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Zoom 5.0 alla riscossa migliora sicurezza, privacy e crittografia

Una lunga serie di sviste sul trattamento dei dati personali, inclusa la condivisione dei dati con Facebook risolta al volo, a cui si sono aggiunti problemi di sicurezza e critiche per la privacy, hanno portato numerose scuole, aziende e enti governativi USA a bandirne l’uso: per la nuova versione Zoom 5.0 lo sviluppatore ha bloccato i programmi per ogni nuova funzione per concentrarsi esclusivamente su privacy e sicurezza.

La nuova versione è già stata rilasciata nelle scorse ore e contiene una lunga serie di miglioramenti su ogni aspetto che ha causato problemi e raccolto critiche nelle scorse settimane. La novità più rilevante è senza dubbio l’adozione della crittografia AES a 256 bit GCM per la protezione totale dei dati mentre transitano in rete, proteggendo confidenzialità e integrati anche contro i tentativi di manomissione. Questo superiore livello di sicurezza è esteso a livello di sistema per tutte le funzioni di Zoom, inclusi Zoom Meeting, Zoom Video Webinar e anche Zoom Phone. Per entrare in funzione tutti gli utenti devono utilizzare l’ultima versione Zoom 5.0 con attivazione di tutti gli account programmata al 30 maggio.

Zoom 5.0 la riscossa, migliora sicurezza, privacy e crittografiaL’update risolve anche le critiche relative ad alcune video chiamate transitate su server in Cina: ora l’utente amministratore può scegliere le regioni geografiche in cui si trovano i data center da impiegare per gestire riunioni e meeting online, questo non solo a livello di account ma anche per gruppi e singolo utente. L’elenco delle novità Zoom 5.0 è ancora lunga e interamente incentrato su sicurezza e privacy.

Grazie a una sala di attesa virtuale l’amministratore dell’evento può controllare e verificare l’identità delle persone prima che si aggiungono alla video chiamata, in questo modo si evitano scherzi e intrusioni non desiderate. La sala di attesa è attivata di default per gli account base, quelli education e anche le licenze singole pro, in ogni caso l’amministratore può sempre attivarla anche quando le riunioni sono già in corso.

Risolto anche un altro problema criticato nelle scorse settimane, vale a dire quello delle password utente non obbligatorie, troppo semplici e facilmente individuabili. Ora di default viene richiesta una password per accedere agli eventi, inclusi quelli per account base, licenze per le scuole e utenti in età scolastica. Gli amministratori ora possono stabilire la complessità richiesta per le password, inclusa lunghezza, codici alfanumerici e caratteri speciali. Anche per Zoom Phone è possibile impostare la lunghezza del PIN richiesto per l’accesso.

L’app Zoom per iOS invia i dati raccolti a FacebookSenza dubbio il numero e la portata delle novità per privacy e sicurezza di Zoom è notevole, considerando che lo sviluppatore si è mosso in ritardo e purtroppo solo dopo la pioggia di critiche: l’elenco completo è disponibile qui. Ora non resta che attendere per verificare se le novità introdotte siano in grado di rassicurare gli utenti e riguadagnare la loro fiducia nella piattaforma.

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