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È arrivata la Ricoh GR IV, l’anti-smartphone che resiste ai tempi moderni

Mentre il mondo fotografico sembra essersi arreso alla comodità degli smartphone, c’è una piccola resistenza che continua a credere nella magia della fotografia pura. La Ricoh GR IV, appena commercializzata anche in Italia, non è semplicemente una nuova fotocamera compatta: è un manifesto culturale, un oggetto di culto che si unisce alla schiera delle macchine fotografiche che hanno scelto di non arrendersi all’omologazione digitale.

Il ritorno di un’icona della street photography

Dopo sei anni di attesa dalla GR III, la quarta generazione della serie GR con sensore “grande” APS-C (sensori più piccoli e prima ancora la pellicola 35mm hanno dato gambe ad altre sei generazioni di questa mitica compattina giapponese) arriva con l’ambizione di ridefinire cosa significhi avere una fotocamera tascabile professionale. Il nuovo modello mantiene la filosofia che ha reso leggendaria questa linea: un corpo compatto in lega di magnesio, un obiettivo fisso 18,3mm f/2,8 (equivalente 28mm) e una costruzione pensata per scomparire nella tasca e riapparire al momento giusto, senza compromessi sulla qualità.

La GR IV si inserisce in quel ristretto club di fotocamere che hanno deciso di puntare tutto su una proposta specifica e distintiva. Come la Leica Q con la sua costosa eleganza tedesca, come la Fujifilm X100 con il suo fascino retrò da 1500 euro, la Ricoh GR IV sceglie l’essenzialità come valore aggiunto. Non cerca di fare tutto, ma quello che fa lo fa meglio di chiunque altro.

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Tecnologia al servizio della discrezione

Il cuore pulsante della nuova GR IV è un sensore APS-C retroilluminato da 25,74 megapixel che promette immagini più dettagliate e meno rumore rispetto alla generazione precedente: un megapixel e mezzo in più sembra poco ma in realtà fa la differenza per il dettaglio e la luminosità. Ma la vera rivoluzione sta nella stabilizzazione IBIS a cinque assi, capace di compensare fino a 6 stop: una caratteristica che trasforma radicalmente le possibilità operative di una compatta, per definizione instabile, permettendo scatti nitidi anche in condizioni di luce difficili.

L’autofocus è stato ripensato con algoritmi di intelligenza artificiale che promettono velocità e precisione superiori, mentre i 53 GB di memoria interna fanno capire perché questa piccoletta è una “premium” e segue la tendenza evolutiva delle fotocamere moderne, eliminando il panico da scheda piena nel momento clou della giornata fotografica. Il display da 3 pollici rimane fisso, una scelta che alcuni giudicheranno limitante ma che rispetta la filosofia minimalista del progetto.

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La scheda tecnica Ricoh GR IV

Abbiamo raccolto in questa scheda le cose essenziali da sapere per “capire” questa macchina che fa parte di una tradizione storica, e darle un senso. Va capita perché sempre più l’atto della fotografia si distacca da quello delle fotocamere tradizionali e si sposta negli smartphone, tanto che c’è un’intera generazione di ottimi fotografi dilettanti e appassionati di fotografia che non hanno mai posseduto una fotocamera, solo smartphone. Potrebbe essere questa la loro prima macchina?

Sensore: APS-C retroilluminato da 25,74 megapixel
Obiettivo: 18,3mm f/2,8 fisso (equivalente 28mm)
Stabilizzazione: IBIS a 5 assi fino a 6 stop
ISO: da 100 a 204.800
Autofocus: con algoritmi AI
Display: LCD fisso da 3 pollici, 1,04 MP
Video: Full HD fino a 60fps
Memoria: 53 GB interna + slot microSD UHS-I
Corpo: lega di magnesio
Filtro ND: integrato da 2 EV
Prezzo: 1.349 euro

Il prezzo della resistenza

Non costa poco. Anzi, costa molto. A 1.350 euro, la GR IV non fa sconti. Il prezzo è aumentato addirittura di circa 350 euro rispetto al modello precedente, una cifra che la colloca saldamente nella fascia premium delle compatte. Ricoh ha scommesso sul fatto che esista ancora un pubblico disposto a pagare per l’eccellenza tecnica e la purezza d’uso, in un mercato sempre più dominato dalla logica del “tutto in uno” degli smartphone.

Questa scelta di posizionamento non è casuale: la GR IV non vuole competere con i telefoni sul terreno della versatilità, ma su quello della qualità assoluta dell’immagine e dell’esperienza fotografica. È una macchina che parla il linguaggio degli street photographer più esigenti, di chi cerca nel gesto fotografico qualcosa che va oltre la semplice cattura dell’istante. È una macchina per ricchi? No, quella è la Leica Q. È una macchina modaiola? No, quella è la Fuji X100. Questa è una macchina per artisti e viaggiatori.

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Resistenza culturale in formato tascabile

La commercializzazione della GR IV rappresenta molto più di un semplice aggiornamento tecnologico. Era attesa, forse ci sarà l’anno prossimo anche una versione con sensore monocromatico (girano voci al riguardo) ma la verità è un’altra. Il lancio della GR IV è la conferma che esiste ancora spazio per oggetti fotografici pensati esclusivamente per fotografare, senza distrazioni e senza compromessi. In un’epoca in cui la fotografia viene sempre più spesso delegata agli algoritmi dei telefoni, macchine come la GR IV rivendicano il valore del controllo manuale e della scelta consapevole.

Il mercato delle compatte professionali aveva rischiato di estinguersi, schiacciato da una parte dagli smartphone sempre più capaci e dall’altra dalle mirrorless sempre più compatte. La GR IV dimostra invece che c’è ancora domanda per strumenti specializzati, capaci di offrire una qualità d’immagine superiore in un formato che si può dimenticare in tasca.

L’eredità continua

Per chi ha già avuto o tutt’ora possiede una Ricoh GR (soprattutto la versione I-II, con sensore da 16 megapixel) ha senso cambiare? La nuova Ricoh GR IV non tradisce l’eredità della serie, anzi la amplifica. Continua a essere la compagna ideale per chi considera la fotografia di strada una forma d’arte che richiede strumenti dedicati. È una macchina che non fa compromessi e non cerca consensi facili: sa di essere destinata a una nicchia di utilizzatori esperti e ne va orgogliosa. Migliora molte cose: la Usb-C per fare tutto c’è già dalla III, le nuove batterie sulla carta garantiscono più scatti, l’ergonomia e il software sono stati ripensati e migliorati.

Soprattutto, in un mondo sempre più veloce e superficiale, la GR IV rappresenta una piccola oasi di riflessione fotografica. Non è per tutti, e probabilmente è proprio questo il suo punto di forza più grande.

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