I tempi cambiano, e la gloriosa Silicon Graphics continua a navigare in acque perigliose: non si arresta, infatti, la tendenza alla sostituzione di sistemi SGI con ambienti basati su qualche Linux-flavour.
BaselineMag ha un interessante articolo su questo fenomeno: ecco i punti salienti. Silicon Graphics un tempo deteneva il monopolio di fatto del mercato delle workstation dedicate alle simulazioni al computer, alle animazioni e alle visualizzazioni 3-D, ma da qualche tempo il business della animazione e degli effetti speciali ha iniziato a migrare lentamente ma con costanza verso macchine Linux, piu’ economiche e (si mormora) piu’ veloci. Allo stesso modo, recentemente anche General Motors ha iniziato a spostare alcune attivita’ di simulazione su macchine Linux-IBM.
Christian Rice, della casa di produzione cinematografica Tippett Studios, cliente di SGI dal 1983, spiega che i propri studi stanno spostandosi su Linux perché una macchina Linux custom costa circa 2.500 dollari, mentre una SGI Octane paragonabile ne costa 25.000. Rice aggiunge che una Linux-box è il 35% più veloce. Nel cambio, le workstations Linux crashano di più, e hanno meno tool di sviluppo rispetto a quelli disponibili per SGI.
Dove SGI tiene duro, è nelle aziende che trattano gas e petroli, e nelle simulazioni geosismiche, che necessitano della massima potenza possibile, a qualunque costo, e di ottimo supporto dalla casa madre, che ha ormai acquisito grande esperienza nel settore.
[A cura di Marco Centofanti]