Apple e Meta sono in contatto con la Commissione europea, rischiano pesanti multe ma starebbero per risolvere le contestazioni con i regolatori europei, secondo quanto riferisce il Financial Times.
Le contestazioni a Apple riguardano l’App Store: la Mela ha gradualmente modificato i metodi per consentire agli utenti europei di accedere alle applicazioni distribuite all’infuori di App Store, e persino Epic Games ora dice di essere soddisfatta.
Apple ha recentemente criticato l’impatto del Digital Markets Act (regolamento europee che obbliga Apple ad aprire iOS alla concorrenza nell’UE), affermando che quest’ultimo sta avendo ripercussioni su molti aspetti dell’esperienza degli utenti europei con i suoi prodotti, dal modo in cui scaricano le app ed effettuano pagamenti, al modo in cui i loro prodotti Apple funzionano insieme.
Punti di vista diversi tra Commissione europea e Apple
A detta di Apple, il DMA comporta ritardi nella disponibilità delle funzioni, come visto ad esempio con la funzione di Traduzione in tempo reale con gli AirPods, affermando che “rendere disponibile a terzi una funzione così sofisticata su altri dispositivi pone sfide che richiedono tempo per essere superate”. Altri obblighi sono visti da Apple come rischiosi, puntando il dito contro il sideloading, altri marketplace di app e sistemi di pagamento alternativi, obblighi che, a detta di Cupertino, aumentano la possibilità che gli utenti nell’Unione Europea siano esposti a rischi.
L’UE non la pensa ovviamente così e le lamentele di Apple sono viste solo come scuse. Cupertino sta facendo di tutto per evitare pesanti sanzioni; il mancato rispetto del regolamento comporta ammende fino al 10% del fatturato mondiale totale annuo dell’impresa, o fino al 20% in caso di violazioni ripetute; le penalità di mora possono arrivare fino al 5% del fatturato medio giornaliero, un insieme di conseguenze che, ovviamente, anche una realtà come Apple preferisce evitare.
Tra gli elementi contestati a Apple, la tassa che Cupertino impone agli sviluppatori anche quando questi scelgono di non utilizzare l’App Store. Bruxelles ritiene tale meccanismo una forma di trattamento ingiusto verso chi decide di operare al di fuori dell’ecosistema ufficiale.
Cosa si contesta a Meta
Per quanto riguarda Meta, quest’ultima ha ricevuto una sanzione da 200 milioni di euro con l’obbligo di modificare il modello “pay or consent”, quello che in altre parole obblia gli utenti a scegliere se accettare il tracciamento dei dati personali o pagare un abbonamento per accedere ai servizi senza pubblicità. Dopo una prima proposta ritenuta insufficiente, i negoziatori europei sembrano ora più ottimisti su una possibile intesa, ce dovrebbe rendere più chiari e accessibili agli utenti i diversi strumenti di consenso e le opzioni di scelta disponibili.
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