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Spotify esulta per il DMA anti Apple

Spotify esulta in un comunicato per l’arrivo del Digital Markets Act DMA, la legge dell’UE che entrerà in vigore il 6 marzo 2024  grazie al quale dovrebbe essere possibile (condizionale d’obbligo) effettuare pagamenti in-app per acquistare abbonamenti a piani Premium, oppure per passare da Premium Individuali a Premium Family (abbonamenti per persone che vivono insieme), tutto direttamente dall’app, senza passare dai sistemi di pagamenti in-app di Apple.

Sulla base delle nome, come spiega Spotify (da sempre fortemente critica verso Apple) dovrebbero essere cancellate  regole come l’impossibilità di svolgere pagamenti all’infuori dell’app senza versare una percentuale del 30% e senza poter spiegare le proprie offerte, «una follia», dice Spotify, senza mezzi termini, in un comunicato.

Dal momento che Spotify offrirà un suo sistema di pagamento alternativo a quello di Apple, gli utenti «potranno aderire a promozioni, apprendere di iniziative sconto, e acquistare anche audiolibri, navigando sui titoli disponibili direttamente dall’applicazione», dice Spotify

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Nella sua nota Spotify mostra con una grafica come tutto questo dovrebbe avvenire: basterà cliccare su una promozione per aprire una finestra esterna per il pagamento. Cosa al momento impossibile.

“Questa funzionalità dovrebbe essere di semplice uso per qualsiasi utente Spotify”, riferisce l’azienda in un annuncio, “ma chi vive all’infuori di determinati mercati, continuerà a scontrarsi con frustranti ostacoli per via delle ridicole regole imposte da Apple. È per questo che sviluppatori in tutto il mondo continuano a chiedere ai governi di approvare leggi simili al DMA”.

Apple che in passato criticato le affermazioni di Spotify, in effetti dovrebbe essere obbligata a fare tutto questo e integrare modifiche specifiche in iOS e iPadOS con iOS/iPadOS 17.4: ma secondo le prime anticipazioni Apple vuole dare un colpo di coda.

Come spieghiamo altrove, Cupertino pare intenzionata a mantenere commissioni e controllo sulle app anche con l’introduzione del DMA di marzo e di app store alternativi. Ma resta da vedere come questo possa coniugarsi con le speranze e l’esultanza di Spotify, il meccanismo che sarà applicato e soprattutto se questo sarà ritenuto legittimo dall’Unione Europea.

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