FaceID sotto lo schermo ma anche bordi curvi e tecnologie mai viste per il display. Comincia a prendere forma l’iPhone del ventennale, il telefono che dovrebbe rilanciare, nella ambiziosa tabella di marcia emersa nei giorni scorsi, vendite e ambizioni di innovazione.
Come si è potuto comprendere questa mattina anche dalle informazioni raccolte dal sempre attendibile Ross Young, esperto di display, sarebbe sullo schermo che si giocherà una larga parte della scommessa come spiega oggi EEtnews.
Apple introdurrà un nuovo display OLED, che sarà abbinato per la prima volta a un circuito driver (DDI) basato su tecnologia FinFET a 16 nm. Si tratta di un salto generazionale. Oggi Apple impiega ancora un processo planare a 28 nm. Il passaggio significa schermi con basso consumo energetico, fattore cruciale nell’era dell’intelligenza artificiale on-device.
Secondo le indiscrezioni, Apple avrebbe già avviato contatti con Samsung Display e LG Display per discutere lo sviluppo del nuovo pannello OLED. Le trattative punterebbero su un design del tutto inedito, con l’impiego di materiali ad altissima efficienza luminosa e un display capace di adattarsi a nuove geometrie.
Schermo mai visto: Face ID sotto lo schermo e fotocamera invisibile
Il display avrebbe una curvatura su tutti e quattro i lati, per realizzare un vero schermo “edge-to-edge” senza cornici. Un’idea che si sposa con un’altra tecnologia in fase avanzata di sperimentazione di cui abbiamo detto più volte: la camera sotto lo schermo (UDC), capace di scomparire alla vista senza compromettere la qualità delle immagini.
Qui entrerebbe in campo LG Innotek, che starebbe sviluppando per Cupertino una tecnologia con lenti “freeform optic” capaci di eliminare il foro visibile e migliorare luminosità e qualità, compensando le distorsioni tipiche delle camere nascoste dietro al display.
Apple, poi, come detto questa mattina, dovrebbe iniziare già con iPhone 18 Pro a testare il Face ID sotto lo schermo.
Lunga vita alla batteria: in arrivo gli accumulatori al silicio puro
Altro fronte caldo è quello dell’autonomia. Apple starebbe sviluppando batterie con catodo interamente in silicio, abbandonando la grafite. Una tecnologia promettente, in grado di aumentare la densità energetica e garantire cicli di ricarica più longevi, senza sacrificare spazio interno.
Il silicio puro, se commercializzato con successo, potrebbe rappresentare una delle più grandi rivoluzioni nella storia recente delle batterie per smartphone.
Una sfida importante e complicata
In ogni caso il nuovo design rappresenterebbe il cambiamento estetico più radicale dai tempi di iPhone X, quando Apple eliminò il tasto Home, introdusse il notch e rivoluzionò l’interfaccia con la navigazione tramite gesture.
Come accadde con iPhone X nel 2017, l’obiettivo sarà duplice: da una parte, riaffermare il ruolo dell’iPhone come icona tecnologica; dall’altra, rilanciare l’immagine di Apple come motore di innovazione, proprio in un periodo in cui la concorrenza asiatica avanza a ritmo serrato.
Apple però dovrà per forza superare alcuni problemi complessi. Solo soffermandosi all’adozione di un design con schermo curvo su tutti e quattro i lati, emergono interrogativi sulla robustezza strutturale: la curvatura integrale potrebbe infatti generare nuovi punti di stress, più esposti ai danni da caduta.
Inoltre, l’assenza totale di cornici cambierebbe il modo in cui si interagisce con il dispositivo, spingendo Apple a sviluppare algoritmi avanzati di rilevamento del palmo e, forse, a ripensare parte della navigazione gestuale di iOS per gestire input sui bordi.
Ma in campo ci sono tanti altri aspetti: dalla qualità delle foto di una camera sotto lo schermo alla sua efficienza in quanto strumento di autenticazione. Ci sono ancora due anni da qui al momento in cui l’iPhone tutto schermo apparirà sul mercato: sembrano tanti, ma in realtà sono pochissimi per la portata del rinnovamento che ci attende.
In questo articolo la tabella di marcia degli iPhone da qui al 2027.














