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Apple pensa in grande, Perplexity AI nel mirino per rivoluzionare la ricerca

Apple, in un contesto preoccupante per quanto riguarda il suo approccio all’Intelligenza Artificiale, sta seriamente valutando l’ipotesi di costruire un proprio motore di ricerca basato su intelligenza artificiale in alternativa alla integrazione di realtà esterne. È questa l’idea che emerge apprendendo che Apple starebbe valutando l’acquisizione di Perplexity AI, la startup che ha reinventato il concetto di motore di ricerca in chiave conversazionale.

Secondo Bloomberg, che ha lanciato la voce, le discussioni su quella che potrebbe essere l’operazione più complessa e costosa della storia di Apple, sono in una fase avanzata con le decisioni strategiche al centro di discussioni dei principali dirigenti Apple tra cui Adrian Perica (capo delle acquisizioni) ed Eddy Cue (responsabile dei servizi).

Apple, secondo Bloomberg, non ha ancora avviato negoziazioni formali, ma ha incontrato più volte i vertici di Perplexity nei mesi scorsi e sta studiando nel dettaglio la tecnologia, valutando tanto sia un’acquisizione quanto una possibile partnership tecnologica che potrebbe materializzarsi con l’integrazione di Perplexity in Safari come motore di ricerca alternativo, e una sua eventuale adozione anche dentro Siri.

Perplexity, la startup che riscrive le regole del search

La portata di un accordo a qualunque livello sarebbe enorme con ricadute su tutto i fronti: strategico, tecnico, economico.

Fondata nel 2022 da Aravind Srinivas, Perplexity ha conquistato attenzione grazie a un sistema che mescola linguaggio naturale, recupero di dati in tempo reale e sintesi automatica, offrendo un’esperienza di ricerca simile a una conversazione. Il tutto, con una base utenti in crescita — oltre 10 milioni di attivi mensili — e una recente valutazione da 14 miliardi di dollari.

Ma la rilevanza strategica di Perplexity AI nell’attuale scenario è molto più ampia di quanto la sola valutazione economica possa suggerire. È una delle poche realtà che, nel panorama in piena trasformazione della ricerca online, si propone come alternativa credibile a Google, e lo fa con un approccio radicalmente diverso.

Non a caso Meta, già all’inizio dell’anno, ha cercato di comprare Perplexity, ma ha poi virato su Scale AI, acquisendone il 49% per 14,3 miliardi di dollari. E ora è Samsung a essere vicina a una partnership profonda con la stessa Perplexity, con annunci attesi a breve. Una mossa che complicherebbe non poco le ambizioni di Apple, considerando che Samsung è il principale rivale sul fronte smartphone.

Chiunque si assicurarasse Perplexity (che per ora smentisce una trattativa) metterebbe le mani su una tecnologia pronta all’uso, con un marchio già riconoscibile e un team solido, evitando anni di sviluppo interno e riducendo il divario temporale accumulato rispetto ai principali concorrenti nell’ambito dell’AI.

Perplexity pagherà gli editori per le sue risposte AI

Un cambio di approccio per Apple?

Guardando ad Apple, un’eventuale acquisizione sarebbe storica: si tratterebbe di gran lunga della più grande operazione della storia dell’azienda, ben oltre i 3 miliardi spesi per Beats nel 2014. Ma più ancora del valore economico, sarebbe una svolta culturale. Apple ha sempre evitato le acquisizioni strategiche troppo aggressive, preferendo costruire internamente. Oggi, però, il ritardo nella corsa globale all’AI sta costringendo anche Cupertino a rivedere i propri dogmi.

Proprio Siri, del resto, è il simbolo di questa rincorsa: il rinnovamento dell’assistente vocale è stato rimandato ben che vada alla primavera 2026, segno che il team interno non è ancora pronto a competere con i modelli di OpenAI, Google o Meta.

Oltre all’interesse per la tecnologia, Apple è impegnata anche su un altro fronte: quello del reclutamento di talenti strategici nel campo dell’intelligenza artificiale. L’azienda ha cercato di attrarre figure chiave come Daniel Gross, già cofondatore della startup Cue (acquisita da Apple nel 2013) e ora figura di spicco di Safe Superintelligence, una delle realtà emergenti dell’AI avanzata. Anche qui c’è sullo sfondo una concorrenza con Meta che ha tentato di ingaggiare Gross per guidare una nuova unità AI interna.

Una svolta nei rapporti tra Apple e la ricerca sul web

Ma c’è anche un aspetto strategico e legale. Il motore di ricerca di Google, da anni predefinito su Safari, rappresenta per Apple una delle più solide fonti di reddito nel comparto servizi: circa 20 miliardi di dollari l’anno arrivano da quell’accordo. Ma questa intesa è finita nel mirino dell’antitrust statunitense, e il suo futuro è tutt’altro che garantito e non fa dormire sonni tranquilli anche a Google.

Durante il processo in corso, è stato proprio Eddy Cue a sottolineare come il settore stia evolvendo: non più semplici link e risultati statici, ma risposte immediate, contestuali, costruite da strumenti di intelligenza artificiale. In quel contesto, Cue ha citato apertamente Perplexity, dichiarando che Apple sta già valutando quanto fatto dalla startup come possibile nuova direzione da seguire.

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immagine generata con Grok

La posta in gioco

La voce, che trovi concretizzazione o meno, dimostra che Apple si trova in un passaggio chiave della sua evoluzione: la transizione verso un’era in cui l’intelligenza artificiale non è più un ambito separato, ma una componente strutturale dell’esperienza utente. In questo contesto, la costruzione di un proprio motore di ricerca basato su AI — attraverso un’acquisizione o una partnership — non sarebbe solo una risposta tattica a Google o Meta, ma l’inizio di un nuovo capitolo strategico.

Sarebbe anche qualcosa di più: una presa di coscienza esplicita del fatto che, allo stato attuale, le risorse interne non bastano ad accorciare i tempi verso una piattaforma AI davvero competitiva. Un’ammissione che segna una discontinuità rispetto all’approccio tradizionale dell’azienda, da sempre orientato allo sviluppo in casa, ma che oggi non appare più sufficiente per colmare il divario con chi ha già preso il largo.

Per tutti gli articoli dedicati all’intelligenza artificiale si parte da questa pagina di macitynet.

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