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L’anti tracciamento Apple fa bene alla pubblicità Android

L’anti tracciamento nelle app, voluto e introdotto da Apple a partire dall’aggiornamento iOS 14.5 in aprile, sta riducendo la spesa pubblicitaria su iPhone, allo stesso tempo si registra un aumento dei budget e dei prezzi per la pubblicità su Android.

L’effetto collaterale della spinta sulla privacy di Apple emerge dalle dichiarazioni e dai numeri di diverse società che si occupano di marketing e pubblicità digitale su smartphone e tablet, intervistati dal Wall Street Journal, oltre che dai report di alcune società di analisi. Secondo la società di ricerca Tenjin tra il primo giugno e il primo luglio la spesa pubblicitaria su iPhone è diminuita di circa un terzo, mentre su Android è aumentata del 10%.

Secondo Tinuiti, un’altra società di analisi, la spesa pubblicitaria su iPhone si è contratta dal 42% di maggio al 25% di giugno, registrando anche un calo rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Viceversa la crescita della pubblicità Android è aumentata dal 46% di maggio al 64% di giugno.

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Clienti e società che pianificano investimenti pubblicitari indicano che l’anti tracciamento su iPhone riduce la quantità di dati utente, con informazioni meno granulari rispetto al passato, per questa ragione chi si occupa di pubblicità non può più richiedere gli stessi prezzi precedenti: viceversa le società ora sono più disposte a investire in pubblicità su Android, che registrano un incremento dei prezzi del 30%.

Secondo Branch Metrics meno di un terzo degli utenti iPhone ha deciso di attivare comunque il tracciamento di app e preferenze tra le app, per questa ragione risulta estremamente limitato il numero dei dispositivi iOS tracciabili.Mistero app trasparenza iOS 14.5, alcuni utenti non riescono a controllarla

Numeri e confronti sono segnalati dal Wall Street Journal: secondo Facebook, che all’inizio ha criticato duramente l’anti tracciamento di Apple ancora prima della sua introduzione «I dati di terze parti tendono a essere inaffidabili e non rappresentativi della nostra attività». Questo significa che risulta più difficile fare pubblicità utilizzando fonti di dati alternative piuttosto che tracciando direttamente gli utenti.

La posizione e le critiche di Facebook sulle nuove regole di Apple per tutelare la privacy degli utenti si sono alleggerite nel tempo, fino  a una svolta completa pochi giorni prima della loro introduzione. In ogni caso l’anti tracciamento di Apple su iPhone non sembra alla fine costituire un problema insormontabile per il colosso dei social, questo perché fuori dagli USA la maggior parte degli utenti usa Android.

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