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«Licenziata da Apple perché difendo i diritti dei lavoratori», caso al Consiglio del Lavoro USA

Apple non rispetta i diritti dei lavoratori. Con questa ragione Janneke Parrish, leader del movimento #AppleToo, un gruppo di dipendenti che ha creato prima un canale Slack e poi un sito ad hoc per chiedere ai colleghi di condividere brutte esperienze all’interno dell’azienda, e poi licenziata dalla Mela ha deciso di fare ricorso portando il suo caso al National Labor Relations Board (NLRB) ha recentemente licenziato

In alcuni documenti visionati da Reuters, l’ex program manager di Apple presenterà all’agenzia indipendente del governo che ha il ruolo di far rispettare appunto i diritti dei lavoratori nella contrattazione collettiva, un memoriale secondo il quale sarebbe stata espulsa dall’azienda a causa dei suoi tentativi di rappresentare le parti di colleghi che segnalano anomalie all’interno dell’azienda. In particolare la Parrish afferma che Apple l’avrebbe licenziata “per motivi falsi e pretestuosi”, un “tentativo di stroncare la riuscita campagna organizzativa” che lei e suoi colleghi, avrebbero deciso di affrontare riguardo a irrisolte questioni sul luogo di lavoro.

Lo scorso mese la donna, come ricorda Reuters, aveva fatto sapere di essere stata licenziata perché avrebbe cancellato materiale da dispositivi di proprietà dell’azienda nell’ambito di una inchiesta interna per la diffusione di informazioni passate a terzi senza autorizzazioni.

La portavoce di Apple all’epoca aveva risposto alla richiesta di spiegazioni riferendo di non voler discutere di questioni legate a specifici dipendenti, dichiarando genericamente che l’azienda è “profondamente impegnata nel creare e salvaguardare un luogo di lavoro positivo e inclusivo”, e di tenere in considerazione “tutte le preoccupazioni” segnalate dai dipendenti.

Apple, test COVID-19 ai dipendenti che tornano in ufficio

Ad agosto  Ashley Gjøvik – una senior engineering program manager- ha affermato di essere stata messa in congedo amministrativo dopo sue lamentele su Twitter su presunti episodi di sessismo sul lavoro.  Recentemente la Casa di Cupertino è stata criticata da alcuni dipendenti perché vuole obbligare questi ultimi a tornare a lavorare nel quartier generale.

Deirdre O’Brien responsabile Retail + People dell’azienda – a settembre ha affrontato alcune questioni lamentate dai dipendenti come ad esempio il rispetto della parità salariale, sottolineando che l’azienda fa riferimento ad una società indipendente per analizzare ogni anno le retribuzioni, colmando eventuali lacune individuate, un approccio considerato “il migliore della sua categoria”.

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