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Apple accelera al massimo, tutti i team lavorano alla Realtà Mista

Da anni si sa che Apple ha grandi ambizioni sulla Realtà Aumentata AR, Mista MR: il visore dedicato dovrebbe essere presentato a giugno e il dispositivo vero e proprio è solo la “punta dell’iceberg” di uno sforzo in crescendo che vede impegnate la maggior parte delle unità operative, divisioni e team aziendali.

Il sito statunitense Computerworld evidenzia che con la Realtà Aumentata (AR), Apple non intende presentare un semplie prodotto ma un intero ecosistema, e per raggiungere tale obiettivo ha bisogno della collaborazione di tutti i team che a Cupertino si occupano di sviluppo software e servizi.

Oltre a garantire la solidità del sistema operativo, il visore dovrà funzionare con tutti gli altri dispositivi, le applicazioni e i servizi della Mela, un lavoro non di poco conto per i vari team di sviluppo.

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Per quanto concerne l’hardware sono circolate indiscrezioni secondo le quali il visore AR/VR di Apple sfrutterà un chip progettato internamente, altro elemento sul quale lavora da anni continuando a migliorare il “neural engine”, il “motore” che nei modeni SoC si occupa dell’esecuzione di calcoli complessi e algoritmi di intelligenza artificiale, sempre più specializzati nell’ambito della “computer vision” con capacità analitiche paragonabili a quelle di un osservatore in carne e ossa.

Componenti ottici e tecnologie di imaging (hardware e sofwtare) sono essenziali per consentire l’esecuzione di task complessi, offrendo l’armonia che permette all’utente di avvertire quella sorta di “magia” quando usa determinati dispositivi, senza rendersi conto della complessità nacosta dietro.

Tra i team coinvolti nello sviluppo del visore AR/VR di Apple ci sono anche quelli dedicati alla Accessibilità, che si occupano di integrare tecnologie come il controllo vocale, oppure di rilevare porte e altri elementi intorno all’utente, tracciare e interpretare le gesture delle mani e delle dita, elementi portanti nell’esperienza che intende offrire Apple.

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Anche i media team di Cupertino sono coinvolti nella “Next Big Thing” e non è difficile ipotizzare che vari accordi per eventi del mondo sportivo siano pensati per future offerte che prevedano esperienze AR/VR. Stesso discorso per il team Fitness+, il servizio in abbonamento in streaming che permette di migliorare salute e forma fisica, praticare mimindfulness con una serie di allenamenti e meditazioni condotti da esperti su iPhone e apple Watch con integrazione Apple Watch e anche Apple Music per chi è abbonato.

Anche i team che lavorano in ambito istruzione, aziende e a funzionalità per la collaborazione, sono coinvolti, e Apple sta molto probabilmente lavorando per offrire soluzioni di MDM (Mobile Device Management) per la distribuzione dei futuri dispositivi nelle organizzazioni.

Un gran da fare è sicuramente in corso anche nelle strutture che ospitano server come quelli per i download di app, lo streaming di musica, film, la gestione di iCloud, con sistemi di back-end implementato o in fase di implementazione per i nuovi dispositivi.

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C’è in altre parole gran fermento a Cupertino e sarà interessante capire quali saranno gli obiettivi a breve e lungo termine. Nel solo ultimo trimestre gli investimenti dell’azienda in ricerca e sviluppo sono cresciuti di 1,4 miliardi di dollari: non c’è solo il visore ma sicuramente molto altro che “bolle in pentola” nei laboratori di Apple Park.

Secondo l’analista Ming Chi Kuo il primo visore offrirà una potenza di calcolo paragonabile agli ultimi Mac Apple Silicon, grazie a due chip progettati da Apple, uno per gestire la grafica in alta risoluzione del visore, sembra fino a due schermi 8K, il secondo chip invece dedicato alla gestione dei numerosi sensori e videocamere integrate. A causa delle componenti ad altissime prestazioni e dei sensori impiegati si tratterà di un dispositivo professionale dal prezzo elevato.

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