Donald Trump si è preso il merito dell’accordo è ha più volte usato la fabbrica Foxconn in Wisconsin come esempio per riportare la produzione negli Stati Uniti. Ma ora arriva l’ennesimo cambio di piani di Foxconn: qui non si costruiranno pannelli TV e nemmeno gli schermi per iPhone per conto di Apple, ma diventerà un centro di ricerca e sviluppo, tuttalpiù con una piccola parte destinata all’assemblaggio e confezionamento dei prodotti.
Di questo stabilimento si è parlato moltissimo fin dall’estate del 2017: un investimento di 10 miliardi di dollari per il principale partner di Apple, un progetto fortemente voluto e promosso da Donald Trump con un totale di 3 miliardi di dollari di incentivi tra sgravi fiscali, riduzione delle tasse e facilitazioni doganali. Il Presidente USA ha persino partecipato all’apertura del cantiere facendosi fotografare con pala in mano insieme a Terry Gou, fondatore e CEO di Foxconn.

Inizialmente i piani di Foxconn prevedevano la produzione di grandi pannelli per televisori, poi di schermi per smartphone, forse anche per Apple e iPhone. Ora invece arriva l’ennesimo cambio di piano o, più semplicemente, la realtà dei fatti. Foxconn in Wisconsin non creerà un grande stabilimento di produzione ma un centro di ricerca e sviluppo.
«In termini di TV non abbiamo spazio negli Stati Uniti. Non possiamo competere» ha dichiarato Louis Woo, assistente di Terry Gou, aggiungendo che pensare a una fabbrica per questo impianto non è corretto. Il portavoce del costruttore ha inoltre dichiarato che il 75% delle posizioni di lavoro di Foxconn in Wisconsin saranno nel campo della conoscenza, perché si tratterà di un hub tecnologico di ricerca e sviluppo.
Più in dettaglio Woo ha dichiarato che qui verranno anche effettuate operazione di assemblaggio e imballaggio, oltre alla produzione di dispositivi specialistici per il settore sanitario, industriale e altre applicazioni professionali.

In definitiva l’imponente campagna di Donald Trump sulle politiche per riportare la produzione di elettronica di consumo negli USA in questo caso è stata completamente smentita dai fatti. Negli scorsi mesi, anche con l’intensificarsi della guerra commerciale tra USA e Cina, diversi economisti, industriali ed esperti di mercato hanno più volte sostenuto che il ritorno alla produzione in USA è per nulla conveniente se non addirittura impossibile, come sostenuto anche da Tim Cook di Apple.











