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Vetro zaffiro per iPhone: Apple a febbraio già sapeva di problemi di qualità

Già a febbraio Apple ebbe la percezione che qualche cosa non funzionava nel processo produttivo di GT Advanced, tanto da avere bloccato un pagamento fissato per quel mese, usando lo strumento contrattuale che prevedeva che le tranche del prestito dovuto al partner, fossero concesse solo al conseguimento di specifici livelli di qualità. È il Wall Street Journal rivelare nuovi dettagli sulla complessa e controversa vicenda che ha portato Apple prima a supportare finanziariamente GT Advanced nella creazione dello stabilimento di Mesa in Arizona, da cui sarebbero dovuti uscire i vetri zaffiro per iPhone, poi a cancellare gli ordinativi, costringendo l’ex partner all’amministrazione controllata.

Secondo il giornale finanziario Apple a febbraio avrebbe dovuto versare 103 milioni di dollari, una parte dei 578 totali concordati, ma non eseguì il pagamento. La decisione fu la conseguenza del fatto che, appunto, GT Advanced non era stata in grado di garantire la qualità necessaria al prodotto che usciva dall’allora ancora incompleta fornace di Mesa. Il pagamento, il terzo concordato, avvenne in ritardo poi ad aprile, ma Apple, di contro differì ad agosto il quarto che originariamente doveva essere versato proprio ad aprile. Ad agosto Apple invece non eseguì il pagamento, probabilmente sempre per problemi di qualità, rinviandolo sine die. A quel punto GT Advanced prevedeva che fosse eseguito in ottobre, ma Apple non ha mai versato la cifra, 139 milioni di dollari, che mancava al conto.

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Secondo alcune fonti, per ora non confermate perché si tratta di materia confidenziale, Apple aveva fatto firmare a GT Avanced un contratto molto sfavorevole; in base ad esso Cupertino possedeva lo stabilimento, prestava i soldi per l’acquisto delle fornaci, denaro che sarebbe stato restituito in vetro zaffiro, ma aveva alcun obbligo a comprare il materiale. Nello stesso tempo GT Advanced non poteva vendere il vetro zaffiro ad altri che non fosse stato Apple. Se questo fosse vero appare più chiara la ragione dell’amministrazione controllata: GT Advanced non era riuscita a vendere vetro zaffiro della qualità richiesta ad Apple e non poteva venderlo ad altri disponibili a qualche compromesso, nello stesso tempo doveva ad Apple centinaia di milioni di dollari prestati per la creazione dello stabilimento di Mesa.

L’aspetto più interessante e, per gli investitori, inquietante della vicenda, è che contestualmente al primo mancato pagamento, i manager più in alto nella gerarchia aziendale di GT Advanced hanno fissato in maniera tempestiva un piano di liquidazione delle azioni in loro possesso. La procedura non è stata seguita solo da Gutierrez (che addirittura ha venduto azioni per 160mila dollari un paio di giorni prima dell’annuncio di iPhone 6), ma anche da Daniel Squiller, Chief Operating officiar e principale responsabile dello stabilimento di Mesa. Squiller ha ceduto 1,2 milioni di dollari in azioni a maggio e preparato un piano per vedere altri 750mila dollari nei mesi precedenti l’annuncio di iPhone 6, ovvero nel momento in cui è stato rivelato al mondo che Apple non avrebbe usato vetro zaffiro.

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