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Recensione iPad Pro: una settimana con il tablet che vuole cambiare il mondo

iPad fin dal giorno che è nato, nell’immaginario della gente, doveva sostituire un computer e per molti l’ha anche fatto. Un certo numero di persone ha però rinunciato, almeno in quest’ottica, a farne un’alternativa a un laptop attendendo che alcune sue caratteristiche specifiche, come lo schermo touch e la naturalezza con cui permette di interagire con i contenuti, potessero arrivare su un dispositivo paragonabile a un computer per potenza e dimensioni. Ed è a questo pubblico, nicchia vasta, ma molto specifica, perché essenzialmente composta da utenti professionali, che si rivolge iPad Pro.

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Tutti i più recenti dispositivi iOS a confronto

Apple per arrivare a presentare qualche cosa che rispondesse a queste esigenze non ci ha messo poco. È partita infatti da lontano, facendo evolvere lentamente il caro vecchio iPad, fino a giungere a questo dispositivo che abbiamo qui tra le mani, che nonostante possa essere descritto semplicemente come un iPad maggiorato nelle dimensioni e quindi ben conosciuto nelle sue caratteristiche, in realtà è un “animale” del tutto nuovo perché remixa gli elementi classici di una piattaforma nota, cambiando le carte in tavola e stravolgendo molte convenzioni di utilizzo. Per questo nel giudicarlo richiede un approccio mentale differente da quello che useremmo per giudicare l’efficacia e la reale utilità di un precedente iPad. L’abbiamo così usato intensamente per una settimana, provando a capirne pregi, difetti, punti di forza e limiti per poi concentrare la nostra attenzione sulle sue peculiarità: dimensioni, schermo, utilizzo come piattaforma per il multimedia e per la produttività personale, gioco e accessori, infine cercando di capire a chi serve e quanto serve.

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iPad Pro, appena fuori dalla scatola

Hardware e design, tra tradizione ed innovazione

Anche se siamo di fronte ad un iPad reinventato, iPad Pro è un iPad in tutto e per tutto: dal design (sostanzialmente identico a quello di un iPad Air 2), per finire con la qualità costruttiva (al solito a un altissimo standard), passando dai controlli. Per questo chi ha usato un iPad in precedenza non troverà alcuna difficoltà a usare iPad Pro perché tasti, le porte, il bottone home (con incluso Touch ID, una benedizione che riduce l’utilizzo della tastiera software per login e password, qui più scomode da immettere stanti le dimensioni dello schermo) sono nel posto in cui li abbiamo sempre trovati. Si fa solo un po’ più di difficoltà inizialmente a orientarsi, perché le dimensioni cambiano le carte in tavola.

In iPad Pro abbiamo anche le classiche fotocamere che abbiamo visto negli ultimi iPad. Posteriormente si tratta di una fotocamera da 8 megapixel, frontalmente da 1.2 megapixel. Non crediamo che Apple le abbia messe lì per scattare selfie o panorami (anche se siamo certi che durante una vacanza non mancherà la vista di qualcuno che si ostinerà ad alzare iPad Pro sfoggiandolo per scattare foto), ma per categorie di utenti, come ad esempio architetti e arredatori, ingegneri ed agenti di commercio, che potrebbero trovare comodo avere una fotocamera integrata in uno strumento di lavoro.

Accanto a tante componenti note, iPad Pro ne ha anche di mai viste fino ad oggi di cui la più immediatamente percepibile, anche se forse non la più decisiva, sono i quattro altoparlanti ad alte prestazioni che troviamo sui due lati corti. Apple ha posto molta cura nella loro implementazione. Non si tratta solo dei migliori (hanno una gamma di frequenza di tre volte più ampia di quella dei vecchi iPad), più grandi (la camera di risonanza è cresciuta del 61%) e più potenti altoparlanti che abbiamo mai sentito suonare in un iPad, ma anche, come spieghiamo più avanti, di altoparlanti smart che producono il suono in accordo con l’orientamento del dispositivo. Apple ha studiato anche la loro posizione: li ha collocati ai lati, così che difficilmente verranno otturati da una mano.

Un altro dettaglio tecnico da tenere in considerazione, soprattutto futura, è lo smart connector. Questa interfaccia consente di collegare istantaneamente accessori esterni. Come il connettore Lightning, Smart Connector è basato su tecnologie proprietarie che Apple darà in licenza e che per ora viene usato solo per la Smart Keyboard e per la Create Keyboard for iPad Pro di Logitech, due tastiere, ma che in futuro possiamo pensare possa essere usato anche per altri scopi, forse per delle vere e proprie periferiche.

Smart Connector
Smart Connector

Anche lo schermo, se non radicalmente diverso del tutto da quello degli altri iPad, funziona con una logica originale rispetto al passato. Si tratta di un display da 2.732 x 2.048 pixel a 264 ppi, la maggior risoluzione dopo quella dell’iMac Retina 5K. Apple mutua dallo schermo dell’all in one alcune tecnologie tra cui il TFT all’ossido di metallo e ne aggiunge di nuove. Ad esempio dimezza il refresh delle immagini da 60 a 30 volte al secondo quando percepisce una immagine statica, riducendo così il consumo di batteria e la moltiplica per quattro quando percepisce la presenza della Apple Pencil, per ridurre la latenza nel tracciamento dei disegni.

A proposito del consumo: nel corso della nostra prova non abbiamo svolto test specifici, ma non abbiamo notato alcun limite percepibile rispetto alla batteria di un iPad Air 2 o dell’iPad mini 4 nell’uso che ne abbiamo fatto quotidianamente. Apple parla di dieci ore di autonomia, come per i modelli precedenti, e diremmo che questa promessa viene mantenuta. Forse si poteva fare un po’ meglio visto la superficie della macchina che consentirebbe di mettere nello chassis una batteria enorme, ma, tempi di ricarica a parte che sarebbero saliti esponenzialmente più lunghi, come abbiamo appreso da una dissezione del dispositivo, Apple ha dedicato un parte significativa della piattaforma agli altoparlanti, riducendo quella per la batteria. In ogni caso è molto difficile lamentarsi dell’autonomia.

La batteria e l'interno di iPad Pro
La batteria e l’interno di iPad Pro

Qualche cosa di meno positivo si deve dire del fatto che la batteria da 10.307 mAh viene ricaricata con il tradizionale alimentatore da 12W che fornisce ad iPad 2,4 Ah. Questo significa che nel migliore dei casi saranno necessarie 4 ore e mezza per una ricarica completa, non moltissimo ma neppure poco se si parte da zero. Fino a quando non ci sarà un metodo di ricarica più rapido (che deve però probabilmente arrivare da qualche modifica delle specifiche di Lightning o da una improbabile adozione di USB Type-C) è una benedizione il fatto che Apple abbia incluso nella confezione un cavo da due metri. Non saranno sicuramente pochi coloro che in ufficio e in casa useranno iPad tenendolo collegato alla corrente elettrica per evitare la sua successiva ricarica.

Fuori tablet, dentro laptop

iPad Pro usa un nuovo processore, l’A9X che è derivato direttamente dall’A9 che abbiamo visto sugli iPhone 6s. Le specifiche tecniche della componente e di quella di accelerazione grafica sono state presentate largamente sia su Macitynet che su diversi altri siti. Qui quel che conta è che iPad Pro grazie alla GPU e alla CPU, è al pari di un normale computer laptop, in alcuni casi anche superiore, in fatto di prestazioni pure sul single core o nella sezione grafica.

Geekbench dice che l’A9X è un dual core che funziona a circa 2.25 GHz e consegue un punteggio di 3.233 nei test single-core e di 5.498 nei multi-core, superando l’iPad Air 2 e altri iPhone e iPad recentemente presentati da Apple. L’iPad Pro batte anche il MacBook Retina 12″ con il dual core Intel Core M da 1.1 e 1.2 GHz.

Le prove con il test OpenGL GFXBench dimostrano che il chip A9X supera addirittura le prestazioni grafiche dei MacBook Pro 15″ 2015 con grafica integrata Intel Iris 5200, il MacBook 12″, i MacBook Air 2015, i MacBook Pro Retina 13″ 2015, il Surface Pro 4 e ovviamente anche i vari iPad precedenti. Ovviamente nei test multicore dove entra in gioco la potenza di elaborazione pura come quella necessaria per un rendering video o 3D la potenza dei processori tradizionali fa sentire il suo peso.

Tutto questo messo alla prova per quanto riguarda la velocità di lavoro deve essere però anche correlato ad altre cose che non hanno a che fare solo con l’hardware. Per molti di coloro che ci leggono è forse è inutile spiegarlo, ma vale sempre la pena di ricordare che la velocità di lavoro non è, infatti, solo processore, nel caso di iPad Pro comunque molto veloce come detto, ma anche di un assetto globale, fatto di una serie di elementi che partono dal fattore di forma e finiscono con la logica del sistema operativo.

Quando si usano applicazioni nate e pensate per il sistema operativo mobile, che hanno non solo nella interfaccia ma anche nel compito specifico, diremmo nello spirito, la produttività in mobilità come tutte quelle nate per iPad, iPad Pro è eccellente. Se poi queste applicazioni sono state anche ottimizzate per iPad Pro e hanno vantaggi da uno schermo più grande, allora non è difficile entusiasmarsi. Usare iMovie, la suite Office o Evernote significa essere efficienti e produrre con tempi molto inferiori rispetto a quelli di un iPad Air 2 e magari anche di un Mac. Anche applicazioni che già traggono vantaggio dalla Apple Pencil, una tecnica inaccessibile ad un iPad Air 2 (non compatibile con la matita digitale) o un MacBook Pro (senza touch screen) si fanno cose mai viste e in un tempo ridottissimo.
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In altri casi ci siamo invece resi conto che dal punto di vista ergonomico, iPad Pro non offre specifici vantaggi rispetto ad un iPad Air 2. Non si tratterà di produttività pura, ma la digitazione di testo sulla tastiera software ridisegnata è più lenta: la mano deve muoversi su spazi più lunghi e si scrive ad una sola mano per molto più tempo semplicemente perchè i due pollici, che sono il nostro metodo di scrittura preferito su iPad Air, non riescono a raggiungere tutte le aree dello schermo. E questo prende tempo. Basti pensare quante volte si scrive una mail, un indirizzo Internet, un messaggio o anche una passaword nel corso della giornata. Tutto questo l’abbiamo trovato personalmente più scomodo e anche più lento. La tastiera fisica migliora l’interazione con la creazione di contenuti, ma si è comuque spesso costretti a toccare lo schermo perchè non c’è una trackpad e anche questo riduce la velocità di lavoro.

Un altro problema, più generale e storico, in fatto di velocità è la mancanza di multitasking reale di iOS. Lo split screen pare nato periPad Pro, ma le applicazioni ottimizzate sono ancora poche; con molte altre non ci sono grandi differenze rispetto ad iPad Air perchè il collo di bottiglia resta sempre iOS: la velocità di calcolo per un lungo numero di programmi è un fattore relativo e continua a mancare la possibilità di passare apidamente dalle “finestre” di un’app a quelle di un’altra. Questo riduce inevitabilmente la flessibilità e con essa anche la velocità di lavoro.

iPad Pro, intrattenimento di lusso

iPad Pro si chiama così, “Pro” perchè dovrebbe essere essenzialmente dedicato al mondo dei professionisti, ma in realtà non manca di qualità per l’intrattenimento. Anzi diremmo che è una grande macchina per l’intrattenimento. In questa settimana non sono state poche le occasioni nel corso delle quali l’abbiamo utilizzato a questo scopo per qualche film, su Netflix e su iTunes. Da questo punto di vista anche sforzandosi sarebbe davvero molto complicato trovare qualche difetto reale. Come dicono test specifici, iPad ha uno schermo eccezionalmente fedele nei colori, brillante, luminoso e molto definito. Sicuramente nulla di meno, anzi spesso molto di più, rispetto ad un computer e neppure, al netto delle dimensioni, anche di moltissime TV. Anche la funzione Pictures in Pictures, una peculiarità di iPad e lanciata con iOS 9, qui diventa un vero e proprio “bonus” da sfruttare massicciamente (almeno noi l’abbiamo fatto…) perchè lo spazio è davvero molto e non ci sono problemi, che invece abbiamo percepito su iPad Air 2, ad avere una finestrella flottante sullo schermo.

In passato durante le recensioni di iPad non ci siamo mai soffermati molto sull’aspetto del suono, ma nel caso di iPad Pro va fatto; i 4 altoparlanti smart fanno tutto quel che ci attendiamo da loro, anzi di più. In pratica non solo si adattano all’orientamento dell’iPad, tenendo rigorosamente canale destro e sinistro nella giusta posizione, reindirizzando il suono in accordo a come teniamo il tablet, ma sono anche molto potenti. Più potenti, a orecchio, degli altoparlanti del MacBook Pro Retina che usiamo ogni giorno.

Di fronte a questa constatazione ci siamo spinti oltre. Usando la tastiera Logitech Create Pro, abbiamo testato iPad Pro come una sorta di stereo da tavolo, sostituendo uno dei tantissimi altoparlanti Bluetooth che ci girano per la casa con il risultato che alcuni di questi ultimi, specie quelli più economici, sono stati ridicolizzati dalle casse del tablet. Anche la separazione “destra-sinistra” è buona, grazie alle dimensioni della cornice che spazia le componenti per il suono. Perfino in fatto di definizione audio il risultato non è stato disprezzabile. In poche parole: iPad Pro può essere collocato su una scrivania e sostituire uno dei diffusori, specie quelli non troppo di punta, che ciascuno di noi ha a casa nostra.

Ovviamente dal punto di vista del video e dell’audio, come per molte altre prove che abbiamo fatto, restano da gestire le abbondanti “forme” dell’iPad Pro. Non abbiamo avuto occasione di portarlo con noi in aereo o in treno, (per questo vi rimandiamo ad altre recensioni in arrivo su Macitynet) ma è del tutto evidente che un iPad mini vince nel rapporto “dimensioni-prestazioni” come dispositivo multimediale per chi viaggia. E anche in casa non siamo di fronte ad un dispositivo che “sta dappertutto”. Bisogna poi anche tenere conto che al momento ci sono poche soluzioni (diremmo un paio oggi) per collocare iPad su un tavolo in posizione ergonomica una scrivania; è anche scomodo pensare di reggerselo in mano seduti in poltrona per due ore per guardare un film e scarsamente efficiente usarlo per ascoltare musica, sdraiandolo su un tavolo.

Grande è (quasi sempre) bello

L’iPad Pro è grande e si percepisce come tale? La risposta, secca, è sì: è grande e non lo nasconde. Questo lo rende ingestibile? La risposta, sempre secca, è no perchè Apple sembra essere riuscita con uno dei suoi classici, magici giochi di ingegneria e design a mascherare i problemi che inevitabilmente pone un tablet da 13 pollici.

Quando iPad finisce in mano per la prima volta, togliendolo dalla scatola, ci sembrerà di essere diventati improvvisamente più piccoli, una sensazione che abbiamo percepito nettamente forse perchè abituati ad usare iPad fin dal primo giorno del suo lancio (quello americano arrivato mesi prima di quello italiano…). Il design e i controlli sono quelli a cui siamo abituati, ma tutto è più grande al punto da dare una sensazione bizzarra. Le mani che reggono il tablet si allargano, lo schermo emette luce diffondendola con un cono più vasto, per guardare lo schermo con lo stesso taglio che aveva in precedenza, dovremo tenerlo più distante dagli occhi. Tutto questo è unito ad una sensazione altrettanto bizzarra: l’iPad non pare essere più pesante dell’iPad Air 2 cui siamo abituati, anche se scientificamente parlando lo è e non certo in maniera irrilevante (720 grammi contro 430). Il merito è di un bilanciamento del peso pressochè perfetto: lo si regge senza sforzo con le due mani ai lati oppure con una mano al centro, appoggiando una parte del dorso sull’avambraccio. È ovviamente più difficile e sconsigliabile, metterlo in verticale e tenerlo con una mano sola come sarete certamente abituati a fare con l’iPad Air 2 o con l’iPad mini, ma non è impossibile e si ha anche la tentazione di farlo.

Se dal punto di vista ergonomico non ci sono eccessivi problemi all’abituarsi alle dimensioni, ci siamo resi conto che la superficie di iPad Pro ci ha costretto a modificare alcune abitudini. Ad esempio quando usciamo di casa di solito portiamo con noi, assieme al Mac, anche iPad Mini e a volte (dipende dalla carica della batteria…) iPad Air 2.

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Nel nostro zaino iPad Pro si accomoda accanto al MacBook Pro ma reclama con decisione un suo spazio (cosa che non abbiamo mai percepito quando nello stesso zaino infiliamo un iPad Air o un iPad mini) e manifesta la sua presenza sullo spallaccio. Anche lo spazio che occupa sulla scrivania non è irrilevante, ci accorgiamo quando arriviamo in ufficio e lo mettiamo sulla scrivania che lo spazio riservato al vecchio iPad Air 2 non basta e ci si rende conto che l’area sgombrata è massiccia.

Un altro aspetto di cui tenere conto è che uno schermo da 13 pollici costringe a “viaggiare” parecchio con la mano e questo diventa alla lunga stancante. Come spieghiamo altrove la dimensione è un problema specialmente quando proviamo a tenere iPad in verticale per consultare una pagina Internet. Scorrere il testo fa spostare la mano, il che non sempre succede con iPad mini e neppure con iPad Air. Anche scrivere a lungo sullo schermo touch diventa un problema. Qui il peso conta e una sola mano che regge l’iPad con l’altra che tocca lo schermo, è scomodo usare la tastiera virtuale.

 

Uno schermo da ammirare e da sfruttare

Le dimensioni dello schermo modificano sensibilmente il modo e la qualità della fruizione dei contenuti. Il display, come detto, è il più definito in assoluto; con i suoi 5,6 milioni di pixel solo quello dell’iMac 5K lo batte. Di fatto, offre il 78% in più di spazio rispetto all’iPad Air 2 . Tutto questo significa che il display fa fare un enorme salto di qualità, con risultati che ci hanno entusiasmato specialmente nella navigazione in Internet e nella consultazione di documenti. La presentazione delle pagine è chiarissima, definita, eccezionalmente leggibile. Tenuto in verticale iPad Pro è quanto di più simile si possa immaginare ad un vero giornale elettronico, una via di mezzo tra un tabloid e un libro di grande formato, ma anche in orizzontale c’è davvero molto spazio. C’è qualche problema, dettato essenzialmente dalla necessità di muovere molto, rispetto ad un iPad tradizionale, la mano per scorrere le pagine, ma per il resto allo stato attuale è difficile immaginare qualche cosa di più efficiente per starsene seduti in poltrona e leggere un PDF, un libro, un sito oppure le mail anche se ovviamente dovrete essere parte di quel gruppo di persone che non trovano fastidioso leggere usando un dispositivo elettronico con schermo retroilluminato.

Dimensioni e qualità dello schermo a parte, l’aspetto più interessante è l’applicazione dello Split View che qui balza agli occhi evidente in tutta la sua utilità e funzionalità. Su iPad Air 2 confessiamo di averlo usato poco, su iPad Pro abbiamo compreso quanto possa essere utile: ad esempio potremo usarlo per navigare in Internet e prendere appunti usando Note o Word, potremo consultare il calendario e appuntare nello stesso tempo un PDF e così via e senza avere la necessità di fare i conti con spazio sacrificato. Peccato che siano ancora poche le applicazioni che hanno una precisa ottimizzazione per split view. Questo, solo per ora si spera, limita un po’ la possibilità di essere efficienti e produttivi con iPad Pro, ma una volta che gli sviluppatori avranno compreso quanto utile potrebbe essere Split View, siamo certi che questo sarà uno dei veri punti di forza di questo tablet rispetto agli altri modelli.

Sempre parlando dello schermo e di mancanza di ottimizzazione delle applicazioni, si deve sottolineare che alcune addirittura non sono ottimizzate in nulla per iPad Pro con il risultato che in alcuni casi tornano a vedersi i pixel, un nemico famigliare agli inizi della storia di iPad, sparito nel corso degli ultimi anni con l’avvento degli schermi ad alta risoluzione.

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Troppo bianco in mail, non ancora ottimizzata per iPad Pro

Lo stesso appunto, la mancanza di ottimizzazione, si deve avanzare per la stragrande maggioranza delle applicazioni che non tengono ancora conto delle dimensioni dello schermo e questo si percepisce dall’interfaccia. In alcuni casi persino le App di Apple sembrano essere state trasportate di peso da un iPad Air 2 ad un iPad Pro e chiamano a gran voce una revisione con i loro spazi bianchi eccessivi. E’ il caso ad esempio di Mail (come si vede dalla immagine qui sopra). Ma ci sono “praterie” di bianco in diversi altri ambiti; si veda ad esempio l’interfaccia delle preferenze con colonne larghissime.

La stessa schermata iniziale dovrebbe avere qualche ritocco: le icone della home, letteralmente, galleggiano nello spazio vuoto e non si tratta solo di un fatto estetico. Metterne sei (invece che cinque) in modalità orizzontale o cinque (invece che quattro) in modalità verticale, consentirebbe di gestire più efficientemente lo spazio di lavoro.

Grande spazio tra le icone sulla home
Grande spazio tra le icone sulla home

Compagno di lavoro

Come strumento di produttività in rapporto ad un Mac o un computer, iPad Pro va preso per quel che è: un iPad che fa fronte ad alcuni limiti delle versioni con schermo da 9,7 pollici e non come un Mac di cui non può prendere il posto, anche se per alcuni utilizzi potrebbe essere un concorrente molto serio del vecchio caro MacBook Pro e ancora di più di un MacBook Air. Per questo capitolo dedicato alla nostra settimana con iPad come strumento di produttività, partiamo dalle conclusioni perchè, queste in realtà dovrebbe essere la premessa da cui partire. Apple non ha mai inteso realizzare un prodotto sostitutivo di un Mac e non ha provato a mascherarlo e questo dovrebbe essere il principio che guida la presa di contatto con iPad Pro.

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Il fattore di forma è quello di un iPad e il sistema operativo è quello di un iPad. Scrivere con una tastiera software (per quanto sia una tastiera software rimodulata) è un disincentivo in ogni settore di produttività dove è necessario scrivere testi di una certa lunghezza.

Anche la tastiera hardware aiuta fino ad un certo punto, visto che si deve costantemente ricorrere al tocco dello schermo, stante la mancanza di una touchpad, una necessità che diventa fastidiosa.

In aggiunta a questo se è vero che split view è qui implementato in maniera mirabile, come diciamo altrove, ed è molto utile, il vero multitasking è un’altra cosa, per non parlare di tutti gli altri limiti più o meno importanti, dalla capacità di archiviazione (importante per chi produce video o chi maneggia foto per cui anche 128 GB sono pochi) per finire con la possibilità di collegare periferiche e dispositivi di archiviazione esterni.

Abbiamo poi tutta una serie di applicazioni che inevitabilmente e probabilmente ancora per moltissimo tempo sono più facili da usare e più produttive se davanti c’è un computer “vero” con schermo e tastiera. E a tutto questo aggiungiamoci anche il fattore dimensioni: un MacBook Air da 13 pollici non è molto più grande di un iPad Pro (anche se le schermo appare vecchio di un secolo al confronto); un MacBook 12” è addirittura più piccolo e lo si usa più comodamente in molte situazioni, per non parlare di una migliore e più efficiente gestione dei file che sono tutti a portata di mano, il che non avviene con iOS. Per queste ragioni nel corso di tutta la nostra prova, dopo una tentazione iniziale, non abbiamo mai considerato iPad Pro come alternativa quotidiana ad un Mac nel nostro flusso di lavoro.

Fatta questa, lunga, premessa, va anche detto che è certo che alcune particolari categorie di utenti che usano il Mac per scopi specifici e che hanno sempre messo da parte l’iPad come strumento di lavoro quotidiano, preferendo un Mac, l’iPad Pro rappresenta una nuova piattaforma in parte complementare e in parte anche sostitutiva dei loro laptop. Pensiamo ad esempio a chi ha cataloghi da presentare, grafici e designer, professionisti che maneggiano fogli di calcolo, agenti immobiliari, arredatori o architetti che guidano i clienti in un nuovo appartamento, dimostratori e docenti di seminari.

In questa ottica iPad Pro rappresenta, a nostro giudizio uno strumento preziosissimo e potente, superiore ad un Mac in vari aspetti, specialmente se abbinato con la Apple Pencil e se si considera che può essere costantemente connesso alla rete cellulare, un fattore decisivo mentre si è “sul campo”. Anche la una durata di batteria superiore, in alcune situazioni largamente, a quella di un Mac è un vantaggio. Pensiamo anche che in molte aziende, nelle mani di personale che non ha necessità di creare massicciamente contenuti, ma di consumarli, iPad Pro potrebbe sostituire con efficacia un laptop.

Certamente, infine, chi ha fino ad oggi usato un iPad Air 2 come strumento di produttività, se riesce a fare i conti con l’aumento delle dimensioni, avrà grandi benefici dallo schermo da 13 pollici, dall’hardware più potente e dalle periferiche compatibili con iPad Pro.

Compagno di giochi

iPad Pro e i giochi sulla carta non solo vanno d’accordo, ma dovrebbero andare di pari passo e rappresentare uno la ragione di esistenza dell’altro. La potenza, le dimensioni dello schermo di iPad sono l’ideale per chi ama giocare con un tablet. Ma in realtà non sempre è così. Un numero significativo di giochi d’azione o arcade non sono semplicemente utilizzabili perchè è troppo faticoso e scomodo usare iPad tenendolo con una mano e usando l’altra per controllare l’interfaccia e anche tenerlo appoggiato alla gambe non è comodo. Altri ancora non sono stati ottimizzati per uno schermo di queste dimensioni. In alcuni casi si potrebbe forse ovviare ricorrendo ad una dispositivo come un joypad, ma ci pare difficile che qualcuno compri un iPad Pro e poi compri anche un controller MFI, ad esempio, di Stratus.

Il discorso è diverso per giochi più riflessivi come potrebbero essere Limbo, The Room, Broken Age, Lumino City e Lara Croft Go. In effetti anche Apple pare rendersi conto della situazione e consiglia proprio giochi come questi nella sua speciale sezione dedicata ai migliori giochi per iPad Pro. Una volta trovato il gioco giusto che si adatta anche al punto di vista ergonomico al tablet, si ha una esperienza immersiva eccezionalmente coinvolgente e questo anche grazie all’impianto a quattro altoparlanti che alza qualitativamente l’esperienza di gioco.

Sulle prestazioni c’è pochissimo da dire: la RAM da 4 GB e soprattutto la GPU danno ad iPad Pro eccellenti potenzialità anche se, benchmarks a parte, dobbiamo dire che complessivamente non si percepisce a vista una tangibile differenza con quel che si ottiene con un iPad Air 2 o l’ultimo iPad mini, ma si deve considerare che una parte significativa della potenza di calcolo viene utilizzata per gestire il grande numero di pixel: iPad Air ha uno schermo da 2.048 x 1.536, l’iPad Pro da 2.732 x 2.048 e questo fa molta differenza per la GPU.

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Con amici come questi

Apple quando rilascia un prodotto nuovo di solito mette accanto alcuni accessori ed è stato così anche in questa occasione con Apple Pencil ed Apple Smart Keyboard. Non scendiamo nello specifico di questi due prodotti perchè li abbiamo già recensiti separatamente. Qui ci limitiamo a dire che, diversamente dal passato, siamo di fronte a due dispositivi che una volta applicati cambiano il volto di iPad Pro e, nel caso di Apple Pencil, anche radicalmente.

Dal punto di vista tecnico e funzionale Apple Pencil è uno strumento che il target principale di iPad Pro, quello dei grafici e dei creativi, acquisterà, scorte permettendo, massicciamente assieme al tablet perchè permette di interagire, come abbiamo spiegato nella recensione, in maniera nuova ed innovativa, modificando completamente il modo con cui si produce e ci si interfaccia con le applicazioni. Siamo certi che non appena gli sviluppatori avranno cominciato a scalfire la superficie delle potenzialità di Apple Pencil e addentrarsi alla scoperta di quel che può fare, vedremo grandi cose.

La tastiera, che per ora abbiamo potuto provare solo fugacemente nel corso di un dimostrazione Apple (al contrario del nostro Antonio Dini che invece l’ha usata molto più a lungo e ha scritto anche una interessante recensione che vi invitiamo a leggere), possiamo solo dire che non ci pare un prodotto del tutto indispensabile, almeno in rapporto a quel che pensiamo debba essere iPad Pro. Aumenta la velocità di scrittura lineare, ora neppure così tanto visto che ha il layout inglese, ma fa poco altro.

Mancano anche i tasti funzione e richiede anche l’acquisto di una cover per proteggere la parte posteriore di iPad Pro, che si deve comprare a parte. Non crediamo che un creativo o un architetto sentiranno il bisogno di avere questo accessorio. E chi scrive potrebbe forse preferire la Create Keyboard for iPad Pro di Logitech che è più pesante, ma ha il layout italiano, i tasti illuminati e i tasti funzione. Infine è un vero e proprio case che protegge iPad anche durante il trasporto.

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In conclusione: il diavolo tentatore

Tirare le conclusioni su iPad Pro è molto complicato, specialmente se ci fosse richiesto di dire in poche parole se iPad Pro è un ottimo prodotto, uno buono o un solo dispositivo appena sufficiente, perchè iPad è potenzialmente tutto questo insieme, a seconda di quel che si cerca di ottenere da esso. Così per qualcuno sarà solo un iPad più grande e per qualcun altro sarà invece l’iPad che ha sempre sognato. Questo deriva dalle dimensioni che sono state aumentate e per una specifica ragione e non per semplice marketing. Chi non ha mai sentito il bisogno di uno schermo più grande, probabilmente troverà iPad Pro solo scomodo e farebbe meglio a guardare ad un iPad Air 2.

Tutti coloro che invece hanno sempre sperato di avere uno spazio di lavoro più vasto mantenendo le peculiarità di interazione e la semplicità di utilizzo di un tablet, in sintesi grafici e designer, architetti, creativi in mobilità, trovano in iPad Pro risposte che in precedenza hanno cercato senza averle: una piattaforma hardware di nuova generazione che parte da uno schermo straordinario abbinato ad un hardware potente, strutturato intorno ad un sistema operativo semplice da usare e robusto e un mondo sterminato di applicazioni con un possibilità di interazione con i contenuti, impossibile ad altri dispositivi hardware.

Anche per molti di questi professionisti, iPad Pro è però ancora un work in progress. Si tratta di una piattaforma che, tra lampi di entusiasmo, fornisce netta la sensazione che su di essa si possa costruire il futuro dei tablet professionali, un vero e proprio universo nuovo, ma anche che ha bisogno di una ottimizzazione e di funzioni specifiche del sistema operativo, quindi di un impegno massiccio da parte di Apple, e del supporto convinto degli sviluppatori. Parliamo di quelli che si occupano di software, che dovranno rilasciare applicazioni pensate, oltre che ottimizzate, per iPad Pro, vere applicazioni professionali, e anche di quelli hardware.

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Se questo impegno si materializzerà, vedremo crescere intorno al nuovo tablet Apple un magnifico ecosistema che marcerà minaccioso verso le posizioni oggi occupate dai laptop. Questo vuol dire che prenderà il posto dei laptop? Probabilmente no, ma moltissime persone, specialmente quei creativi che sono stati da sempre il nocciolo duro dell’utenza Apple, ma anche persone che il computer lo usano per navigare e fruire di video  e giochi, potrebbero sentirsi tentati da un iPad Pro, piuttosto che da un laptop. E non cedere alla tentazione potrebbe essere difficile, molto difficile.

Pro

  • Schermo di eccezionale qualità che modifica l’identità della piattaforma
  • Elevate prestazioni dell’hardware
  • Maneggevole, leggero nonostante le dimensioni
  • Straordinaria macchina per multimedia
  • È un iPad: permette di essere produttivi dal primo minuto
  • Compatibilità con Apple Pencil apre scenari futuri inediti per grafici e creativi

Contro

  • Le dimensioni riducono la flessibilità di utilizzo
  • Sistema operativo non ancora ottimizzato per l’interfaccia
  • Le caratteristiche intrinseche di iOS 9 limitano la fruizione della potenza dell’hardware
  • Ancora ridotto numero di applicazioni studiate ad hoc
  • Con la consigliatissima Apple Pencil e i quasi obbligati 128 GB costa più di un laptop

Prezzo Al Pubblico

iPad Pro parte da €919 per il modello 32GB con Wi-Fi e da €1,249 per il modello Wi-Fi + Cellular da 128GB, disponibile in tre finiture metallizzate, argento, oro e grigio siderale, e puo’ essere acquistato sull’Apple Online Store presso gli Apple Store e alcuni gestori e Rivenditori Autorizzati Apple.

Apple Pencil è disponibile a €109 e la Smart Keyboard con layout USA è disponibile in grigio antracite per €179. Le nuove Smart Cover per iPad Pro in poliuretano disegnate da Apple sono disponibili a €69 in grigio antracite e bianco. Le nuove custodie per iPad Pro in silicone sono disponibili in grigio antracite e bianco a 89 Euro.

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