settimane del procedimento legale, hanno riferito alla giuria che per lo sviluppo dei sensori della Casa di Cupertino non è stato usata nessuna tecnologia di Masimo.

“Rispettiamo profondamente la proprietà intellettuale e l’innovazione e non sfruttiamo o usiamo informazioni confidenziali di altre aziende”, ha dichiarato Apple. “Siamo lieti che la corta abbia correttamente respinto metà delle asserzioni dei querelanti e chiederemo alla corte di respingere le restanti rivendicazioni”.

A gennaio Masimo si era rivolta alla Trade Commission (la Commissione per il commercio degli Stati Uniti), un procedimento che è ancora in corso.

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