Tra le tante novità di iOS 26 ce ne sono due, non annunciate alla WWDC 25, dedicate alla connettività Wi‑Fi. Una era attesa da tempo e conferma le anticipazioni circolate nei mesi scorsi. L’altra, invece, è una piccola sorpresa che potrebbe aprire scenari inediti per le app di terze parti e far superare alcuni timori che derivano dalle strategie Apple in risposta alle imposizioni Ue.
Captive Assist: la funzione già annunciata, ora confermata
La prima novità è Captive Assist e serve a semplificare la connessione alle reti Wi‑Fi pubbliche che richiedono l’accesso tramite portale web. La funzione rileva il login effettuato su un dispositivo Apple e lo sincronizza in automatico su tutti gli altri dispositivi collegati allo stesso account iCloud, evitando di dover compilare più volte lo stesso modulo.
Ricordiamo che nel contesto delle reti Wi‑Fi, “captive” si riferisce a un sistema di accesso che blocca temporaneamente la navigazione finché non viene completata un’autenticazione tramite una pagina web.
Si parla in particolare di “captive portal” quando appare una schermata nel momento in cui si accede ad un Wi‑Fi aperto senza immediato inserimento della password, come quelli che si trovano in un hotel, aeroporti o bar, ma che successivamente richiede di inserire dati, accettare condizioni d’uso o inserire una password prima di poter navigare indirizzando ad una pagina di login.
Si tratta di uno strumento molto diffuso per gestire l’accesso e tracciare l’uso della rete nei luoghi pubblici. Un sistema per semplificarlo era atteso fin dal momento in cui si parlava di iOS 26 come iOS 19.

Un volta implementato, con Captive Assist in pratica non dovremo più ripetere questa noiosa procedura se accederemo alla stessa rete con differenti iPhone, iPad e Mac collegati allo stesso account.
Apple non ha ancora attivato ufficialmente Captive Assist nelle beta di iOS 26, ma la funzione è già strutturata e, come notato da MacRumors, potrebbe essere attivata entro l’autunno o magari implementata successivamente con qualche aggiornamento di iOS 26.
Wi‑Fi Aware, connessioni dirette tra iPhone per rispondere all’Ue
La seconda funzione è Wi‑Fi Aware, un sistema per connessioni peer‑to‑peer tra dispositivi nelle vicinanze, anche in assenza di rete o hotspot. Apple ha integrato il supporto a livello di sistema operativo e lo ha reso accessibile agli sviluppatori attraverso un nuovo framework.
In pratica, sarà possibile trasferire file, condividere schermo, inviare contenuti multimediali o stabilire collegamenti diretti tra app senza passare da AirDrop o AirPlay e senza la necessità di avere una rete Wi‑Fi attiva su cui appoggiarsi.
Le applicazioni pratiche includono il trasferimento veloce di file, giochi multiplayer locali, condivisione dello schermo, streaming tra dispositivi, rilevamento di servizi di prossimità e sincronizzazione in ambito logistico.
Un iPad potrebbe trasmettere video a un iPhone oppure un gioco può creare una partita locale senza connessione di rete Wi‑Fi.
I dispositivi compatibili includono iPhone 12 e successivi, oltre a iPad di ultima generazione (10a in poi), iPad mini dal 6° modello, iPad Air 4 e tutti i nuovi iPad Pro.
Questa apertura non è del tutto spontanea: la Commissione Europea richiede ad Apple, entro la fine del 2025, di garantire interoperabilità con alternative ad AirDrop e AirPlay. Con Wi‑Fi Aware, Cupertino ottempera a questa richiesta ma estende la funzione anche fuori dall’UE, rendendola disponibile in tutto il mondo.
La richiesta dell’Ue aveva suscitato aspre reazioni da parte di Apple e fatto sospettare qualcuno che Cupertino stesse pianificando non solo la rimozione di Airdrop dal nostro mercato ma anche lo sviluppo di due sistemi operativi, uno completo per il mondo e uno mutilato per l’Europa.
Due migliorie diverse, entrambe orientate alla semplicità
In sostanza con Captive Assist e Wi‑Fi Aware, iOS 26 introduce strumenti diversi ma complementari: da un lato si riduce l’attrito nell’uso quotidiano del Wi‑Fi pubblico, dall’altro si ampliano le possibilità di comunicazione diretta tra dispositivi.
Entrambe le novità puntano sulla praticità, ma Wi‑Fi Aware in particolare potrebbe offrire nuovi spunti anche per le app indipendenti, in ambiti come giochi multiplayer locali, streaming senza rete, scambi di file e di immagini.












