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Malato di Sla usa iPad controllandolo con il pensiero

Altro che trackpad, mouse o Magic Keyboard. L’iPad lo si controlla con il pensiero a patto che si sia disponibili a farsi fare un impianto cerebrale. Non stiamo parlando di fantascienza ma di realtà dimostrata su un paziente affetto da Sla cui è stato collocato nel cervello il sistema Stentrode, sviluppato da Synchron.

L’esperimento, che ha avuto la collaborazione di Apple che ha scritto appositamente un protocollo, ha avuto come protagonista Mark Jackson, uno dei partecipanti allo studio clinico COMMAND. Semplicemente con la mente è stato in grado di navigare la schermata di iPadOS, aprire app e scrivere messaggi senza mani, voce o occhi.

Il sistema Stentrode e il protocollo BCI HID

La tecnologia medica e software è molto sofisticata, simile a quella di cui abbiamo già parlato alcune settimane fa. Il dispositivo viene inserito nei vasi sanguigni che attraversano la corteccia motoria del cervello, tramite una procedura endovascolare minimamente invasiva, senza chirurgia. Da lì, il sistema rileva i segnali legati all’intenzione di movimento e li trasmette via Bluetooth a un decoder esterno.

https://www.youtube.com/watch?v=YK8r5vdpozA

Come detto è stata importantissima anche l’azione di Apple. Gli ingegneri di Cupertino hanno scritto un apposito protocollo, denominato BCI Human Interface Device (BCI HID) annunciato da Apple nel maggio 2025.

Grazie a questo standard, i sistemi operativi iOS 26, iPadOS 26 e visionOS possono riconoscere in modo nativo i segnali cerebrali, trattandoli come input veri e propri, al pari di tastiere o mouse. Un contributo viene dato anche dalla funzione di accessibilità Switch Control integrata in iPadOS, già pensata per utenti con disabilità motorie.

Apple non ha partecipato direttamente alla demo, ma ha lavorato con Synchron per anni alla definizione del protocollo, integrando nei suoi sistemi operativi il supporto per questa nuova modalità di input.

Un’interazione neurale pensata per la quotidianità

Nel video pubblicato da Synchron, Mark Jackson riesce a controllare il proprio iPad semplicemente pensando a ciò che vuole fare: scorrere la schermata home, selezionare un’app, scrivere un messaggio.

Impressionante il nuovo misuratore di intensità del segnale: una barra blu che si riempie in base alla chiarezza del segnale cerebrale. Se la connessione è debole, Mark può regolare la postura o ripetere il gesto mentale. Questo feedback visivo in tempo reale migliora l’accuratezza e rende l’esperienza più naturale.

ipad controllato con il pensiero - macitynet.it

Le testimonianze di Mark e del team Synchron

“Quando ho perso l’uso delle mani, pensavo di aver perso la mia indipendenza”, racconta Mark. “Ora, con il mio iPad, posso scrivere ai miei cari, leggere le notizie e restare connesso al mondo. Solo pensando. È come riavere indietro una parte della mia vita”.

Per il CEO di Synchron, Tom Oxley, si tratta di una pietra miliare nell’interazione uomo-macchina: “È la prima volta che il mondo vede un controllo nativo, guidato dal pensiero, su un dispositivo Apple. È un’anteprima di un futuro in cui il pensiero diventa un metodo di controllo comune”.

Dalla selezione alla conversazione: Synchron porta l’AI generativa nella mente

Il controllo neurale dell’iPad mostrato da Mark è solo l’inizio. Nei mesi precedenti alla dimostrazione pubblica, Synchron aveva già annunciato un passo ulteriore: l’integrazione della propria interfaccia cerebrale con i modelli generativi di OpenAI. Un aggiornamento che trasforma la BCI da semplice sistema di input a strumento per la comunicazione conversazionale in tempo reale.

La nuova funzione di chat neurale consente a persone con gravi disabilità motorie di scrivere e rispondere a messaggi con il pensiero, a velocità naturali e senza bisogno di tastiere, occhi o voce. L’intelligenza artificiale non si limita a prevedere parole: genera suggerimenti contestuali in base all’ambiente e persino allo stato emotivo rilevato.

Questa evoluzione si integra perfettamente con l’ecosistema Apple grazie al protocollo BCI HID: dopo aver reso possibile la navigazione di iPadOS tramite pensiero, la piattaforma BCI ora consente anche interazioni linguistiche complesse, supportate dai modelli multimodali di OpenAI (testo, audio, contesto).

Secondo il CEO di Synchron, Tom Oxley, l’intelligenza artificiale è la chiave per restituire autonomia a chi non può più esprimersi: “Le persone affette da malattie neurologiche perdono spesso la possibilità di scegliere. L’AI può offrire opzioni, ma è il pensiero dell’utente a decidere. Questo preserva la libertà di espressione”.

“Sapere che potrò comunicare anche quando non potrò più parlare mi dà speranza,” ha dichiarato ancora Mark, che sta già testando la funzione. “È una svolta, anche personale”.

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