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CotEditor, un software di scrittura flessibile e gratuito per Mac

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CotEditor è minimalista, essenziale, all’osso? No, più che un editor essenziale, è un editor da nerd, pensato per chi scrive codice e usa il Markdown come estensione del suo lavoro con altre sintassi di programmazione. Magari per la documentazione di un software, o magari perché è il modo più semplice e intelligente per creare testo ma dargli in realtà un po’ di profondità, con qualche formattazione. CotEditor rientra nel filone di sistemi per il testo derivanti dal mondo della programmazione.

Dal mondo delle evoluzioni del mitico BBedit, che nel mondo Mac è una vera pietra miliare del settore. In quanto tale, CotEditor è capace di evidenziare sintassi di numerosi linguaggi di programmazione, di configurare la gestione dei documenti e di utilizzare sistemi anche molto efficaci e sofisticati, come le espressioni regolari ad esempio per sostituire frammenti di testo di documenti anche molto lunghi. Una nota molto importante poi è che CotEditor sia un software gratuito: si scarica dal sito dei produttori coteditor.com che offrono anche accesso al sorgente su GitHub.

coeditor 1

Le funzionalità di CotEditor
Se vogliamo andare a vedere la lunga lista delle funzionalità di CotEditor, rischiamo di passare un pomeriggio a contarle. E questo è un bene, anche perché l’interfaccia è molto gradevole e semplice da gestire rispetto a quella di software più anziani che risentono invece di una certa laboriosità nell’interpretazione delle metafore da utilizzare per illustrare e modificare le funzioni del software. Ma è anche un male, perché CotEditor decisamente non appartiene alla lista dei software editor di Markdown ultrasemplificati di cui gli antesignani sono stati sicuramente WriteRoom e iA Writer. Quelli che ti lasciano davanti al testo nudo e puro e ti fanno capire che quando si scrive l’unica cosa importante sei tu, non il software.
Invece CotEditor offre il Syntax Highlighting che consente di colorare più di 40 differenti tipi di linguaggio di programmazione/marcatura, come HTML, PHP, Python, Ruby o anche Markdown (ed è per questo che ne parliamo qui) oppure di creare il proprio settaggio personale.

CotEditor gestisce il “cerca e rimpiazza” tra i più potenti sul mercato, basato sul motore per le espressioni regolari OniGmo, permette la vista divisa in due (due testi affiancati), è scrittabile, molto potente con la gestione di alfabeti e codifiche di ideogrammi, ha un menu di outline che consente di saltare avanti e indietro nel testo, gestisce una funzione di backup automatico, tutti i parametri infine possono essere configurati in maniera molto semplice grazie a un sistema di preferenze piuttosto ben studiato. Il fatto che il suo creatore, lo sviluppatore giapponese Usami Kosuke, abbia voluto che fosse open source e gratuito, ha portato alla scelta dei suoi sviluppatori di portarlo fuori dal Mac App Store: il software è scaricabile solo direttamente sul suo sito.

CotEditor su strada
Il primo approccio è buono anche se non ci si innamora a prima vista. Le scelte estetiche sono sicuramente gradevoli, ma non stiamo parlando né del rigore minimalista dei colossi della scrittura essenziale né della grafica caramellosa e dell’interfaccia stile-Ikea di Microsoft Word o di OneNote. Invece, il nostro amico CotEditor ha una grafica piacevolmente “old style”, con un’ampia barra degli strumenti dominata da tre menu e da un pulsante azzurro “informazioni”.

Qui si possono scegliere i tipi di “fine riga” (LF, CR e il mix CR/LF), il tipo di codifica del documento che verrà salvato (da Unicode UTF–8 a una giungla di formati che offrono compatibilità con praticamente quasi tutto quello che esiste sul mercato per leggere documenti di testo in qualsiasi parte del mondo. Infine, il terzo menu è quello relativo al tipo di sintassi: offre di default una sintassi neutra (plain text) ma consente di trovarne almeno una quarantina, come dicevamo, tra le quali il Markdown.

Infine, il tasto “Get Info” permette di avere due tipologie di informazioni. Tutto quel che c’è da sapere sulle dimensioni del documento al quale si sta lavorando (creazione, modifica, lunghezza, codifica, numero righe, caratteri, paragrafi e via dicendo) e tutto quel che c’è da sapere sulle incompatibilità dei tipi di carattere prescelto con quella specifica codifica.
Le varie funzionalità, per chi voglia dedicarsi al Markdown inseguendo un sogno di purezza, sono eccessive.

Per chi invece venga dal monto della programmazione e abbia bisogno di un editor molto versatile, però facile da usare e a costo zero, CotEditor è una ottima scelta. I suoi creatori ovviamente sono consapevoli di questo tipo di pubblico e hanno creato tante funzionalità anche “invisibili” per gli utenti medi, che consentono di sfruttare in ambienti particolari questo editor. CotEditor, per dire, ha uno strumento da riga di comando che, se installato (si fa dalla voce Integration delle preferenze) consente di invocare il software dalla shell e di fargli aprire i documenti di testo editabili direttamente dalla riga di comando.

coeditor 2

Conclusioni
Dopo aver usato CotEditor per alcuni giorni e cercato di inserirlo in una routine di semplice scrittura con Markdown, i risultati sono ambigui. Lo strumento è sicuramente molto potente ma per chi faccia un altro lavoro (cioè il programmatore, anche semplicemente per gestione di pagine Html, fogli di stile, Php) che non il semplice scriba come il sottoscritto. Questo, sorprendentemente, non si è rivelato un ostacolo per due ragioni. La prima è che CotEditor è strutturato in maniera sufficientemente intelligente da essere a “prova di idiota” e farsi usare senza problemi anche da chi non ha bisogno/competenze per la parte avanzata di gestione di linguaggi di programmazione. Dalle preferenze (voce: Format) si può impostare il default dei nuovi documenti specificando l’utilizzo del Markdown come sintassi di riferimento per la colorazione e l’evidenziazione in fase di scrittura e si va via tranquilli e senza problemi.

La seconda ragione per cui non si è rivelato un ostacolo è perché CotEditor non costa niente: non è uno spreco usarlo “solo” per scrivere, perché non c’è costo fuori scala da pagare. Anzi, questo pone interessanti quesiti sul fatto che molti dei software ultra-zen di scrittura per il Markdown siano certamente molto raffinati, minimalisti e potenti, ma anche piuttosto costosi in un mondo di app e di software in generale dove le molte e buone funzioni non corrispondono necessariamente a costi proibitivi.

Pro:
Estremamente flessibile
Interfaccia semplice e comprensibile
Costo zero

Contro:
Tantissime funzioni inutili per chi voglia solo scrivere
Grafica un po’ stagionata

Prezzo e disponibilità
CoEditor per Mac si scarica gratis sul sito dello sviluppatore.

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