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Apple ridisegna l’AI interna e Giannandrea perde anche la robotica

Giannandrea resta, ma a fare cosa? È la domanda che sorge spontanea dopo le rivelazioni di Bloomberg: l’ex plenipotenziario di tutti i progetti legati all’intelligenza artificiale in Apple, dopo avere perso il controllo su Siri, perde anche la gestione della divisione robotica.

Apple AI in difficoltà, il controllo passa a Ternus

Non è ben chiaro da dove arrivi questa nuova scossa in un settore in cui Apple è in evidente ritardo. Quel che appare certo è che l’azienda vuole accelerare sull’AI, rivoluzionando l’approccio avuto fino ad oggi, eliminando il sistema centralizzato, affidando il team alla divisione hardware guidata dal Senior Vice President John Ternus.

Ternus è considerato il manager più vicino a Tim Cook, sia strategicamente che ideologicamente. Già responsabile dell’ingegneria hardware per iPhone, iPad, Mac e Vision Pro, ora gestirà anche il gruppo, molto rilevante, che lavora su robotica e smart home. Il fatto che il team finisca a Ternus, da solo dice molto del peso che Cupertino assegna a questi progetti.

Brian Lynch e il valore strategico del team robotica

Sotto la guida di Ternus opereranno due figure chiave cui è affidato direttamente il progetto robotica: Matt Costello e Brian Lynch. Quest’ultimo è un altro nome da tenere d’occhio per comprendere che sta accadendo in Apple.

Dopo il lavoro su Apple Watch, Lynch ha guidato Project Titan, il tentativo fallito di Apple di creare un’auto elettricafvision. All’arrivo di Lynch  Apple aveva già abbandonato l’idea di costruire un’auto completa, puntando invece su tecnologie per la guida autonoma.

Sotto la sua leadership, il team ha sviluppato software e sistemi di AI per l’auto, ma il progetto è stato definitivamente abbandonato nel 2024. Ora, le competenze maturate vengono riciclate in questo nuovo ambito.

Cosa cambia

Ma superando i nomi, spiegando più generalmente quello che è accaduto, è la perdita da parte di Giannandrea della responsabilità di gestione del gruppo. Matt Costello e Brian Lynch rispondevano a lui, ora rispondono a Ternus.

In sostanza Apple ha dato indipendenza nello sviluppo delle tecnologie di automazioni e nello sfruttamento dell’Ai al team Robotica. Un tentativo di far avanzare più velocemente lo studio di progetti che corrono il rischio di essere zavorrati dal progresso lento dell’Ai di Apple

Rockwell da Vision Pro a Siri: rinnovamento in corso

Un passaggio molto simile è avvenuto alcuni giorni fa Mike Rockwell ha assunto la responsablità dello sviluppo di Siri. Rockwell lo ricordiamo arriva dal progetto Vision Pro.

In termini pratici Apple sta riciclando in altri ambiti pezzi dei progetti che in un modo o nell’altro hanno mancato i traguardi che Cupertino si era posta ma su cui ha investito moltissimo. Dal fallito il progetto Apple Car porta a casa esperienza sull’Intelligenza Artificiale, dal Vision Pro quando fatto nello studio della relazione uomo-macchina.

Robot domestici, il nuovo orizzonte di Apple

Il focus immediato per il team robotica è lo sviluppo di robot domestici Apple.  Il progetto, diretto proprio da Kevin Lynch, prevede un dispositivo da tavolo con braccio meccanico e display in stile iPad, in grado di muoversi e interagire.

Nel medio termine si punta anche a robot mobili, simili ad Amazon Astro, per telepresenza e assistenza in casa.

La robotica è uno dei settori più caldi della Silicon Valley, con aziende come Tesla e Meta che investono miliardi.

Il ridimensionamento di Giannandrea e il futuro dell’AI in Apple

Ora ci si può chiedere, come abbiamo fatto all’inizio, che cosa ci sta a fare Giannandrea in Apple dopo avere per controllo su due progetti in poche settimane solleva interrogativi.

Oggi ci sono due gruppi AI distinti con leadership separate, mentre il team di Giannandrea – ribattezzato con sarcasmo “AI/MLess” – si sta assottigliando. Resta per gestire la piattaforma di LLM ma non progetti concreti, quelli che più di altri dovrebbero dare luogo a prodotti da sottoporrei ai clienti.

Pur se ancora in azienda, il suo ruolo sembra sempre più marginale. Una sua eventuale uscita però non sarebbe semplice: mandare via l’ex dirigente Google significherebbe ammettere un errore strategico nell’approccio iniziale all’AI. Un passo che Apple potrebbe non essere pronta a compiere, almeno non ancora.

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