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La produzione di serie per streaming rallenta ma non per Apple e Amazon

Le infinite richieste di nuove serie da parte dei big dello streaming sono a quanto pare in calo. Il numero di serie originali destinate al pubblico statunitense, scritturate da network televisivi e aziende di streaming, risultano in calo del 24% nella seconda metà dell’anno rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. È quanto si apprende da dati diffusi dalla società di ricerca Ampere Analysis. Rispetto al 2019 il calo nel numero di richieste di nuove serie è del 40%, “una caduta in picchiata” secondo Fred Black, research manager di Ampere.

Potrebbe volerci tempo prima che il pubblico se ne renda conto, vista la sovrabbondanza odierna di serie, e tenendo conto che sono normalmente necessari mesi e a volte anche più di un anno prima che una serie venga trasmessa dopo avere ordinato un nuovo titolo, ma il rallentamento è confermato.

Il calo nelle richieste di nuove serie è una sorta di resa dei conti nell’industria dello spettacolo. Per anni i dirigenti televisivi hanno elargito miliardi di dollari per la creazione di serie TV utili a supporto dei servizi di streaming per  rincorrere nuovi abbonati, scelte che sono state una manna dal cielo per sceneggiatori, produttori, attori, registi e operatori vari che lavorano dietro le quinte. Un campanello di allarme è cominciato ad essere avvertito quando Netflix ha indicato – per la prima volta in dieci anni – un calo nel numero di abbonati, portando a cali dei prezzi delle azioni in borsa di varie società legate allo streaming, e a cambi di strategia per le major hollywoodiane, preferendo puntare su film o serie in gradi di garantire profitti elevati e meno su titoli pensati per portare nuovi abbonati sulle piattaforme.

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Netflix ha anche ridimensionato posti di lavoro, ridotto le assunzioni e deciso di proporre per la prima volta abbonamenti con pubblicità. Discovery è oppressa dai debiti (si parla di quasi 50 miliardi di dollari), nonostante asset di alto livello nel settore dei media e licenziamenti e cancellazione di programmi sono in corso da parte di HBO e HBO Max (inclusa la cancellazione della nuova stagione di Westworld), in un’ottica di ridimensionamento dei costi e completa revisione nella strategia dei contenuti.

Uniche eccezioni nel trend sopra indicato sono AppleTV+ e Amazon: nell’anno in corso queste piattaforme sono le uniche ad avere incrementato la scrittura di serie originali. Anche Disney ha incrementato le richieste di nuove serie ma i nuovi acquisti di quest’ultima piattaforma risultano in calo per il secondo anno consecutivo rispetto a prima.

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