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I migliori libri per le vacanze per grandi e piccini

Viaggiare insieme, genitori e figli, forse è una delle cose più belle che si possano fare in famiglia. Ma spesso anche faticosa, perché le persone in vacanza vogliono i loro tempi e hanno bisogno dei loro spazi. La lettura può essere una via di fuga spettacolare. E allora, perché non pensarci?

Questi libri sono pensati per mamme e papà che viaggiano con i loro figli fino a 12 anni, ma volendo vanno benissimo anche se viaggiate da soli o con amici, perché no; l’importante è avere qualcosa di buono da leggere.

Qui trovate tutti gli articoli con i Migliori libri di Macitynet raccolti in un’unica pagina. Cominciamo con i più piccoli, perché no?

Piccole donne (ad alta leggibilità)

Abbiamo scelto questa edizione di un classico senza tempo, “Piccole donne” di Louisa M. Alcott, perché è una edizione integrale a leggibilità facilitata: questa edizione del Battello a Vapore adotta il carattere di stampa “Leggimi”, un font che semplifica la lettura da parte di bambini che hanno bisogno di maggiore esercizio per “entrare” nella lettura.

Questo romanzo delizioso ha segnato la storia della letteratura per ragazzi, così come le sue protagoniste hanno segnato gli animi di generazioni di lettori. Meg, Jo, Amy e Beth vivono un’esistenza tranquilla, cullate dal calore della propria famiglia; questo equilibrio verrà però messo presto alla prova: la Guerra di Secessione chiede in pegno il padre, un umile cappellano, e le ragazze si troveranno a dover crescere in fretta affrontando i tipici problemi dell’adolescenza ed eventi invece ben più grandi di loro.

Lo faranno unite, con caparbietà, ognuna a modo proprio e secondo il proprio differente carattere, cercando di non sacrificare i propri sogni e le proprie ambizioni. Dalla prefazione di Teresa Buongiorno: “Ci sono dei libri che fanno scalpore, poi vengono dimenticati. Altri sopravvivono al passare degli anni: sono i classici. Uno di questi è Piccole donne: racconta la crescita di quattro sorelle adolescenti nell’Ottocento americano, un tempo lontanissimo dal nostro, apparentemente molto diverso. Eppure le sorelle March parlano il nostro linguaggio, vivono le nostre stesse emozioni.”

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Sei fantastico!: Uno speciale libro per bambini sull’amicizia, la fiducia in se stessi e la forza di essere proprio come si è

Un libro per i bambini piccoli e meno piccoli. Dieci storie emozionanti e coinvolgenti. Storie per bambini forti e coraggiosi. I personaggi del libro vivono storie quotidiane straordinarie che ispirano i bambini ad ascoltarsi e a diventare più consapevoli dei propri sentimenti. Le storie sono scritte in modo tale che i bambini ci si possano immedesimare facilmente e trovare delle similitudini con la loro vita. Sophie Linde è stata molto brava: i nostri bambini sono fantastici e questo libro gli spiega perché. Parla di fiducia in se stessi, di consapevolezza e di coraggio. Storie emozionanti che raccontano di piccoli eroi ed eroine di tutti i giorni, di slanci di coraggio e di montagne russe di emozioni. È in questo modo che i bambini imparano ad accettarsi per come sono.

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Ballerina si diventa!

La storia di Aurora Marsotto che piace a tantissime bambine. Vivy ha un sogno nel cassetto: frequentare la scuola di ballo del Teatro e diventare una ballerina. La strada da percorrere, però, è impegnativa: bisogna convincere papà, prepararsi per le selezioni, sottoporsi alla visita medica. Vivy teme di non farcela, ma per fortuna a sostenerla ci sono gli amici. Chissà se riuscirà a realizzare il suo sogno.

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La tela di Carlotta

Che bella storia, adatta veramente a tutte le età. Può un maiale fare amicizia con un ragno? Certo che si, quando il maiale è un cucciolo come Wilbur e il ragno si chiama Carlotta. Il primo, vivacissimo e curioso, è stato adottato dalla piccola Fern, la figlia del fattore, la seconda, saggia e affettuosa, ha un grande talento artistico per la tessitura delle tele. Sarà proprio Carlotta a escogitare un fantasioso piano per salvare la vita dell’amico. E alla fine anche Fern avrà capito molte cose: per esempio che gli animali sono più vicini di noi al senso della vita.

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Il gatto Venerdì

Prima vengono i gatti, poi i cani. E quindi, che gatti siano, con Jutta Richter. Christine e il gatto Venerdì si incontrano tutte le mattine lungo il tragitto per la scuola. E tutte le mattine si fermano a parlare. È questo il motivo per cui la bambina arriva sempre in ritardo e il maestro la sgrida. Ma come si può rimanere indifferenti a un gatto parlante sornione e impertinente, che fa discorsi filosofici e conosce il segreto per vivere in eterno? Età di lettura: da 10 anni.

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Il cane dal cuore giallo o la storia dei contrari

Un vero classico di Jutta Richter. Il cane dal cuore giallo parla la lingua degli umani e arriva da un luogo remoto. Nella sua giovane vita ha visto e sentito tante cose, che non ha confidato mai a nessuno. Ora però ha conosciuto due bambini di cui si fida, Lotta e Prinz Neumann, che non gli hanno offerto solo un riparo caldo e una ciotola di pelle di galletto, ma anche la loro amicizia. A loro può raccontare la sua storia… una storia straordinaria, antica e universale. La storia della vera origine del mondo. Un libro pieno di poesia e di un senso tutto misterioso delle cose.

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Snow Black

Una storia di avventura post-cyber-punk con protagonista una ragazza molto forte. Questo è il primo romanzo della serie Snow Black, ma Francesca Tassini ne ha già realizzato un altro ed è stata prodotta una serie tv dalla Rai. La storia: esistono davvero i fantasmi? C’è stato un tempo in cui Snow Black avrebbe liquidato la questione con un’occhiataccia. Poi un giorno la detective più famosa del web si è svegliata in un luogo buio senza più un corpo né ricordi precisi e ha capito che il fantasma era lei, intrappolato dentro Internet. È l’inizio dell’indagine più difficile che abbia mai affrontato, quella sulla sua morte. Per fortuna un fantasma del web ha poteri sorprendenti, come la rete.

Agganciandosi al wi-fi di una villetta di Blooming, Snow entra in contatto con il mondo reale e trova due alleati, i fratelli Ella e Kennedy Davis. Insieme a loro, scopre che il suo ultimo caso era ambientato proprio a Blooming e che, sempre da quelle parti, stanno accadendo cose molto strane: occhi piangenti dipinti ovunque e ragazzi che scompaiono. Troppe coincidenze per Snow, che alle coincidenze non ha mai creduto.

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Come mosche nel miele

Gli autori spesso hanno più di un’anima. Possono scrivere per i più piccoli ma anche per i grandi. È il caso di Francesca Tassini, che oltre al precedente romanzo per giovani adulti ha anche una vena decisamente noir. Il gruppo era una specie di madre adottiva che accoglieva qualsiasi bastardo: tossici, gente di strada, ragazzini scappati di casa, matti, quelli veri.» E quando Francesca entra nel gruppo, sa bene che ne verrà plasmata. Ma non sa fino a che punto. È la metà degli incerti, liquidi anni Novanta e loro sono Massi il punk e Rame il nichilista, e poi Andrè, Alex, Pallina, la Lele, il Bergo e gli altri, giovani che vivono la città come uno scrigno di trasgressioni.

Le notti buttate in uno squat di periferia e i giorni di scuola saltati, i pomeriggi che vanno in fumo nel parco e i treni presi senza biglietto per i rave fuori città… Poi, la prima boccetta di popper, la prima striscia di cocaina. Presto, troppo presto, il primo buco di eroina e la storia prende colori diversi, le amicizie si tendono e si sfilacciano e le avventure diventano più pericolose, tra la «fabbrica dello spaccio» dei Russi, le retate della polizia, la complicità al veleno dei pusher, il trauma dei tentativi di disintossicazione. I ragazzi cominciano a cadere come mosche, nella risata indifferente della notte. Ma Francesca tiene viva una scintilla, un piccolo nucleo di salvezza, un pensiero: uscirne si può. E chi ce la fa, ce la fa alla grande.

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Alice e le regole del bosco

La vita è più complessa di quel che può sembrare. E tossica, e tragica, spesso. Ma anche meravigliosa. Alice, diciassette anni, ha quella che potrebbe definirsi una «vita normale»: una famiglia che le vuole bene, una buona carriera scolastica, una migliore amica che la adora, Daria. Eppure si sente diversa, fuori posto, incompresa. Fino a che non incontra Samuele, di un paio di anni più grande, che vive il suo stesso malessere. Samuele ha una brutta fama, dice Daria ad Alice, è «un drogato, uno che va al boschetto». Si riferisce a Rogoredo, una delle più grandi piazze di spaccio della Lombardia. Ma Samuele è affascinante, seducente, «sa quello che fa» e Alice se ne innamora. È lui a condurla al bosco, introducendola a poco a poco ai suoi abitanti e all’atmosfera di disperazione che li avvolge. Pochi mesi e Alice, seguendo Samuele, passa come lui dal «fumo» al «buco», fino a diventare totalmente succube dell’eroina.

Benché cerchi disperatamente di far coesistere le sue due vite parallele, quella di «ragazza normale» e quella di «tossica», la sua è una discesa inarrestabile verso il fondo più oscuro della tossicodipendenza. Perché è questo che fa la droga, quando ti prende non ti lascia più andare. E mentre Alice si addentra nei meandri del boschetto, la sua storia si interseca con quella degli altri numerosi frequentatori, vittime e carnefici dai destini intrecciati. Ragazzi giovanissimi, spacciatori spietati, genitori alla disperata e forse tardiva ricerca dei figli, profittatori perversi: sono tanti e diversi i volti che passano per Rogoredo, ognuno con la sua vicenda drammatica, intrisa di disperazione e desiderio di riscatto.

Entrare nel bosco è facile, uscirne non lo è affatto. Alice, convinta come molti di essere capace di riuscirci con le sue forze, ci prova, ma il bosco è una sirena ammaliatrice troppo potente per una ragazzina sola. Per fortuna troverà la mano tesa di uno dei tanti volontari che tenacemente, contro ogni logica perbenista, continuano a sporgersi sull’orlo del baratro offrendo un appiglio. Ma sarà sufficiente a salvarla? La storia raccontata in questo libro è vera e nasce dall’incontro che ha cambiato la vita di Alice, quello con Simone, l’educatore che l’ha aiutata a disintossicarsi. L’incontro ha poi dato vita a un’autobiografia corale, che presta la voce a chi troppo spesso è giudicato, allontanato ed emarginato solo perché diverso, scomodo, magari sporco e inquietante.

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Gli ultimi giorni di Roger Federer e altri finali illustri

Come finisce una grande storia? Come si va via dalla ribalta? Attenzione, però. Questo non è un libro su Roger Federer né sul tennis. È un libro sulla fine delle cose, sui giorni che precedono il ritiro dalla scena, sia essa un campo di terra rossa, un palcoscenico, uno studio di registrazione o un ring. Come spesso accade nei testi di Dyer, il vincitore di venti Grandi Slam è solo il pretesto per parlare d’altro, un modo per riflettere su se stesso e su di noi. Quando un artista invecchia, cosa succede alla sua creatività? Matura o marcisce? Raggiunge una nuova serenità o soccombe al tormento della morte?

Quando il corpo e la mente cedono il passo alla vecchiaia, come può un atleta continuare a essere il più grande di tutti? Geoff Dyer contrappone il suo incontro con la tarda età agli ultimi traguardi nella carriera di scrittori, pittori, calciatori, musicisti e stelle del tennis che hanno segnato in diversi modi la sua esistenza. Partendo da The End, ultima traccia del primo album dei Doors, passando per l’esaurimento di Nietzsche a Torino, la riscrittura improvvisata di Bob Dylan delle sue vecchie canzoni e i dipinti di luce astratta di un ultimo Turner, Dyer mette sul tavolo le intensificazioni e i mutamenti della percezione che si verificano quando la fine si avvicina.

La preoccupazione di come sfruttare al meglio il tempo che rimane, il pensionamento, il mal di schiena e i rimpianti si mischiano a un senso nuovo di vivere la bellezza e alla consapevolezza che l’arte, intesa anche come un rovescio ben piazzato, sia l’unico modo che abbiamo di sopravvivere allo scorrere del tempo. Dyer sfida la procrastinazione e la digressione in un racconto che, nonostante il buio della fine che incombe, è un luminoso canto di gioia.

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Invasione di campo. Quando la letteratura racconta la storia

Come fare a dare un senso a questo periodo storico che stiamo vivendo? Giorgio Van Straten ha un’idea. Negli ultimi anni abbiamo assistito a una continua invasione di campo: da una parte c’è stato il ritorno a una dimensione narrativa della storia. Dall’altra, sempre più romanzieri si sono inoltrati nel terreno della storia, da Cercas a Binet, da Littell a Scurati. Ma qual è la relazione fra la letteratura e la storia? Un romanzo può essere uno strumento per indagare la realtà? Prendiamo il caso di Se questo è un uomo.

È testimonianza? È letteratura? È riflessione storica e sociologica? Certamente il contributo teorico e interpretativo di Primo Levi, e in particolare la sua nozione di ‘zona grigia’, è decisivo per chiunque voglia studiare la Shoah. Oppure Una questione privata. Cosa c’è di più romanzesco? Eppure la storiografia ha impiegato oltre trent’anni per arrivare a interpretare, come Fenoglio, la Resistenza anche come guerra civile. Insomma, si potrebbe parlare di una vera e propria ‘ragione letteraria’, diversa da quella storica, ma non meno ficcante e rivelatrice. In fondo storia e letteratura hanno molte cose in comune: entrambe vogliono ricreare mondi perduti, riesumando i morti oppure infondendo la vita a uomini che non l’hanno mai avuta.

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Ascesa e trionfo dei mammiferi. Dal tramonto del regno dei dinosauri fino a noi

Dopo l’ascesa e la caduta dei dinosauri, Steve Brusatte ci racconta la nostra storia, quella dei mammiferi. Quella fine è legata a una scena che abbiamo immaginato tutti: l’asteroide che solca il cielo con la sua coda di fiamme e si schianta al largo dell’odierno Messico, sollevando tsunami e una nube nera e densissima, lassù a oscurare il sole. Quando la polvere finalmente si posa, i dinosauri si sono estinti e i primi mammiferi possono sgattaiolare fuori dalle loro tane: la fine di un mondo, l’inizio di un altro. Ma non è andata proprio così: in realtà all’epoca del meteorite i mammiferi esistevano già, e da tantissimo tempo. Steve Brusatte, ci racconta da principio questa nuova epopea: più di 200 milioni di anni fa, quasi in contemporanea ai primi dinosauri, anche i mammiferi fecero la loro comparsa, sviluppando poi nell’arco di molte ere geologiche i loro tratti distintivi – olfatto e udito raffinati, folte pellicce a ricoprire il corpo, cervello grosso e intelligenza acuta, crescita rapida e metabolismo a sangue caldo, arcata di denti peculiare (canini, incisivi, premolari, molari) e soprattutto ghiandole mammarie attraverso cui allattare i cuccioli.

Sembrerebbero i mammiferi di oggi, peccato che fossero spesso assai diversi: non solo mammut lanuginosi e tigri dai denti a sciabola, ma pseudoelefanti grandi come barboncini, strani incroci tra cavallo e gorilla, similrinoceronti dal collo lunghissimo, protobalene che camminavano lente sulla terraferma, insomma tutto un brulicare di esseri meravigliosi, giganteschi oppure piccolissimi, altrettanto vari e favolosi quanto sono ai nostri occhi, oggi, i dinosauri. Ecco perché Brusatte, dopo anni passati a studiare i grandi sauropsidi estinti, ha ripreso a scorrazzare per il mondo in cerca di nuovi fossili, utili a restituire grandezza e popolarità a questi altrettanto incredibili mammiferi estinti. Ma non si tratta solo di questo: è grazie al fatto che i mammiferi si adattarono meglio alle nuove condizioni climatiche e geologiche che, proprio alla fine della storia meravigliosa raccontata in questo libro, alcuni di loro, molto simili alle scimmie antropomorfe di oggi, presero una strada evoluzionistica del tutto diversa dagli altri, che li portò ancora più lontano. Così, questo libro è anche il lungo e appassionante prologo di una storia che, in fin dei conti, è la nostra.

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La nostra storia. Tutto il mondo di Happy Days

Un po’ di nostalgia alle volte va bene. Anzi, benissimo, soprattutto sotto l’ombrellone. Sembra incredibile ma finora nessuno, in nessuna parte del mondo, aveva mai pubblicato un libro che raccontasse nel dettaglio la storia della celebre serie tv Happy Days, i suoi creatori e i protagonisti delle puntate. Per celebrare il cinquantesimo anniversario della messa in onda negli Stati Uniti della prima puntata (15 gennaio 1974), si è deciso di porre rimedio a questa mancanza raccontando finalmente l’incredibile viaggio di Happy Days nelle case di milioni di persone in tutto il mondo.

Si racconta la serie fin dalla sua gestazione, approfondendone il cammino attraverso gli anni. Si riscoprono poi le fasi della scrittura e delle registrazioni delle puntate, le scelte della produzione, il gradimento del pubblico, le esigenze delle reti televisive nel corso degli anni. La storia, le storie, gli attori, gli autori, i set, il dietro le quinte, il pubblico, le curiosità e le interviste esclusive ai protagonisti della serie. Il tutto arricchito da numerose fotografiche degli attori sul set, ritratti in diversi eventi o in momenti privati, ma anche dalle immagini dei copioni, dei dischi e dei tanti memorabilia tratti dalla collezione più grande al mondo. Prefazione di Henry Winkler, cioè Fonzie.

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Come sopravvivere alla modernità

Per un periodo è stato il filosofo pop più famoso al mondo. Poi era scomparso. Ma in realtà stava solo ricaricando le batterie. Alain de Botton torna, dopo aver fondato la sua School of Life, e ci propone una guida per non perdere la rotta in questi tempi incerti e per imparare a gestire tutto ciò che ruota intorno al concetto di modernità: la nostra identità frastornata da continui stimoli, ad esempio, la centralità della carriera e del lavoro nella vita, l’ammirazione mista a timore nei confronti della scienza, la fede nell’individualismo, il distacco dal mondo della natura… E, per contro, quel bisogno sempre più intenso di quiete e solitudine. Spaziando tra l’arte, la cultura e la filosofia, questo libro ci aiuta a stabilire una relazione più equilibrata e autentica con le sfide della nostra epoca.

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Ikigai: Il segreto giapponese per una vita felice

Come si fa ad essere felici? Molte persone vivono una vita che non gli piace. E questo sentimento il più delle volte è dovuto alla loro occupazione. In media tutti noi dedichiamo al nostro lavoro la fetta più ampia della giornata: dal risveglio al rientro a casa possono passare 10, 11 se non addirittura 12 ore. Buttare via tutto questo tempo facendo un lavoro che non ci piace è un grave crimine contro noi stessi. La filosofia orientale, da sempre più attenta ai bisogni spirituali delle persone, ha plasmato il concetto di Ikigai. Cos’è? Ikigai è quella attività che ha in sé quattro caratteristiche fondamentali: è qualcosa che ti piace; è qualcosa per cui hai talento; è qualcosa di cui il mercato ha bisogno; è qualcosa per cui puoi essere remunerato.

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Nella mente di un’ape

Chiudiamo con un libro eccezionale, appena uscito, straordinario e capace di cambiare il nostro punto di vista sul mondo, scritto da Lars Chittka. Grazie alle api. Le capacità comunicative delle api, intese come collettività, sono note ai più; pochi invece sanno quanto siano intelligenti come individui. In un racconto appassionante, Lars Chittka ci illustra le incredibili risorse cognitive e la sofisticata mente di queste piccole creature, che riconoscono i fiori e i volti umani, mostrano emozioni di base, sono in grado di contare e utilizzare strumenti semplici, risolvono problemi e imparano dall’osservazione degli altri. Esplorando la complessità di un insetto le cui esperienze sensoriali possono essere paragonate a quelle degli esseri umani, questo libro ce ne rivela il mondo, straordinario e davvero sorprendente. Straordinario.

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