Per creare un mercato ai cellulari intelligenti con Palm OS PalmOne potrebbe concedere in licenza alcune delle modifiche che ha attuato al sistema operativo e che vengono impiegate dal Treo 600. Ad avanzare l’ipotesi la società di analisi Datamonitor che la elabora sulla scorta di alcune dichiarazioni dei manager di Malpitas e delle esigenze del mercato.
Secondo Datamonitor ad avanzare la tesi sarebbe stato lo stess CEO di PalmOne, Todd Bradley che avrebbe affermato come ‘nulla ci impedisce di offrire la nostra piattaforma a tempo debito’. La piattaforma in oggetto sono, appunto, le modifiche attuate da PalmOne (ed ereditate essenzialmente da HandSpring) per rendere fruibile il Palm OS sui cellulari intelligenti, integrando le funzioni voce con quelle tipiche dei PDA. Grazie a queste modifiche diviene più facile utilizzare alcune funzioni tipiche per l’utente medio del telefono e in alcuni casi presentano un’interfaccia umana differente da quella che presenterebbe l’OS.
Queste modifiche non sono di proprietà di PalmSource, che si occupa di realizzare il sistema operativo, ma sono proprietarie di PalmOne che di fatto fonda su di essere parte del sistema con cui viene implementato l’Os nell’hardware del cellulare intelligente. La licenza della piattaforma, dunque, sarebbe compito di PalmOne che potrebbe scegliere di concedere ad altri produttori la piattaforma incrementando la standardizzazione di cellulari intelligenti basati su Palm OS. A beneficiarne non sarebbe solo PalmSource che venderebbe, di conseguenza, più licenze di Palm OS, ma anche la stessa PalmOne che potrebbe concedere in licenza brevetti hardware e acquistare maggiore visibilità .
Il passo sarebbe del tutto simile a quello compiuto da Nokia che ha concesso in licenza (a Siemens, Samsung e Sendo) il suo Series 60, un’implementazione per cellulari intelligenti fondato su Symbian.