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iA Writer 6 è qui con wikilinks e tanti miglioramenti

Gli sviluppatori di una delle migliori applicazioni per la scrittura con markdown “zero distrazioni”, cioè iA “We Architect Information” stanno rilasciando in queste ore la nuova versione numero 6 di iA Writer, la loro app presente sull’app store e in demo sul sito. Sarà un upgrade gratuito per gli utenti della versione precedente, mentre il nuovo prezzo sarà leggermente ritoccato verso l’alto (attualmente costa 29,99 euro sia la versione macOS che quella cumulativa iOS/iPadOS, prezzo che rimarrà almeno per adesso per Windows e Android).

Qui in redazione utilizziamo fin dalle primissime versioni l’app sviluppata dalla società svizzero-giapponese e alcuni redattori ne sono entusiasti (altri preferiscono Word, ma non sanno cosa si perdono). Questo per dire non solo che la conosciamo bene, ma che siamo beta tester da sempre del software sia per macOS che per iOS/iPadOS e abbiamo potuto veder crescere l’app nel corso degli ultimi mesi, una versione preliminare dopo l’altra.

ia writer 6

A cosa serve iA Writer

La prima cosa che si nota utilizzando iA Writer è che si tratta di una app all’apparenza spartana. Serve per scrivere in markdown, il linguaggio di marcatura semplificato e “per il resto di noi” creato da John Gruber, che permette di scrivere e archiviare semplici documenti di testo, ma consente anche di esportarli come PDF, Word, ePub e soprattutto HTML con facilità mantenendo la struttura.

In questa funzione iA Writer eccelle, ma la sua vera forza sta nell’impostazione di base: l’app mostra solo lo stretto necessario, non è possibile cambiare il font (se non per la gestione degli spazi doppi e tripli) e i comandi sono un esercizio di minimalismo che consente tuttavia di non alzare le mani dalla tastiera per fare tutto.

Ma la flessibilità di uso è notevole e la filosofia di fondo rimane sempre quella: il markdown deve consentire di poter utilizzare app diverse per lo stesso file. Questo è stato un fattore fondamentale nella costruzione di iA Writer. Come dicono gli sviluppatori, “Vogliamo che possiate utilizzare i vostri file di testo semplice con app diverse che abbiano punti di forza differenti”.

Questo approccio è quello che insieme alla semplicità che favorisce la concentrazione, rende questa app particolarmente “onesta” e amata da chi, pur pagando una cifra consistente nel momento dell’acquisto, sa di utilizzare un prodotto curato e raffinato. Si può utilizzare iA Writer ad esempio per la scrittura “lunga” e altre app come Obsidian per prendere appunti. Soprattutto ora che iCloud funziona molto bene e la gestione delle sandbox su iOS dei container con i file è sempre più flessibile, non c’è più bisogno di usare cartelle dedicate a iA Writer e invece si può pescare ovunque nel file system sia del computer che dei dispositivi mobili di Apple.

ia writer 6

Le novità di iA Writer 6

Detto questo, nella nuova versione della app di iA arrivano delle cose interessanti. Intanto, la più clamorosa sono i Wikilink, cioè i link che semplificano la connessione, la navigazione e la riscoperta delle cose già scritte. Introdotte da una sintassi fatta da doppia parentesi quadra aperta e chiusa, colorata con un bellissimo effetto neon “laser” attivo, i wikilink seguono la tendenza del mercato nel creare dei contenitori fatti di file separati ma collegati fra di loro.

I wikilink permettono così di generare un collegamento con un altro file (basta indicare il nome tra parentesi quadra doppia) oppure per generare automaticamente il file vuoto e pronto per essere “riempito”. L’idea è che si possano offrire dei veri e propri wiki personali che stanno sul disco rigido, ma anche dei sistemi compatibili con le metodologie come quella dello Zettelkasten. Il tutto senza un sovraccarico di lavoro perché i wikilink utilizzano semplicemente il file system del computer.

ia writer 6

Altre novità

Adesso ci sono una cronologia di navigazione per tenere traccia dei file aperti di recente, andando avanti e indietro semplicemente usando una combinazione di tasti; un miglioramento degli hastagh, che adesso possono essere messi ovunque e si ha un autocompletamento quando si iniziano a digitare. Inoltre possono essere cercati ovunque. Vengono rilevati automaticamente tutti gli indirizzi web ed email, basta una combinazione Command-click o Command-invio per aprirli nei rispettivi ambiti.

Ci sono vari miglioramenti nei blocchi di contenuti (parti di testo contenute in un altro documento di testo che vengono inserite dinamicamente in quello presente), motore di metadati per la gestione delle informazioni, che adesso diventano ancora più visibili grazie a elenchi a spunta che vengono sbarrati e sbiaditi quando le attività sono completate. Ancora nuovi colori per evidenziare le parole, miglioramenti sostanziali nel funzionamento del’editor di testo, che non sono rivoluzionarie, ma fanno evolvere in maniera organica l’app per la scrittura.

ia writer 6

iA Writer 6 su strada

Come detto adoperiamo in redazione iA Writer da molto tempo. Essendo un editor “onesto”, cioè non esclusivo nel formato, è possibile utilizzarne anche altri sia per necessità (ad esempio, per gestire le espressioni regolari: in quel caso è ottimo Nova di Panic, di cui riparleremo più avanti) sia per vezzo o per provare nuovi software. Insomma, iA Writer ci piace perché è un software pensato per Mac e iOS/iPadOS prima di tutto e poi perché non è esclusivo.

La versione su Mac, che forse usiamo più assiduamente, è in grado di fare praticamente tutto. Gestendo più documenti di testo e una struttura di cartelle permette di lavorare su progetti di grandi dimensioni, ma al tempo stesso è molto flessibile nel lavoro di scrittura per appunti e simili. Adesso, con la funzione wikilink, abbiamo avuto la possibilità di creare una piccola rete di documenti collegati con informazioni di lavoro (una specie di manuale per un progetto di comunicazione) con risultati sorprendentemente buoni. L’effetto grafico della doppia parentesi quadra è molto piacevole e di buon gusto, come molte altre cose fatte da iA.

ia writer 6

La versione per iOS e iPadOS è estremamente efficace soprattutto in unione a Working Copy come client git. Utilizzando infatti questa coppia di app si può creare un flusso di lavoro tale da poter rendere il tablet o il telefono uno strumento molto efficace per una nuova specie di autori che vogliono avere un controllo sia sulla prosa che sul lato tecnico del loro testo. Una soluzione modulare e arricchibile rispetto ad altri pacchetti integrati.

Ma iA Writer è anche uno strumento di scrittura completo di per sé e di meditazione, nel senso che consente di scrivere restando concentrati e in maniera esclusiva. In questo fa un ottimo lavoro per iPad, del quale forse esalta più di molti altri le capacità di creazione di contenuti in relativa pace e isolamento.

E se si costruiscono template per lavorare (ad esempio per gestire un bullet journal ma anche per la gestione di attività ripetitive, documentazione per il lavoro, appunti di materie diverse per la scuola) diventa un vero e proprio fenomeno. C’è anche chi lo usa per scrivere a tempo record la propria newsletter, con una flessibilità ed efficacia che Word e WordPress si sognano.

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In conclusione

La nuova versione 6 è un atto dovuto per chi già utilizza iA Writer, ovviamente, perché è in realtà un miglioramento di moltissime funzioni con un arricchimento, grazie ad alcune nuove idee come i wikilinks. Il prezzo in crescita della versione per chi lo compra da zero è un po’ un atto di fede.

Bisogna avere un minimo di esperienza con il markdown (poca roba, giusto un paio di giorni) per potersi muovere a proprio agio con questo editor e capirne i pregi ma anche i limiti: anche se esporta documenti Word perfetti non è lo strumento per fare collaborazione, gestire versionamento con commenti su piattaforma Microsoft 365 e cose del genere. Ma da soli o con altre persone che amano la semplicità di un approccio realmente minimalista (usare strumenti semplici per fare cose anche molto sofisticate) è semplicemente perfetto.

Ricordiamo che iA Writer è disponibile come app su App store per Mac e in versione dimostrativa sul sito web dello sviluppatore, oltre che naturalmente come app per iPhone e iPad da questa pagina di App Store, per Android da qui su Google Play Store, infine anche per PC Windows sempre sul sito dello sviluppatore.

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