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Apple vuol diventare una major di Hollywood

Apple valuta seriamente di diventare uno studio cinematografico a tutti gli effetti. Secondo quanto riportato dal Wall Street Journal, i dirigenti di Cupertino, dopo avere prodotto F1 con Brad Pitt, stanno infatti discutendo internamente l’ipotesi di creare una propria unità per la distribuzione teatrale, uscendo dalla dipendenza da partner come Warner Bros., che oggi si occupa della diffusione nelle sale, per fare film con la stessa ispirazione con cui a Cupertino si progettano iPhone, iPad e Mac.

Una strategia coerente con l’immagine del marchio

Secondo fonti interne citate dal quotidiano americano, Apple sta insomma pensando di entrare nel mondo di Hollywood per produrre contenuti che rispecchiano i valori aspirazionali e l’estetica raffinata dei suoi dispositivi di punta.

Questo significa produzioni curate nei minimi dettagli, anche a costo di rinunciare a formule più popolari e redditizie. Il film su Minecraft, criticato dalla stampa specializzata, è citato come esempio di cosa Apple non è disposta a fare.

Il modello è piuttosto quello di Top Gun: Maverick, che ha incassato 1,5 miliardi di dollari nel 2022: un blockbuster elegante, d’autore, ma anche capace di conquistare il grande pubblico.

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Apple TV+, grandi investimenti ma pochi successi popolari

Produrre pellicole di alto livello avrebbe, in fondo, lo scopo di rivitalizzare Apple TV+. La piattaforma ha un catalogo molto limitato rispetto ai concorrenti: solo contenuti originali, selezionati uno per uno per rispecchiare l’identità del marchio.

Apple non acquista vecchi film o serie da altri cataloghi, a differenza di Netflix, Amazon o Max, proprio per evitare di snaturare l’identità del servizio.

Il rovescio della medaglia è che il tasso di abbandono mensile (churn rate) è il doppio rispetto ai concorrenti: gli utenti si abbonano per vedere un titolo, poi spesso cancellano. I pochi successi trasversali – Ted Lasso, Severance, The Gorge – convivono con titoli amati dalla critica ma ignorati dal pubblico, come Killers of the Flower Moon, Napoleon e Pachinko.

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La tentazione di fare tutto da sé

In questo contesto, l’idea di creare una divisione cinematografica interna appare come il tentativo di correggere questo paradosso e controllare ogni fase, dall’uscita nelle sale alla campagna marketing.

Finora Apple ha preferito appoggiarsi a distributori esterni, ma questo significa accettare compromessi. Warner Bros. distribuirà F1, ma due settimane dopo lancerà Superman, il suo titolo più importante dell’anno. Apple rischia quindi di essere penalizzata proprio quando prova a misurarsi con i colossi del botteghino.

Sarebbe anche un passo decisivo per trasformare Apple TV+ in uno studio di prima fascia, capace non solo di raccontare grandi storie, ma anche di farle arrivare al pubblico in modo efficace.

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Apple vuol diventare una major di Hollywood

Il successo commerciale di F1 potrebbe essere l’indicatore della direzione da intraprendere. Il suo successo o il suo fallimento finiranno per diventare una prova decisiva sulla capacità di Apple di coniugare qualità editoriale e popolarità, dopo sei anni in cui non ha ancora centrato un singolo successo da botteghino, e quindi un incoraggiamento alla nuova idea di entrare con entrambi i piedi a Hollywood.

In caso contrario, anche a Cupertino si dovranno fare i conti con i limiti di una strategia che punta tutto sull’eccellenza estetica e sulla coerenza di brand, ma non conquista le masse.

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