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Recensione Razer Nabu: il bracciale smart con display

“For gamers. By gamers” (da giocatori per giocatori) questa scritta appare all’interno del Nabu, nella parte più chiara dell’activity tracker una volta aperta la bella e importante confezione del nuovo bracciale di Razer, marchio famoso nell’ambito dei videogiochi per periferiche di alto profilo ma senza compromessi (Macity ne ha parlato qui in occasione della Games Week e anche qui per il test del mouse Mamba)

La scelta di Razer di tentare anche la (molto frequentata) strada dei bracciali smart è data dalla voglia di accompagnare gli utenti anche al di fuori del mondo dei videogiochi: già il design di alcuni mouse recenti, come i nuovi Mamba o Naga, è meno estrema che in passato e più adatto ad un utilizzo tanto da lotta contro i demoni quanto da pomeriggio in ufficio, laddove precisione e qualità sono altrettanto importanti.

Recensione Razer Nabu

Una scelta rigida
Diversamente da molti altri marchi che hanno optato per una costruzione dello smartband in gomma o in pelle, con materiali facilmente adattabili alle diverse situazioni del polso, Razer ha scelto una forma in plastica e gomma rigida, disegnata in una sezione ovale che accompagna il polso. Priva di sensori evoluti per il battito cardiaco, la posizione del Nabu è piuttosto libera nel polso per cui la forma è inusuale ma abbastanza comoda, dato che il bracciale è contornato esternamente in una gomma poco flessibile ma morbida al tocco.

L’indossabilità è libera in entrambi i versi, ma Razer ci ha suggerito di indossare il bracciale con il display verso il basso, in modo da controllare le notifiche, quando arrivano, con un semplice movimento del polso verso l’esterno, senza che queste disturbino con la luce quando non desiderate (come ad esempio alla guida). In posizione normale il bracciale mostra una forma molto anonima (dato il colore nero), non fosse per il piccolo profilo verde che appare nel polso e che è parte delle placche superiori e inferiori che conferiscono rigidità al bracciale.

La chiusura è determinata da un gancio a calamita, ottimo sia per la tenuta che per la praticità di apertura manuale: all’interno della confezione c’è un secondo gancio, più piccolo, che permette di diminuire il diametro totale del bracciale di qualche millimetro, per chi ha un polso dalle dimensioni più contenute. Questa rigidità nelle misure ci ha messo un po’ in difficoltà: nel nostro caso il polso, che presenta una misura di 20,5 cm di circonferenza, è risultato troppo aderente per il bracciale per cui suggeriamo qualche prova con un metro da sarto prima dell’acquisto (a favore di Razer possiamo dire che anche AppleWatch e diversi altri activity tracker concorrenti si sono chiusi al limite).

Bracciale smart con Display
La presenza di un display nella parte inferiore non è una novità nel settore, ma si rivela molto utile, specie se associato alla vibrazione: una volta abbinato ad un iPhone o smartphone Android tramite l’App, mostra ogni tipo di avviso che appare sullo schermo del telefono tramite un piccolo messaggio testuale nel display monocromatico. Il messaggio ha una lunghezza limitata: in molti casi è sufficiente a identificare mittente e natura del messaggio, in alcuni anche a leggerlo tutto, ma qualche volta (specie per le mail), per capire realmente di che si tratta è necessario utilizzare il telefono; comunque il display va preso per quel che serve: è per le notifiche e non consente nessuna interazione.

Il funzionamento del display è comunque molto buono, l’attivazione avviene solo al movimento del polso o alla pressione dell’unico pulsante presente sul fianco del bracciale, con un tempo sufficiente a leggere il messaggio senza per questo offrire un consumo eccessivo. In condizioni normali il display mostra l’ora, con a fianco un numero relativo ai messaggi presenti non letti, e premendo il pulsante alterna il numero dei passi giornalieri (con una barra che indica lo stato rispetto all’obiettivo), il calcolo delle calorie bruciate, la strada percorsa, i minuti di attività intensa (rilevata automaticamente) e una eventuale sveglia.

La presenza del display è interessante, perché avvicina il bracciale a un orologio e per alcuni scopi può tranquillamente essere un alternativa ad uno smartwatch e anche ad un orologio normale, ma di contro diminuisce la durata della batteria portandola a due giorni o poco più; pur non avendo dati certi l’impressione è che l’utilizzo del display sia, quindi, determinante per il consumo.

La ricarica avviene tramite un cavo proprietario, che si aggancia alla base interna e ad una presa USB: a bracciale completamente scarico basta meno di un’ora per la ricarica completa.

nabu 11

Nabu
Una volta indossato è necessario scaricare l’App Nabu da App Store o Google Play per la prima configurazione (fate attenzione, perché nello store ci sono diverse App di Razer, ma solo Nabu funziona): l’accoppiamento con un iPhone è stato veloce e trasparente, basta seguire le istruzioni a schermo e l’operazione è alla portata di tutti. La costruzione dell’App è semplice sia nell’utilizzo che nella grafica, adatta a chi vive il tracker come uno strumento accessorio e non pretende molte evoluzioni di design da essa.

Il sensore è abbastanza preciso e i risultati, comparati con altri modelli di tracker, sono risultati in linea. L’App consente di determinare lo sforzo giornaliero, rilevando picchi di attività in automatico (come corse), l’attività notturna su due livelli (sonno leggero e pesante), proponendo sveglie silenziose e anche di personalizzare l’utilizzo del display (anche se non è possibile impostare un filtro per i messaggi).

Una funzione interessante è legata all’utilizzo dei social: attivando l’apposita funzione, due Nabu possono scambiarsi i dati quando i rispettivi utenti si stringono la mano, in modo da incrociare le proprie schede utente in modo facilitato.

Casual gamers
Nonostante i sentori che erano apparsi nella produzione e progettazione delle ultime novità in ambito periferiche, con Nabu appare chiara l’intenzione di Razer di sedurre un pubblico fatto non più di hardcore gamers, come in passato, ma anche di casual gamers, popolo che diventa di giorno in giorno sempre più numeroso e che ha fatto la fortuna di Nintendo prima e di Apple poi.

Nabu è un ottimo bracciale, il cui prezzo, contenuto rispetto ad altri modelli della concorrenza, lo pone come un buon regalo da mettere sotto l’albero ma anche come uno sfizio per sé stessi che saprà dare le soddisfazioni che promette: la carica di due soli giorni va valutata in un contesto generale dove altri concorrenti più o meno diretti non fanno molto meglio (AppleWatch, per dirla, raramente supera il giorno); ma soprattutto l’acquisto del bracciale deve essere ponderato nella sua portabilità.

Ragazze con il polso affusolato e abituate a braccialetti rigidi più classici saranno entusiaste del Nabu (seppure la forma sia più tecnologica che alla moda) mentre per gli uomini, meglio prendere misure e assicurarsi che per una corretta indossabilità che la circonferenza del polso sia sotto i 20 cm.

Nabu è disponibile presso il sito Razer, dove potete anche trovare il geniale video di presentazione, chiaramente ispirato alla fortunata serie TV Walking Dead.

Prezzo e disponibilità
Razer Nabu è proposto al prezzo di listino di 99 dollari in USA. In Italia è possibile trovarlo anche a prezzo scontato su Amazon con prezzi che partono da circa 50 euro

Pro:
– Activity tracker semplice, in linea con la filosofia di Razer,
– Display è molto comodo

Contro:
– La forma rigida richiede un polso con dimensioni “standard”
– Aspetto “geek” che non concede molto alla moda

 

Prezzo: 99.99 Dollari

Pagina ufficiale: http://www.razerzone.com/nabu

Video ufficiale:

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