Un chirurgo vascolare ha testato sul suo collo un iPhone collegato a uno scanner a ultrasuoni evidenziando la presenza di cellule cancerogene. Ne parla il MIT Technology Review spiegando la vicenda di cui è protagonista il medico John Martin che si accorto del problema mentre testava un dispositivo portatile a ultrasuoni sviluppato da Butterfly Network, una startup di Guilford (Connecticut).
Il medico avvertiva una fastidiosa sensazione di gonfiore alla gola; ha applicato un gel per gli esami di diagnostica sul collo e attivato la sonda (piccola e dall’aspetto simile a quella di un rasoio elettrico) per rilevare le immagini basata sugli echi prodotti da un fascio di ultrasuoni che attraversa un organo o un tessuto.
Sul suo smartphone al quale era collegata la sonda, sono velocemente apparse le immagini in bianco e nero. Martin non è uno specialista in oncologia ma sa che la presenza di masse scure da tre centimetri non è normale e che si tratta di carcinoma spinocellulare (un tumore maligno della pelle).
Il dispositivo utilizzato si chiama Butterfly IQ, prima macchina di questo tipo sul mercato statunitense che funziona “sparando” i suoni nel corpo e catturando gli echi. Tipicamente le onde sonore sono generate da un cristallo che vibra sollecitato con corrente ad alta frequenza, sfruttando l’effetto piezoelettrico inverso (il cristallo vibra con la stessa frequenza della corrente stimolante). Butterfly IQ sfrutta invece 9000 minuscoli cilindri impressi su un chip semiconduttore. Integrare dispositivi a ultrasuoni direttamente nello stabilimento di produzione dei chip, secondo l’azienda produttrice rende la tecnologia meno costosa e più versatile. Il dispositivo sarà in vendita entro la fine dell’anno per 1999$, prezzo molto inferiore rispetto a qualsiasi altro modello sul mercato.
