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Meta incassa un altro colpo antitrust in Germania

Meta – l’azienda sotto il cui cappello include Facebook – è stata classificata del Bundeskartellamt, Autorità garante della concorrenza della Repubblica federale di Germania, come “azienda di importanza cruciale per la concorrenza”, mossa che garantisce all’antitrust tedesco maggiore spazio di manovra e la possibilità di mettere un freno al potere di mercato dell’azienda di Mark Zuckerberg.

Nel quadro di nuove disposizioni di legge sulla concorrenza che il legislatore ha introdotto nel 2021, il Bundeskartellamt può impedire attività anticoncorrenziali di grandi aziende. Andreas Mundt, presidente Autorità della Concorrenza in Germania, ha riferito che la vasta base di utenti di Meta e il suo costoso ecosistema digitale supportato dagli annunci – e che include anche WhatsApp e Instagram – dimostra chiaramente che l’azienda ha un ruolo chiave nel settore dei social media.

Mundt ha spiegato che, grazie ai cambiamenti attuati, l’Autorità ora può intervenire più efficacemente contro potenziali violazioni della concorrenza, e che la nuova classificazione costituirà la base per più rapide conclusioni in merito a procedimenti antitrust in corso contro Meta, incluso il ricorso di quest’ultima contro la decisione dell’autorità tedesca che prevede l’esplicito consenso dell’utente per incrociare i dati dei profili degli utenti con quelli raccolti da altri siti e applicazioni agganciati al social network.

meta germania

La Germania ha mostrato i muscoli contro Facebook più volte: nel 2018 con l’entrata in vigore della legge contro l’odio online; nel 2020 ha puntato il dito anche contro il collegamento tra il social network e i visori per la realtà virtuale Oculus (sempre proprietà Meta) che potrebbe danneggiare la concorrenza, per l’obbligo di usare account Facebook.

Recentemente ingegneri di Facebook che si occupano di privacy hanno avvertito che l’azienda potrebbe avere difficoltà a rispettare norme sulla riservatezza sempre più stringenti da parte di vari organi regolamentazione in tutto il mondo, affermando di non sapere in che modo molti dati degli utenti vengono utilizzati.

Anche Apple è nel mirino antitrust in Europa per il controllo completo della tecnologia NFC in Apple Pay. In questi giorni Mark Zuckerberg è in Italia: ha già provato un prototipo in Luxottica a Milano con Leonardo Del Vecchio ed ha incontrato Mario Draghi.

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