Ora è ufficiale: Intel utilizzerà una numerazione che nulla ha a che fare con la velocità dei processori per distinguere ciascun chip dagli altri. L’annuncio, arrivato alla fine della passata settimana e che conferma le voci circolate alcuni giorni prima, appare come rivoluzionario nell’ambito del marketing della casa di Santa Clara.
Da sempre, infatti, Intel ha utilizzato la velocità del processore (abbinata alla nome) per supportare le campagne di lancio dei nuovi processori, enfatizzando i Megahertz come parametro fondante nella valutazione delle prestazioni dei computer. Una scelta che ha condotto ad un ‘avvitamento’ su se stesso dell’intero processo di ricerca e sviluppo di Intel che, puntando sempre più sulla velocità in Megahertz si è trovato stretto in angolo. Al momento, infatti, diversi processori Intel (come quelli per il mondo dei portatili) hanno una velocità nominale più bassa rispetto a quella dei desktop ma prestazioni più o meno similari, è questa la conseguenza della necessità di mantenere alta l’efficienza di calcolo ottimizzando i consumi.
Intel, secondo quanto si è potuto apprendere, utilizzerà la sigla ‘300’ per i processori Celeron, i Pentium 4 avranno la sigla ‘500’ i Pentium Extreme la sigla ‘700’. Cifre intermedie (ad esempio 350) significheranno un processore con prestazioni superiori rispetto a quelle standard. Intel precisa che nonostante le velocità in clock del processore sarà eliminata dalla denominazione del chip, questa non mancherà nella descrizione del processore, al contrario di quanto accade per AMD che tende decisamente a nascondere la velocità in clock dei suoi chip.