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iPad Pro 2018 supera il test di Dylan Dog

Il nuovo iPad Pro 2018 è qualche cosa di davvero importante non solo per Apple, ma per tutto il mondo professionale: un po’ l’avevamo capito durante le nostre recensioni (il nostro parere sull’iPad Pro 2018 12,9″ e quella su iPad Pro 2018 11″ le trovate sul nostro sito) ma abbiamo voluto mettere alla prova questa affermazione mettendo l’iPad Pro da 12,9 nelle mani di un professionista e specialmente in quelle di un disegnatore come Fernando Caretta, uno dei più importanti disegnatori italiani e attualmente collaboratore di Bonelli per alcuni albi di Dylan Dog.

Siamo andati a trovare Fernando nel suo studio e, dopo una piccola introduzione, l’abbiamo lasciato in controllo dell’iPad Pro 12,9″ per avere da lui un giudizio pratico da disegnatore, uno dei settori a cui questo modello di iPad sicuramente si rivolge, assieme a quello di grafici, fotografi e professionisti i genere. Fernando ha dato sfogo alla sua creatività utilizzando alcune App per il disegno (tra tutte Adobe Sketch e SketchBook per il disegno e iMovie per il montaggio video, altra attività dedicata alla denuncia sociale che Fernando ha avviato nel suo canale YouTube) e poi abbiamo raccolto il suo parere, tanto più rilevante perché il nostro amico, nonostante conosca e apprezzi la piattaforma Apple su Mac, non si era mai cimentato con la sua arte su un tablet.

 

Allora Fernando, com’è andata?
È difficile dire in una parola come è andata. Ci sono tanti aspetti da tenere in considerazione. Ma se devo dare la mia impressione in una sola parola, la prima che mi viene in mente. è “intuitività”. Con questo prodotto se una cosa non la riesci a capire bene come funziona, basta che ci ragioni un attimo e ci arrivi, contrariamente ad un computer su cui spesso devi impazzire per capire anche le funzioni più basilari. Poi è veloce, dinamico, anche se a me sarebbe piaciuto più grande. Sì lo so che è già grande e so che si può collegare ad un display esterno… Ma per disegnare lo spazio non è mai troppo

iPad Pro nelle mani di Dylan Dog
Uno dei primi schizzi, qui su Adobe Sketch, giusto per prendere le misure della penna

E per i file, come hai fatto?
Mi sono trovato benissimo con Documents, soprattutto per il fatto di poter gestire i file in assoluta libertà tra il MacPro e l’iPad senza per questo dover collegare i cavi ma attraverso la rete, che mi da una estrema libertà (una delle funzioni di Documents è quella di gestire un File Manager via rete da browser, ndr).

Era la tua prima volta con un hardware per il disegno digitale?
Si: avevo provato qualche anno fa con qualche cosa di diverso ma questa è stata una esperienza molto più completa. Il disegno è veloce, pulito, naturale.

iPad Pro nelle mani di Dylan Dog
Un’altra prova, questa volta con SketchBook

E la penna, come la trovi?
É molto pratica, fattore che io prediligo rispetto all’estetica, e mi pare che anche Apple più o meno segua questa filosofia (in realtà per Apple il design è molto importante, ma più un fattore che unisce estetica e pratica che una parte sola, ndr). Tuttavia per la Apple Pencil mi aspettavo qualche cosa di più dal design. La definirei un po’ anonima, anche se devo ammettere che si impugna bene, è bilanciata e soprattutto l’idea della carica a contatto è molto comoda.

Come ti è sembrato l’iPad in generale?
Leggero e molto pratico: anche per l’accensione, velocissimo, pronto in un secondo. Mi piace anche il sistema di multitasking che permette di passare da un’applicazione all’altra senza troppi problemi

iPad Pro nelle mani di Dylan Dog
Alcune delle tavole originali dei numeri scorsi di Dylan Dog

E la tastiera?
L’ho sempre usato con la tastiera collegata (la Smart Keyboard Folio, ndr), perchè mi offre un piano d’appoggio molto comodo, simile per dire al mio tavolo da disegno retroilluminato. Non mi è venuto spontaneo imbracciarlo, ma penso che in alcuni casi andrebbe bene. La tastiera mi è piaciuta molto.

E la carica della batteria?
Non l’ho mai ricaricato, e anche se non l’ho usato sempre, per tutta la prova mi è bastata una singola carica.

Tu pensi che potresti utilizzarlo come unità di calcolo principale, al posto di un computer?
(Ci pensa un po’, ndr) Direi di sì, soprattutto, come ti ho detto, se si può collegare ad un display più grande per visualizzare le immagini. Anche riguardo i software che in questi giorni non ho usato, sono sicuro che capirli e poi padroneggiarli non è difficile. Sì direi proprio che non ci sarebbero problemi a farlo diventare una vera piattaforma di lavoro e non ti nascondo che dopo averlo provato ci ho fatto un pensierino…

iPad Pro nelle mani di Dylan Dog
Fernando, qui alle prese con l’iPad Pro: alla fine è stato difficile riaverlo indietro

Quindi tu riusciresti, con l’iPad Pro, a trasformare il tuo flusso da analogico a digitale?
Adesso presento i lavori su carta, ma non lo so. Potrei passare sicuramente parte del lavoro, magari per la finalizzazione, come ad esempio le chine. Per quanto riguarda Bonelli non so cosa fanno gli altri. Ma credo che sia molto probabile.

So che in redazione praticamente tutto il lavoro di post produzione si fa in digitale, compreso il lettering, la sistemazione delle vignette: in pratica scansionano i miei originali e poi procedono in digitale. Nel caso dovessi decidere di passare al digitale, ovviamente ci sarebbero dettagli tecnici si sistemare, ma non credo sia un problema.

Resta il fatto che, lavoro per gli album a parte il supporto cartaceo serva sempre: io ho un forte mercato di collezionisti che mi contattano per acquistare gli originali in carta, dopo la pubblicazione. Se tutto il flusso fosse in digitale io perderei questa opportunità. Non è possibile proporre a chi è desideroso di avere dei disegni fatti a mano su carta, un file…

iPad Pro nelle mani di Dylan Dog
Fernando nel suo caotico, stravagante, bellissimo studio, pieno di schizzi, disegni e creatività in ogni singolo dettaglio

Cambiamo il punto di vista: secondo te un ragazzo che inizia oggi può adottare una tecnica solo digitale (anche per imparare)?
Secondo me un disegnatore deve per forza passare per l’analogico (Matita e china), e può arrivare al digitale più tardi. Io vedo il disegno su carta come una sorta di “gavetta” necessaria.

Tra le mie conoscenza c’è un collega che fa animazioni in 3D, lavorando anche sull’anatomia, senza mai aver avuto esperienza su carta. Devo dire che nei suoi lavori si vedono delle piccole imperfezioni dovute probabilmente al suo saltare alcune tappe (come la carta) che gli mancano.

Parlerai di questa esperienza con qualcuno?
Si, di sicuro ne parlerò con mio fratello Umberto, che è un designer, per farlo morire d’invidia, ma ne parlerò a anche con Bonelli perché potrebbe essere un buono spunto per il futuro.

Noi invece ne parleremo ancora con altri professionisti, restate sintonizzati e a breve vi porteremo altre esperienze interessanti.

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