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Voilà AI, l’app che trasforma le foto in cartoni animati o personaggi 3D

L’intelligenza artificiale di Voilà AI fa davvero miracoli: questa nuova applicazione, disponibile gratuitamente per iPhone e iPad, è in grado di trasformare una fotografia in un cartone animato, ma lo fa in un modo che nessun’altra era mai riuscita fino ad ora.

Sebbene infatti da anni esistano applicazioni che promettono risultati di questo genere o, per i più pratici, si può raggiungere un buon effetto stilizzato anche con Photoshop e altri programmi di fotoritocco, qui il grosso del lavoro lo fanno gli algoritmi di ultima generazione, promettendo in pochi secondi dei risultati di altissima qualità.

L’effetto più convincente, come dicevamo, è quello del cartone animato: caricata la fotografia, in due o più passaggi si ottiene un risultato davvero promettente: non viene applicato semplicemente un filtro perché l’AI analizza la scena per riconoscere il volto e tutte le sue parti (occhi, naso, bocca, orecchie, eccetera) e lavora sui singoli pixel. Quel che vien fuori è una trasformazione veritiera, se vogliamo anche molto vicina all’effetto dei disegnatori Disney per almeno due degli effetti proposti.

Voilà AI, l’app che trasforma le foto in cartoni animati o personaggi 3D

Si può scegliere infatti sia la conversione di un ritratto in un cartone animato 3D, stile “Frozen” per intenderci, oppure la versione 2D che, per deformazione, colori pastellati e stile, fa pensare al vecchio e caro “Biancaneve e i sette nani”. Per ogni effetto ci sono diverse varianti, come l’opzione “Baby” nel 3D che trasforma il volto di un adulto in quello di un bambino dei cartoni animati.

Oltre al cartone animato, Voilà AI propone anche la trasformazione del ritratto in un dipinto del Rinascimento, del diciottesimo o del ventesimo secolo, e la caricatura, anche se in questo caso l’effetto finale è meno interessante perché non vengono enfatizzati i tratti più particolari del volto come normalmente accade con la caricatura (ad esempio ingigantendo il naso, il mento o le orecchie di chi ce li ha già grossi) ma applica semplicemente un effetto che ne ricorda lo stile e, se manca, aggiunge un sorriso da poster, a dimostrazione che l’AI ha bisogno ancora di tempo per crescere e migliorare.

L’app come dicevamo è gratuita e si scarica su App Store in versione universale per iPhone e iPad. Propone come acquisto in-app anche un abbonamento Pro, opzionale, che permette di accedere a tutte le funzioni, compresa la rimozione della filigrana e delle pubblicità: costa 2,99 euro a settimana, 5,99 euro al mese oppure 29,99 euro l’anno.

Prima di concludere riteniamo importante sottolineare una sfaccettatura di queste applicazioni, perché in un mondo che nell’ultimo decennio (complice anche il famoso “Datagate” di Edward Snowden, che nel 2013 ha aperto gli occhi al mondo su una sfaccettatura della politica che era rimasta nascosta fino a quel momento) ha dimostrato di essere molto preoccupato per la propria privacy, viene lecito chiedersi: che ne è delle fotografie che carico in quest’app per permettergli di trasformarle?

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Occhio alla Privacy

Sul sito ufficiale c’è l’informativa sulla privacy che mette in chiaro come vengono raccolti e utilizzati i dati dell’utente. Sebbene infatti Apple da qualche mese obbliga gli sviluppatori a indicare le procedure per la tutela della privacy direttamente su App Store, non sempre ciò rende chiaro cosa potrebbe succedere. Nel caso di Voilà AI viene infatti indicato come dati “Identificativi” quelli che vengono utilizzati per monitorare l’utente e “Identificativi” e “Dati sull’utilizzo” quelli che non sono collegati all’identità dell’utente ma che vengono comunque raccolti.

In realtà è molto più di questo. Per esempio, le fotografie caricate «potrebbero» essere raccolte e i metadati ad esse associati restano, quindi significa che se una immagine dice dove è stata scattata la fotografia, questa informazione viene trasferita insieme all’immagine. L’app – dicono – «potrebbe» anche raccogliere informazioni sul browser utilizzato dal dispositivo come ad esempio l’indirizzo IP, le pagine visitate, il tempo trascorso in ciascuna di esse e via dicendo.

Il sistema utilizza anche l’assistenza di Google Analytics tramite Firebase per conoscere di che dispositivo si tratta, che sistema operativo usa, per quanto tempo lo usa e la posizione dell’utente mentre lo usa. Gli sviluppatori dicono che «potrebbero» anche raccogliere la cronologia degli acquisti qualora si decidesse di acquistare l’abbonamento all’app. L’applicazione utilizza anche cookie e tecnologie di tracciamento simili per tenere traccia dell’attività dell’utente mentre la utilizza.

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Dicono anche che le immagini non vengono utilizzate soltanto per essere trasformate all’interno dell’app, ma anche (tra le altre cose) per migliorare l’AI nel tempo e per mostrare gli annunci pubblicitari personalizzati. Le fotografie vengono anche archiviate sul Google Cloud Platform per 24-48 ore in modo tale da consentire all’utente di tornare ad elaborare le fotografie entro questo lasso di tempo senza doverle ricaricare nell’app.

Per di più, «le informazioni raccolte possono essere trasferite e mantenute su computer situati al di fuori del proprio stato in cui le leggi di protezione dei dati possono differire da quelle della propria giurisdizione». Possono anche essere trasferite – dicono – all’azienda che, un giorno, potrebbe decidere di acquisire la società sviluppatrice. In ultima analisi spiegano anche che l’utente ha comunque il diritto di richiedere la cancellazione e la rimozione dei dati dai sistemi, sebbene «nessun metodo di trasmissione su Internet e nessun metodo di archiviazione elettronica è sicuro al 100%».

Vi consigliamo in ogni caso di non condividere l’intera cartella immagine ma di volta in volta le singole immagini o ritratti che volete trasformare.

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