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Antitrust Ue, Apple chiamata a difendere i suoi sistemi di pagamento

Apple cercherà di convincere gli organi regolatori antitrust dell’Unione Europea che non blocca aziende concorrenti con le sue tecnologie di mobile wallet (i sistemi di pagamento che è possibile attivare, ad esempio, avvicinando lo smartphone al POS), nell’ambito di un’udienza a porte chiuse che si svolgerà martedì 14 febbraio.

Reuters riferisce che si tratta dell’ultima possibilità che la multinazionale di Cupertino ha per dimostrare di non essere in torto, rischiando altrimenti pesanti sanzioni.

Nell’udienza – che vedrà la partecipazione di funzionari senior della Commissione europea e altri funzionari di competenti Autorità nazionali che si occupano di Concorrenza – dirigenti di Apple sono chiamati insieme ai querelanti, nell’ambito di indagini che sono in corso da mesi, con l’Autorità UE garante delle Concorrenza e del Mercato che da tempo punta il dito contro Apple per presunto abuso di posizione dominante.

Secondo l’Autorità Garante dell’Ue, pratiche anticoncorrenziali di Apple risalgono al 2015 con la presentazione di Apple Pay.

Un portavoce di Apple lo scorso anno aveva dichiarato che Apple Play è solo una di molte opzioni disponibili per i consumatori europei, e che Apple garantisce accesso equo a sue tecnologie NFC “tap and go”.

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Se riconosciuta colpevole di violazione delle leggi antitrust, Apple rischia una sanzione pecuniaria fino al 10% del suo fatturato globale. L’Ue ha preso di mira Apple anche per il presunto abuso di posizione dominante nel settore della musica in streaming, dopo lamentele da parte di Spotify, una questione sulla quale l’Ue non si è ancora pronunciata.

Nel 2019 Spotify ha presentato un reclamo giuridico facendo avviare indagini che hanno portato lo scorso anno l’Unione Europea a stabilire che le modalità di gestione dell’App Store violavano i principi di concorrenza e mettevano in difficoltà le altre piattaforme di streaming. Nonostante i cambiamenti che Apple ha apportato all’App Store, anche in seguito a quanto stabilito dall’UE, Spotify continua a insistere con le autorità di regolamentazione europea, per un ulteriore allentamento delle regole imposte da Apple. Spotify ha anche fiancheggiato Epic Games nella crociata di quest’ultima contro Apple, e fa parte della “Coalition for App Fairness” insieme ad altre software house che pretendono di poter distribuire app bypassando i meccanismi di pagamento di Apple.

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