Il Presidente di Intel, Frank Yeary, all’inizio dell’anno voleva scorporare la fonderia dalle altre attività del gruppo; aveva individuato come potenziale acquirenti TSMC (principale concorrente di Intel) e altre realtà del settore ma si è scontrato con la forte opposizione di Lip-Bu Tan, l’amministratore delegato scelto da Intel a marzo di quest’anno.
A riferirlo è il Wall Street Journal spiegando che non solo il Presidente ma anche altri dirigenti erano dell’idea di separarsi di Intel Foundries, una chiara separazione dal gruppo interno al quale è stata sempre legata.
Dallo scorso anno circolano voci di Intel alla ricerca di una trasformazione, fondamentale per risolvere problemi delle perdite ingenti che arrivano proprio dalla divisione fonderie che non riesce a garantire costi ed efficienza al pari del resto del settore. Intel ha licenziato migliaia di persone, ridotto progetti e spese, ma continuano a circolare voci di problemi non risolti con i più moderni processi produttivi.
Intel potrebbe scorporare le sue fonderie e creare un’azienda separata, una fabless destinata alla produzione di semiconduttori per conto di realtà come Broadcom o Nvidia, aziende che potrebbero investire nello spin-off.
Si dice che alla vendita delle fonderie di Intel sarebbe interessata anche la taiwanese TSMC, una delle poche realtà probabilmente in grado di sistemare i problemi irrisolti di Intel grazie a tutta una serie di competenze, una leadership che nessuno è in grado di sfidare nel breve periodo, con volumi di business di circa tre-quattro volte maggiori rispetto a quelli di Samsung e Intel (le uniche a disporre di fabbriche o come si dice in gergo “fonderie”, per la produzione di chip).

Da quanto è stato nominato amministratore delegato, Lip-Bu Tan a quanto pare si è scontrato con il presidente di Intel e alcuni consiglieri dell’azienda che hanno opinioni differenti sulla necessità di mantenere “in casa” la produzione di semiconduttori e abbandonare completamente questa attività.
Tan ritiene che la produzione interna di chip sia essenziale per la competitività di Intel e per salvaguardare la filiera dall’eccesiva dipendenza di player stranieri quali TSMC e Samsung.
Lip-Bu Tan ora si trova contro anche Donald Trump: il Presidente USA ha chiesto le dimissioni del CEO di Intel dopo che il senatore repubblicano Tom Cotton, presidente della Commissione di intelligence del Senato, ha sollevato preoccupazioni relativamente ala sicurezza e l’integrità delle attività dell’azienda produttrice di chip per avere in passato investito in aziende tecnologiche cinesi e di Hong Kong.
Intel ha operato attraverso una società di venture capital e ha fatto investimenti in Semiconductor Manufacturing International Corp (produttore cinese di chip), e Lip-Bu Tan in passato era alla guida di Cadence Design Systems, azienda che ha ammesso violazioni ai controlli Usa sulla vendita di strumenti di progettazione di chip a università cinesi legate alle forze armate.
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