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Il web ci seppellirà , temeva Microsoft. Poi, è arrivato Google…

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L’autore della profezia, dello studio che venne fatto circolare internamente a Microsoft pochi mesi prima della quotazione di Netscape (vale a dire la data “canonica” per l’inizio della New Economy) è Ben Slivka, ingegnere del software di Redmond. Nel suo rapporto, che finì anche sulla scrivania di Bill Gates e che il pubblico conosce per via della causa anti-trust del Dipartimento di Giustizia (il documento venne acquisito agli atti ed è quindi divenuto pubblico), già  il titolo diceva tutto: “The Web is the Next Platform”. In buona sostanza: con la rete cambierà  tutto e il rischio che il sistema operativo non sia più il cuore dell’informatica (la grande intuizione di Bill Gates alla base del business di Redmond) è un fantasma che comincia a diventare reale.

Ma come si è in realtà  concretizzato questo incubo per Microsoft? L’azienda di Redmond ha ristrutturato il suo business per rendere più filante e competitivo il suo approccio al mercato. Il rischio, pur essendo sano economicamente e presente un po’ da tutte le parti nel mondo dell’informatica, per la casa di Bill Gates è quello di non riuscire a reggere la bordata di competizione che sta avvenendo attraverso Internet. L’innovazione accade ovunque, dice Bill Joy, l’ex numero uno della tecnologia di Sun Microsystems, e quindi per quanto possa essere grande l’azienda, probabilmente accadrà  al di fuori. Lo sostiene anche il giornalista del New York Times e premio Pulitzer per ben tre volte Thomas L. Friedman nel suo libro “The World is Flat”: le barriere per la competizione sono cadute e tutti siamo sullo stesso piano, la tecnologia della Silicon Valley è accessibile anche in India o in Cina.

Ecco che arriva un nuovo memo interno di Microsoft, secondo la testata online ZDNet, intitolato “Google – The Winner Takes All (And Not Just Search)”, Google – il vincitore si prende tutto (e non è solo la ricerca in rete) a sancire la sfida del XXI secolo: Windows contro Google.com, cioè Microsoft contro Google Inc. Insomma, il software che si installa contro il software in rete.

L’idea non è nuova, Sun Microsystems aveva costruito proprio su questo la sua scommessa (“The Network is the computer” diceva Scott McNealy già  venti anni fa, “il vero computer è la rete”) e oggi, forse, dopo che l’euforia speculativa della bolla chiamata New Economy è finita, lasciando sul campo non solo aziende fallite ma anche una fortissima accelerazione tecnologia, volumi di produzione di server e router elevatissimi e tanta, tantissima “dark fiber”, fibra ottica già  installata nel mondo e sotto-utilizzata, i conti stanno per prendere una nuova direzione.

Se Google, forte di 7 miliardi di dollari cash in banca si può permettere di giocare a fare del marketing sofisticato e di tendenza con le sue quasi quotidiane nuove iniziative, Microsoft cerca di diversificare il percorso e aggredire il mercato in modi nuovi e originali. Giganti come Sony, ad esempio, nonostante la cura da cavallo (diecimila licenziamenti) alla quale vengono sottoposti dai nuovi amministratori delegati non sono più lucidissimi come competitor nel mercato. I cambiamenti in corso in queste settimane aprono la porta alle novità  che vedremo arrivare in 12-18 mesi. L’informatica sta arrivando a un punto di svolta e la convergenza, tanto annunciata come “futuro necessario” per i prodotti dei consumatori o del mercato delle aziende, sarà  probabilmente una lotta per la sopravvivenza, una selezione naturale di darwiniana memoria come mai se ne erano viste prima sui mercati.

Il vincitore sarà  di nuovo uno solo e si prenderà  tutto, anche perché nell’informatica arrivare secondi oppure ultimi è uguale (come la storia della stessa Microsoft insegna). E la ricerca è solo il punto di partenza, secondo Google e secondo John Battelle che ha dedicato un libro, “The Search: How Google and Its Rivals Rewrote the Rules of Business and Transformed Our Culture” all’idea che Google e gli altri della rete stiano riscrivendo le regole del business e trasformando la nostra cultura.

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