Apple nella sua rincorsa all’intelligenza artificiale e al rilancio di Siri sembra decisa a non farsi mancare nulla, neppure un motore di ricerca basato su AI, integrato nell’assistente virtuale.
Il progetto, che rappresenterebbe una vera rivoluzione perché cambierebbe decisamente l’utilizzo del sistema operativo, chiamato internamente World Knowledge Answers, viene anticipato da Bloomberg in un articolo che delinea strategia e tecnologie in gioco.
World Knowledge Answers
Al centro ci sarà la nuova Siri trasformata in uno strumento che, oltre ad avere consapevolezza di ciò che accade sul dispositivo e interagire con le app, diventerà anche un motore capace di rispondere alle domande degli utenti facendo ricerche su Internet.
L’idea non è nuova, ma Apple punta a farne di Siri un compagno in grado di fornire risposte leggendo testo, immagini, video e punti di interesse locali, presentati in forma compatta grazie a un sistema di sintesi.
Con World Knowledge Answers Apple entrerebbe così a pieno titolo nella corsa ai motori di ricerca AI. Il cuore del sistema sono i Large Language Models, la stessa tecnologia alla base di ChatGPT.
Essendo ancora in ritardo in questo ambito, Apple avrebbe siglato un accordo con Google per testare il modello Gemini, adattandolo ai propri Private Cloud Compute per assicurare che le richieste siano elaborate in ambienti sicuri.
La parte di ricerca personale – foto, documenti, contenuti sul dispositivo – resterà gestita dagli Apple Foundation Models, con l’obiettivo di mantenere la privacy come elemento distintivo. È un passaggio strategico che va oltre il contratto miliardario con Google, rinnovato di recente, e che per anni ha reso Google l’opzione predefinita su iPhone.
I protagonisti dietro il nuovo motore di ricerca
Alla costruzione di World Knowledge Answers lavorano diversi team interni di Apple. Il gruppo Siri è guidato da Craig Federighi, a capo del software, mentre la divisione AI è nelle mani di John Giannandrea e l’area servizi sotto la supervisione di Eddy Cue. A coordinare in prima linea c’è anche Mike Rockwell, già creatore del visore Vision Pro, insieme a Robby Walker, ex responsabile di Siri, che contribuisce al progetto dall’interno della squadra AI.
L’obiettivo è utilizzare un sistema di ricerca unificato, capace di alimentare sia il nuovo motore di risposte dal web sia la funzione – annunciata ma rimandata – per esplorare con maggiore precisione i contenuti personali sul dispositivo, come immagini, documenti e file. Apple ha persino valutato l’idea di una app di ricerca autonoma in stile chatbot, affidando parte del lavoro al nuovo team Answers, Knowledge and Information (AKI), attualmente in fase di reclutamento.
Tutte queste novità confluiranno nell’aggiornamento a iOS 26.4, previsto per marzo 2026 e nome in codice Luck E. Un pacchetto che promette di segnare una svolta per Siri e di ridefinire il modo in cui gli utenti Apple cercheranno informazioni, dentro e fuori dai propri dispositivi.
Apple sta valutando di estendere il nuovo motore anche a Safari e Spotlight, la ricerca accessibile dalla schermata iniziale degli iPhone. In questo modo il controllo della ricerca passerebbe sempre più all’interno dell’ecosistema Apple, senza dipendere esclusivamente da Google.












