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WWDC 2016: ecco come cambierà la vostra vita con iPhone e Mac

Cosa attendersi dalla WWDC 2016? Certamente in questi giorni tutti stanno parlando di hardware, perché Apple è indietro con il lancio della prossima generazione di computer portatili e con il rinnovo di quelli fissi (come il Mac Pro soprattutto, ma anche l’iMac potrebbe vedere una bella rinfrescata). Tuttavia così facendo si fa un errore. Perché la WWDC è il momento in cui lanciare la prossima generazione dei sistemi operativi Apple. E allora vediamo cosa succederà.

Stiamo tutti aspettando che arrivi macOS X 10.12 (con tanto di cambio di nome in “macOS”; praticamente una certezza). Apple qui andrà probabilmente a “blindare” ulteriormente il sistema, rendendolo sempre più app centrico. Non c’è da temere che si vada a cadere in un sistema uguale a iOS (anche perché c’è già iOS…) ma è probabile che ci sia un ulteriore passo in avanti verso quella strana forma di convergenza/non convergenza che Steve Jobs prima e Tim Cook adesso stanno portando avanti. Una convergenza di sistemi di input e di modalità di gestione dei dati nella diversità però dei tipi di apparecchi e di utilizzo.

WWDC 2016
Per intendersi: un sistema in cui convivono l’iPad Pro e il MacBook 12, apparecchi sostanzialmente vicini ma non convergenti sino in fondo, come ad esempio il Surface di Microsoft e i vari convertibili lanciati dai partner dell’azienda di Redmond.

Quello che ci possiamo aspettare è anche un potenziamento software della gestione delle schede grafiche, nuove soluzioni di sicurezza (come lettore delle impronte digitali Touch ID integrato nei computer della Mela) che rappresenterebbe una piccola rivoluzione per l’ecommerce ma anche per la sicurezza contro gli spioni statali applicate agli apparecchi macOS, e l’introduzione di una nuova generazione di app realizzate da Apple stessa con un design più essenziale e capaci di far funzionare diversamente i software di base di Apple.

Non è finita qui: ci saranno novità sostanziali nell’integrazione di nuovi servizi cloud di Apple e di terze parti grazie a Swift, il linguaggio di programmazione di Apple che IBM ha portato nel cloud in runtime e che permette di fare molte cose nello sviluppo di app nativamente cloud. Apple potrebbe anche decidere di lanciare nuove soluzioni integrate basate ad esempio su una nuova generazione di monitor Thuderbolt con scheda grafica integrata (anche se il rumor è stato parzialmente smentito) che consentirebbero di utilizzare una nuova generazione di portatili ibridi.

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Siri dovrebbe sbarcare su macOS e portarsi dietro anche hardware capace di supportare il sistema per la casa con collegamento Wi-Fi tramite AirPort di nuova generazione. Inoltre, integrazione con iOS e Apple Watch e tvOS grazie a nuovi sistemi di comunicazione dei dati via cloud o in prossimità e un altro meccanismo di integrazione inedito. Cambi in vista anche Apple Music e iTunes, producendo nuove app differenti e separate, per distinguere lo store dalla gestione della musica, ma soprattutto con una revisione dell’interfaccia in grado di semplificare ulteriormente la gestione di Apple Music, considerata arzigogolata e non immediata da usare nella sua prima versione.

Veniamo a iOS 10, la nuova generazione del sistema operativo per iPhone e iPad, che dovrebbe vedere una piccola rivoluzione. Apple ha deciso, come dicevamo sopra, di non fondere i due sistemi operativi; ma per andare avanti con la sua strategia di realizzazione di iPad sempre più autonomi e utili nel mondo del lavoro o professionale deve far scalare ancora di più iOS che, con la versine 9 ha acquisito una serie di funzionalità utili (split screen e via dicendo) ma ancora siamo all’inizio.

C’è molto fa fare ancora per trasformarlo in un sistema più potente e vocato al lavoro, anche senza bisogno di introdurre un file system (cosa che Apple non vuole certo fare) e senza la necessità di fare rivoluzioni sui framework realizzati finora, che devono restare parzialmente compatibili con le future soluzioni, a pena una rivolta degli sviluppatori. Apple dovrebbe potenziare l’integrazione di Siri, dovrebbe permettere pagamenti con Apple Pay anche tra persone (cioè passare credito da un telefono all’altro) e in generale cambiare molti elementi grafici e di interazione di iOS.

siri su mac dockicon1012
Sistemi operativi “minori”: tvOS e watchOS. Anche per loro numerose evoluzioni. Si avvicina il momento del rilascio della seconda generazione di Apple Watch, che dovrebbe risolvere fondamentalmente tre problemi: potenza, autonomia e connettività autonoma dei segnatempo della Mela. Si immaginano orologi che non debbano essere caricati ogni giorno e mezzo, che possano connettersi alla rete da soli (magari con la sim virtuale di Apple che ha fatto il suo esordio su iPad Pro 9,7) e siano in grado di far girare delle app “robuste”.

La TV di Apple è sulla buona strada. La prima generazione del software che supporta le app va più che bene. Anche qui, maggiore integrazione con Siri, pensare ad aggiungere framework di vario tipo tra cui quello per il testo e soprattutto il WebKit, e poi la possibilità di collegare una videocamera e un microfono per abilitare Facetime dal televisore (potrebbe essere anche una soluzione proposta da produttori di apparecchi televisivi e di compatibilità con i nuovi monitor di Apple 4k e 5k attesi in questi giorni).

Vedremo. Come sempre la lista delle cose che potrebbero, che dovrebbero e che piacerebbero è sempre molto più lunga di quello che poi in effetti la WWDC tira fuori. Per questa volta la lista è decisamente lunga anche se manca una direzione precisa, considerando che ci sono davvero tanti tipi di sistemi e di possibili funzionalità e integrazioni all’orizzonte e Apple deve mostrare chiaramente da che parte vuole andare. Per capirlo mancano davvero pochi giorni!

L’appuntamento con il keynote Apple della WWDC 2016 è per lunedì 13 giugno alle 19 con la diretta in italiano di Macitynet che partirà un’ora prima per dare spazio ai vostri commenti.

WWDC 2016

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