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Office 2001: tutti i perché del “no” ad Office 2001 in italiano

“Non facciamo Office in Italiano: troppe copie pirata e pochi profitti” aveva dichiarato Glauco Ferrari, direttore Marketing Platform e Application di Microsoft Italia in un colloquio con Macity avvenuto nel contesto dello SMAU. Colloquio che, riportato sulle nostre pagine e ripreso da vari siti d’informazione ha indignato moltissimi dei nostri lettori e utenti Mac italiani.

Approfittando della calma del dopo SMAU, abbiamo ricontattato la filiale italiana di Microsoft ed abbiamo chiesto a Glauco Ferrari, maggiori informazioni sulla mancata localizzazione di Office 2001 in italiano per Mac, il quale ha prontamente replicato: “La ringrazio innanzi tutto per l’opportunità  che mi dà  per esprimere meglio il mio pensiero. Come prima cosa tengo a precisare che personalmente non ho nulla contro il mondo Macintosh, anzi. Io ho iniziato la mia carriera professionale proprio su un Macintosh 128 e per due anni ho sviluppato software per Mac. So quindi bene quanta passione si provi per questo sistema, e per quanto mi riguarda Macintosh rimane una piattaforma che seguo sempre con rispetto e affetto.”.

Alla nostra contestazione sul perché Microsoft non facesse iniziative o campagne promozionali, Ferrari risponde: ” Per Office 98 si fecero diverse iniziative commerciali, da campagne pubblicitarie specifiche, a versioni trial su CD ad iniziative promozionali sul canale di vendita. Ci tengo anche a precisare che per Office su Macintosh valgono le principali politiche di licenza esistenti (es. Open) per il mondo Windows”. I risultati evidentemente non hanno soddisfatto le aspettative della filiale italiana della casa di Redmond. Ferrari, infatti, afferma: “Purtroppo i risultati non sono stati in linea con le aspettative e gli obiettivi fissati in funzione delle quote di mercato della piattaforma Macintosh in Italia. Si parla di pochi, pochissimi, punti percentuali di penetrazione sui nuovi Macintosh venduti, figuriamoci quindi sulla base installata. Gli stessi indici in ambiente Windows sono molto più elevati, così come sono molto più elevati in altri paesi anche su piattaforma Macintosh”.

Secondo il direttore marketing platform di Microsoft Italia: “Le ragioni possono essere molteplici, forse non siamo noi stati bravi a fare marketing, o forse no”. La pirateria continua però ad essere il colpevole principale: “Inutile negare che c’è anche un problema pirateria, che peraltro è presente anche sul mondo Windows. Lungi da me dire che tutti i clienti Macintosh sono pirati, non è certamente così. C’è però da tenere in considerazione che questo fenomeno su un mercato numericamente più piccolo ha un impatto molto maggiore in termini di redditività  visto che i costi per sviluppare e localizzare il software sono praticamente gli stessi. Questo è quanto cercavo di spiegare al giornalista che ha scritto l’articolo, evidentemente non mi sono spiegato bene”.
La pirateria, insomma, non è il colpevole principale ma questa ha sicuramente un impatto molto più negativo su mercati dove i volumi sono più bassi e quindi dove i ritorni degli investimenti sono più critici.

Per quanto riguarda i costi di localizzazione, quest’ultimi sono secondo Ferrari troppo elevati rispetto a quelli richiesti per tradurre, ad esempio Internet Explorer in italiano: “Office è un progetto molto complesso, è un insieme di applicazioni molto sofisticate che richiedono test approfonditi sia funzionali che linguistici, inoltre non è possibile recuperare il lavoro fatto per la versione Windows in quanto Office 2001 Mac è frutto di un progetto nato appositamente per il Macintosh, né è di fatto possibile recuperare dalla versione 98 localizzata essendo un prodotto estremamente rinnovato. Il confronto con Internet Explorer non regge, parliamo di prodotti con livelli di complessità  nemmeno paragonabili”.

E ancora: “I costi di localizzazione ci sono, sono paragonabili alla versione Windows e mi creda sono investimenti rilevanti sia in termini economici che di risorse umane. Nessun’azienda, Microsoft compresa, ha risorse infinite è quindi normale che debba fare delle scelte”.
Il manager non esclude ad ogni modo a priori la possibilità  che prima o poi la suite sia localizzata nella nostra lingua: “Non è nemmeno escluso che in futuro si possa tornare su questa decisione se riusciremo a dimostrare, numeri alla mano, che il mercato c’è e risponde, per esempio sulla base del tasso di crescita del prodotto 2001 in inglese nei confronti della versione 98 sempre in inglese”..
Interessante notare che in quest’ultimo periodi ci sono stati evidentemente dei contatti con Apple Italia: “Le posso assicurare che anche con il supporto di Apple Italia, stiamo valutando diverse iniziative per spingere sia Mac Office 2001 in inglese sia Mac Office 98 in italiano (che manterremo a listino) al fine di poter giustificare un business case per un’eventuale localizzazione”.
Questo conferma che la localizzazione italiana è indipendente dalla volontà  e dalle pressioni della sede italiana di Apple.

Il manager italiano della sede italiana conclude ricordando che: “Comunque Office 2001 per Macintosh in inglese contiene il correttore ortografico in Italiano. Per installarlo bisogna entrare nella cartella “Value Pack”, lanciare il “Value Pack Installer”, scegliere la voce “Proofing tools” quindi “Italian” e procedere all’installazione. Assieme all’italiano ci sono anche i correttori di molte altre lingue tra cui le principali europee”.
“Spero che i clienti possano comunque apprezzare questo prodotto che è veramente di grande qualità , molto “Macintosh” nella grafica e nelle funzionalità . Persino la confezione ha un design assolutamente innovativo in linea con quello dei nuovi Macintosh”.
[A cura di Newton ]

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