OpenAI ha recentemente lanciato un avvertimento alle autorità antitrust dell’Unione Europea, mettendo in luce un problema crescente: il controllo dei dati da parte delle grandi aziende tecnologiche. Secondo OpenAI, il predominio di pochi soggetti dell’ecosistema digitale nel possesso dei dati rappresenta un ostacolo per una concorrenza sana nel settore dell’intelligenza artificiale.
OpenAI ha acceso i riflettori sul tema della concorrenza digitale in Europa, ponendo al centro dell’attenzione, le difficoltà sempre maggiori per le startup nell’affrontare i giganti tecnologici come Apple, Google e Microsoft che grazie al loro controllo sulle piattaforme digitali rischiano di “congelare” l’accesso degli utenti ai servizi innovativi dell’AI.
OpenAI ha sottolineato come l’accesso ai dati e alle piattaforme sia diventato un vero collo di bottiglia con i grandi nomi del settore che non solo detengono la maggior parte delle risorse, ma occupano le posizioni chiave nella distribuzione delle app e nei servizi cloud, rendendo difficile l’affermazione di nuove realtà e favorendo la fidelizzazione degli utenti all’interno dei propri ecosistemi.

Utenti bloccati all’interno del sistema?
La società dietro ChatGPT, pur presente sugli app store Apple e Google, denuncia il rischio di un “lock-in”, che blocchi gli utenti all’interno di un unico ecosistema, penalizzando la libertà di scelta e la dinamicità del mercato. La questione assume una particolare rilevanza nel momento in cui OpenAI sta ridefinendo la propria partnership con Microsoft, per anni alleata e ora anche concorrente diretta in ambiti cruciali come lo sviluppo delle applicazioni AI destinate al grande pubblico.
La rapidità con cui il settore evolve impone un’attenta sorveglianza e interventi tempestivi da parte dei regolatori europei, chiamati a garantire un ambiente realmente competitivo e aperto all’innovazione. Nonostante le collaborazioni tra OpenAI, Apple e Microsoft siano ancora solide, la società non esclude l’eventualità di un contenzioso antitrust se la situazione non dovesse migliorare.
In questo scenario, non è ovviamente un mistero, OpenAI ambisce a essere protagonista; in particolare, protagonista di una trasformazione in cui l’intelligenza artificiale rimane accessibile e pluralista, senza essere monopolizzata dai grandi operatori digitali.
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