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Cook fiducioso, Siri prima o poi sarà migliore

Siri migliorerà. Basta avere pazienza e aspettare un po’. L’invito arriva da Tim Cook che ha dovuto dare conto davanti agli analisti finanziari che lo interrogavano suo risultati finanziari del secondo trimestre dell’anno fiscale 2025, del futuro dell’assistente virtuale di iPhone, iPad e Mac.

Siri è un pezzo fondamentale della strategia Ai di Apple ma con i suoi ritardi anche uno dei peggiori fallimenti di Cupertino, uno scivolone che ha indotto i vertici a rivoluzionare tutta l’architettura di implementazione dell’Intelligenza Artificiale. Non stupisce quindi che sia stata al centro dell’attenzione del trimestre fiscale.

Quando a Cook è stato chiesto dei ritardi che sta subendo il progetto, il CEO di Apple ha risposto manifestando fiducia, indirizzando il problema verso una questione di tempistiche e di qualità.

“Per quanto riguarda le funzionalità di una Siri più personale che abbiamo annunciato, abbiamo bisogno di più tempo per completare il lavoro su tali funzionalità, in modo da soddisfare nostri alti standard di qualità. Stiamo facendo progressi, e non vediamo l’ora di offrire queste caratteristiche ai clienti”, ha dichiarato Cook.

Parole di circostanza e in definitiva calibrate su un classico modulo di marketing tipico di comunicati stampa Apple e che dicono poco o nulla, se non rappresentare un’ammissione per bocca del principale manager di Apple che i ritardi ci sono e che dipendono dal fatto che Siri non è pronta perché dal punto di vista qualitativo non è accettabile.

Oggi si pensa che la nuova Siri possa arrivare con iiOS 19, forse con una versione aggiornata a metà del prossimo anno, ma di “una nuova era per Siri” si era parlato alla WWDC (conferenza sviluppatori) dello scorso anno.

A metà 2024 Apple aveva presentandola la nuova Siri come, “in grado di interagire in modo più personale, naturale e contestualmente pertinente”, permettendo di semplificare e velocizzare le attività di ogni giorno capace di interagire realmente con le applicazioni. Grazie all’Ai Siri avrebbe dovuto essere in grado di comprendere l’utente anche quando incespica con le parole e ricordare il contesto tra una richiesta all’altra.

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Foto di Miguel Tomás Unsplash

Da indiscrezioni riferite negli ultimi mesi è emerso che Apple ha commesso errori nella gestione del ritardo delle funzionalità di Apple Intelligence per Siri. Il motivo per il quale Apple avrebbe annunciato in anticipo funzionalità che, a tutt’oggi, non si sono viste (e che rischia di creare non pochi problemi all’azienda) è probabilmente legato a pressioni del consiglio di amministrazione e degli azionisti che hanno imposto all’azienda di mostrare progressi nel campo dell’intelligenza artificiale.

Dopo avere ufficialmente comunicato il ritardo per la nuova Siri, Apple ha fatto generico riferimento a un rilascio “nel corso del prossimo anno”. È probabile che novità specifiche verranno mostrate nell’ambito della WWDC25 di giugno.

Dietro le quinte, Apple ha apportato numerosi cambiamenti nel team dei dirigenti responsabili di Siri; John Giannandrea non è più responsabile dell’assistente e le redini sono ora nelle mani di Mike Rockwell.

A questo indirizzo trovate la prova di alcune delle prime funzioni in italiano di Apple Intelligence su Mac e iPhone compresa la possibilità di richiamare ChatGPT da Siri.

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