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MacPaw, un tool gratuito macOS per individuare software legati alla Russia

Gli sviluppatori ucraini di MacPaw, noti per strumenti e applicazioni quali Setapp, e CleanMyMac X, hanno rilasciato un’app gratuita per Mac denomiata SpyBuster. L’app in questione permette di scansionare il Mac e individuare software in qualche modo legati alla Russia o alla Bielorussia, e anche se eventuali dati vengono inviati a server in tali zone geografiche.

Stando a quanto riferisce MacPaw, in base alle leggi russe, le autorità potrebbero obbligare aziende a collaborare con loro, dirottando dati quali chiamate, immagini, messaggi e altro ancora a server locali.

SpyBuster, come accennato, è gratuita, richiede macOS 10.15 o seguenti e si scarica da qui. Oltre all’analisi statica (la semplice identificazione di app russe o legate in qualche modo alla Russia) è possibile avviare l’analisi dinamica per monitorare il comportamento delle applicazioni, analizzando il flusso di dati e determinare se avvengono eventuali comunicazion con server localizzati in Russia.

MacPaw, un tool gratuito per individuare software legati alla Russia

Tra le aziende sotto l’occhio del ciclone, c’è Kaspersky. Recentemente l’ufficio federale tedesco per la sicurezza informatica (BSI) ha consigliato agli utenti di disinstallare i loro prodotti antivirus e affini. Il CEO di Kaspersky difende a spada tratta la sua azienda, spiegando che queste affermazioni sono “speculazioni non supportate da alcuna prova oggettiva né dettagli tecnici”. E ancora: “La ragione è semplice: non è mai stata scoperta o provata nessuna traccia dell’uso o abuso di Kaspersky per scopi dannosi nei venticinque anni di storia dell’azienda, nonostante gli innumerevoli tentativi di farlo”.

“Nonostante i continui appelli di Kaspersky a condurre un audit approfondito del nostro codice sorgente, degli aggiornamenti, della struttura e dei processi nei Kaspersky Transparency Center in Europa, il BSI non li ha realizzati. Questa decisione omette anche convenientemente il fatto che Kaspersky è stato per anni pioniere di una maggiore trasparenza con uno sforzo multimilionario di trasferire i dati sulle minacce dei nostri clienti europei in Svizzera come parte della nostra iniziativa globale di trasparenza. Ecco perché considero la decisione del BSI come un attacco ingiustificato e ingiusto all’ azienda e in particolare ai dipendenti Kaspersky in Germania e in Europa”.

E ancora: “La guerra in Ucraina può terminare solo attraverso la diplomazia, e noi tutti speriamo in una cessazione delle ostilità e in un dialogo continuo. Questa guerra è una tragedia che ha già portato sofferenza a persone innocenti e ripercussioni in tutto il nostro mondo iper-connesso. L’industria globale della cybersicurezza che è stata costruita sulla base della fiducia e della cooperazione per proteggere i collegamenti digitali che ci uniscono l’uno all’altro potrebbe essere il suo danno collaterale, e in questo modo tutti saremo ancora meno al sicuro”.

Per tutte le notizie di tecnologia che ruotano attorno alla tematica della guerra tra Russia e Ucraina, e per vedere quali sanzioni hanno applicato le big tech, come Apple, il link da seguire è direttamente questo.

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