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L’affare del secolo, Apple vuole l’IA di Google per iPhone

Apple sta trattando l’acquisto in licenza di Gemini, il motore di intelligenza artificiale generativa di Google. La notizia che dimostra ancora una volta da una parte la fretta di Apple nel chiudere, anche con investimenti massicci, partendo da Siri, l’indiscutibile ritardo nei confronti della concorrenza nel campo dell’IA e dall’altra la determinazione con cui vuole approcciare questo ambito, è stata diffusa da alcune fonti che a conoscenza delle trattative.

Gemini, noto in precedenza come Bard, spiega il sito di finanza americano Bloomberg, sarebbe destinato ad essere integrato in tutti i dispositivi, facendo da ponte tra sistema operativo e altre applicazioni e a muovere alcune delle funzioni di intelligenza artificiale dei dispositivi Apple in arrivo a breve e in particolare di iPhone.

I vantaggi di Apple

Il patto sarebbe fondamentale per i due partner.

Da una parte Apple avrebbe modo di dare corpo allo scenario che più sta coltivando in questo momento, in particolare avere un sistema pronto fin da subito per mettere direttamente dentro ai dispositivi modelli di intelligenza artificiale generativa con la capacità di funzionare indipendentemente da una rete cloud. Un sistema di questo tipo nella volontà di Apple dovrebbe rendere utile iPhone nella vita di tutti i giorni, consentendo di interagire con l’utente in maniera naturale.

Il problema è che in questo momento la prospettiva di avere una tecnologia efficiente la costringe a lavorare in affanno e a subire i ritardi con cui è entrata in questo ambito. Gemini allevierebbe questa preoccupazione.

Apple, in affanno sull'AI mette un miliardo l'anno per recuperare il ritardo
Foto di Hitesh Choudhary su Unsplash

Apple acquisendo in licenza Gemini del resto potrebbe potrebbe non abbandonare del tutto il progetto Ajax. Come spiega Bloomberg, il motore di Intelligenza generativa potrebbe funzionare direttamente connesso

Siri e ad altre applicazioni (Apple sta valutando di basare le sue applicazioni di produttività su un motore IA), dall’altra Ajax, il suo motore di intelligenza artificiale, potrebbe essere alla base di iOs. Entrambi lavorerebbero in background o a richiesta, per supportare le funzioni dei dispositivi Apple.

I vantaggi di Google

Se Apple beneficerebbe fin da subito di uno sistema di IA efficiente e relativamente già affinato. Google a sua volta avrebbe il cliente più importante ed ambizioso ottenuto fino ad oggi per Gemini certamente superiore a Samsung che pure usa Gemini per i suoi telefoni, ma con Apple che offre una piattaforma molto più importante e ricca.

Si parla di miliardi di utenti, uno scenario che replica, questa volta all’incontrario dal punto di vista economico e strategico, l’accordo che Apple ha con Google sul motore di ricerca: con Gemini sarebbe Apple a pagare Google per avere Gemini sui suoi telefoni non Google a pagare (miliardi) Apple per essere il motore di ricerca di base di Safari.

Affare non concluso (e la variabile antitrust)

Bloomberg mette in evidenza nel suo articolo che l’accordo potrebbe ancora essere abbandonato prima del momento, presumibilmente la WWDC 2024, quando esso potrebbe essere annunciato.

Apple potrebbe scegliere ad esempio un altro partner o sceglierne molteplici per varie funzioni ma a bloccarlo potrebbero essere anche le preoccupazioni che potrebbero sorgere in termini legali dall’accordo.

Il patto tra Apple e Google, come già quello sul motore di ricerca che viene contestato da diversi concorrenti tra cui Microsoft, potrebbe essere visto dagli organismi regolatori americani come uno strumento anti competitivo e come tale sanzionato.

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