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Recensione Razer Nommo Chroma, in prova l’audio spaziale 2.0 per Mac

Sono stati una delle sorprese più intriganti dell’ultimo CES di Las Vegas i nuovi speaker per computer di Razer della linea Nommo (in questa recensione nel modello Nommo Chroma), per via di tanti fattori: la forma particolare (anche se non del tutto inaspettata per il mondo dell’audio), l’illuminazione Chroma e la doppia connessione (USB e analogica) che ne facilita il posizionamento (anche) non solo su computer.

E se vi state chiedendo il perché di questo nome vi basti sapere che la parola deriva da una religione del Mali, in Africa occidentale, che descrive i Nommo, appunto, come forme antropomorfe mezze umane e mezze serpenti, il che rientra perfettamente nell’ottica di Razer, che usa solitamente nomi di serpenti per i mouse (qui a Macitynet vi abbiamo recentemente parlato del Basilisk, del Lancehead e non vediamo l’ora di parlarvi del nuovo Mamba Hyperflux).

Razer Nommo Chroma

Nommo Chroma, la recensione

Audio da prendere in mano

La scatola, in cartone, prevede al suo interno tutto un sistema per la protezione delle casse durante i viaggi che va capito al momento dell’apertura, quando l’interno si srotola per estrarre i diffusori.

Questi, realizzati in plastica nera, sono sostanzialmente due cilindri neri che, posti in orizzontale nei piedistalli (non modulabili), direzionano le onde sonore verso l’utente. La parte superiore è interamente dedicata all’audio, con la cassa vera e propria e i connettori, mentre nella parte inferiore è presente un piedistallo tondo abbastanza largo da mantenere il diffusore in garantito equilibrio, i led per l’illuminazione Chroma, per la quale darei qualche dettaglio più avanti ed infine, in uno dei due, i controlli di volume e dei bassi.

Razer Nommo Chroma

Il collegamento al Mac è possibile in due modi: via USB con connettore USB-A oppure tramite cavo analogico stereo con mini Jack. Nel primo modo il Mac ha la possibilità di controllare lo stato dei diffusori tramite i driver Synapse 2.0 per scegliere, ad esempio, il tipo di illuminazione e la resa sonora (tra quattro set diversi) mentre tramite Jack il tutto è demandato al controller interno di Nommo Chroma, con un comportamento più standard ma con il risparmio di una preziosissima presa USB.

La forma dei diffusori è robusta e comoda da prendere in mano, utilizzando il piedistallo, in caso di spostamento: non fosse per i cavi che, intuitivamente, non sono pochi (uno per l’alimentazione, uno per la connessione USB e uno per il collegamento tra le due casse destra e sinistra) il tutto sarebbe da considerare quasi portatile (anche se ovviamente non avendo batterie interne serve sempre una presa).

Il Chroma che non t’aspetti

Sicuramente uno degli aspetti più caratteristici dei prodotti Razer, la tecnologia Chroma per l’illuminazione fa la sua bella figura in questo modello (ma attenzione, la versione base di Nommo ne è priva).

Questa, presente nelle basi dei piedistalli, si illumina e mostra varianti di tinta sino a 16 milioni di colori e rende più accattivante e cromaticamente varia una forma nella quale, altrimenti dominerebbe tutto il nero.

Razer Nommo Chroma

Ma diversamente da altri modelli di Razer, come i mouse, dove l’illuminazione è puramente estetica, qui assume anche una funzione utile: l’illuminazione standard lascia il posto, provvisoriamente, ad una di colore verde che mostra il livello del volume quando lo manovriamo (solo dalla manopola alla base) e di colore viola per quanto riguarda i bassi.

A proposito delle manopole: il controller è manuale e quella del volume funziona anche da accensione e spegnimento, con una breve pressione meccanica. Lo spegnimento dei diffusori non è obbligatorio ovviamente, ma se tenete il computer in camera l’illuminazione Chroma si farà notare di notte.

Pensato per i giochi

Dato conto di forme e luci, siamo alla parte più importante, la resa audio: in queste considerazioni abbiamo tenuto conto sia dell’uso più ovvio per un prodotto Razer, i giochi, sia anche nell’altra metà del mondo, dalla musica ai suoni, dai film al lavoro, perché una volta collegate l’audio passa tutto di là.

I due driver da 3 pollici Custom Woven Glass Fibe in effetti promettono bene, seppure all’atto pratico una piccola protezione frontale non avrebbe guastato, soprattutto per chi come chi scrive ha bimbi piccoli a casa.

Provate con Diablo e Starcraft II (che ha appena compiuto vent’anni), e un pizzico di Unreal Tournament le Nommo Chroma si sono dimostrate assolutamente all’altezza. Il posizionamento e il fatto di essere direzionali permettono una ricreazione dell’ambiente molto bella, e se spostate molto lateralmente rispetto al display, offrono un effetto stereo piacevole e spesso utile durante gli scontri, ma qui molto dipende dal tipo di gioco e dal supporto dei due canali.

Razer Nommo Chroma

Musicalmente invece il timbro è sembrato più contenuto: confrontati con un iMac 27 del 2015 il timbro è più neutro e meno corposo, specie nei bassi, anche se portati al massimo. Diversamente, con un portatile l’effetto è decisamente più importante e il suono ben bilanciato, quasi irrinunciabile dopo poco, in particolare nei film. Abbiamo apprezzato  dove l’effetto dei combattimenti nel non troppo convincente Justice League, la potenza delle azioni di Hulk nel divertentissimo Thor Ragnarok e sottolineato immortalità e nichilismo nel bellissimo Blade Runner 2049

La differenza tra i vari set previsti nei driver non è eccessiva, tanto che dopo qualche prova abbiamo lasciato il cursore su automatico per ogni tipo di risposta.

Conclusioni

Il modello Razer Nommo Chroma è un buon amico per chi ha un iMac, perché offfre una spazialità superiore che l’audio integrato per ovvi motivi di forma non può dare, ma il voto aumenta se avete un portatile, dove l’audio è sempre un compromesso.

Il costo non è eccessivo, considerata la risposta e le funzioni accessorie, anche se una porta USB in più non avrebbe fatto male: chi scrive consiglia vivamente l’acquisto del modello Chroma, per chè l’effetto luci è bello, comodo e vale la pena, ma si tratta di pura estetica. Al momento in Italia non è disponibile il modello Nommo Pro, che presenta caratteristiche ben maggiori e che sembra molto più interessante, nella resa e nel prezzo.

Razer Nommo sono disponibili presso le note catene commerciali italiane, nel sito ufficiale Razer o anche online in diverse versioni: Nommo, a 109,99 Euro, Nommo Chroma (oggetto di questo test) a 169,99 Euro. Il modello Nommo Pro, ben più completo degli altri due, è disponibile al momento solo in alcuni mercati selezionati al prezzo indicativo di 499,00 Dollari.

[usrlist Design:4.0 Facilità-d’uso:4.0 Prestazioni:4.0 Qualità/Prezzo:4.0]

Pro:

  • Design accattivante
  • Illuminazione Chroma
  • Resa dell’audio interessante e modulabile grazie alla posizione
  • Doppia connessione (analogica e digitale)

Contro:

  • La resa dei bassi è un po’ sottotono
  • Manca un HUB USB

Prezzo: 169,99 Euro (per la versione Chroma)

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