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Le scuse di Apple piacciono al governo cinese

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La lettera scritta da Tim Cook per scusarsi con i clienti cinesi e per promettere novità favorevoli nell’ambito delle garanzie sui suoi prodotti, sembrano avere prodotto l’effetto voluto. Nel corso della giornata di oggi, infatti, sono arrivate due fondamentali e risolutivi plausi: quello del ministero degli esteri e quello del tabloid Global Times, edito dal Quotidiano del Popolo, ovvero da quel giornale da cui erano partite le accuse di arroganza e insensibilità nei confronti del mercato della Repubblica Popolare.

Il primo ad intervenire a margine della lettera è stato Hong Lei, una voce autorevole visto che si tratta del portavoce di Wang Yi, ministro degli affari esteri. «Approviamo quel che Apple scrive – ha detto Lei – è una risposta coscienzioss e doviziosa alle preoccupazioni dei suoi clienti». «La lettera di scuse – ha detto rafforzando la sensazione che il nodo, almeno per ora, è sciolto, il Global Times – ha alleviato la situazione, ammorbidendo la tensione tra Apple e il mercato cinese. La reazione che i vertici dell’azienda hanno avuto merita rispetto in rapporto a quella avuta da altre aziende straniere».

Secondo diversi osservatori citati da Reuters, la mossa di Cook è stata azzeccata; «il CEO di Apple – ha detto Kent Kedl di Control Risks – andando in campo in prima persona ha dimostrato quanto rilevante è il mercato cinese non solo per loro, ma anche per le altre aziende. Quello di cui tutti dovrebbero tenere conto è che non esiste un orizzonte privo di interlocutori, nessuno opera in solitaria contando sulla rilevanza del suo marchio. Cinque o dieci anni fa un servizio sulla TV nazionale cinese avrebbe avuto ben poche conseguenze, ora è in grado di prendere velocità ed avere un impatto importante. Anche se Apple aveva avuto dalla sua parte l’opinione pubblica nella battaglia contro i media di stato, non le sarebbe convenuto combattere una battaglia che non poteva vincere»

Secondo Michael Clendenin di RedTech Advisors «con le scuse Apple ha dimostrato di avere compreso che in Cina si deve essere reattivi ed anticipare gli eventi. Le cose piuttosto difficilmente saranno facili in futuro e anche se i clienti amano i loro prodotti ci saranno sempre gruppi dentro e fuori dal governo che cercheranno di colpirli, ma al prossimo scivolone sapranno reagire con coscienza di quel che accade»

 

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