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Attività in Tempo Reale per macOS 26 in Europa non ci sarà

Niente Attività in Tempo reale su macOS 26 in Europa. La nuova funzione che replica quella che da un paio di anni abbiamo su iPhone non arriverà nel vecchio continente e quindi anche in Europa sul Mac a causa, dice Apple, delle disposizioni del Digital Markets Act e del rischio di sanzioni miliardarie.

La ragione e il senso della decisione che priva un discreto numero di clienti della Mela di quello che hanno invece altri ottengono è stata spiegata da Apple ad un manipolo di giornalisti, chiamati ad ascoltare le sue ragioni a margine della WWDC 25, nel contesto della battaglia che ha in corso con l’Ue.

No Attività in tempo reale su Mac

Per comprendere la situazione su cui qualche sospetto era già sorto notando che nella versione Italiana del comunicato su macOS 26 non c’è alcun cenno alla funzione, si deve comprendere cosa sono le attività in tempo reale. Se avete un iPhone, come detto, in realtà già la sapete: sono elementi interattivi e aggiornati in tempo reale, visibili nella schermata di blocco, nel Centro Notifiche e potenzialmente sullo schermo bloccato del telefono.

Nella versione Mac farebbero la stessa cosa; sincronizzandosi con l’iPhone permetterebbero ad esempio di vedere l’arrivo di un Uber o il tracciamento di una consegna, controllare lo stato di un timer, un volo, una prenotazione, monitorare eventi sportivi, meteo, corsi in diretta. Ma anche seguire l’avanzamento di un upload o download, anche da app di terze parti.

Apple ha deciso di non rilasciare questa funzione perché, come detto, l’Ue potrebbe imporre l’apertura del sistema operativo anche ad Android, cosa che Apple non vuole fare per molteplici ragioni: di privacy, tecniche e (prevalentemente) di concorrenza.

Il problema è Bruxelles

La vicenda delle Attività in Tempo Reale non è un fulmine che giunge a ciel sereno. È stata infatti preceduta da un provvedimento del tutto identico, quello su iPhone Mirroring.

Anche la funzione che permette di controllare l’iPhone dal Mac, annunciata lo scorso anno, non è mai stata attivata in Europa proprio per il timore da parte di Apple di essere costretta a renderla compatibile anche con Android. Anche questa nuova funzione è stata cancellata dalle versioni europee per la stessa ragione.

Cosa succederà adesso

Per il momento quindi Apple ha scelto la strada della prudenza: meglio non attivare certe funzioni piuttosto che rischiare di doverle aprire a sistemi concorrenti, con tutte le conseguenze del caso. Ma la partita è tutt’altro che chiusa.

Cupertino ha già avviato un ricorso formale contro la Commissione Europea, nel tentativo di ottenere una lettura meno rigida delle regole e difende la possibilità di mantenere alcune tecnologie limitate all’interno del proprio ecosistema, senza che questo venga automaticamente considerato un abuso.

Si può anche pensare anche che Apple stia cercando di usare il malcontento dei clienti europei come legittima forma di pressione sul legislatore: di fronte alla prospettiva di usare un sistema operativo depotenziato potrebbero essere proprio gli utenti a chiedere regole più flessibili, aprendo uno spazio di manovra politica.

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